In relazione alla Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico, a firma del Direttore Generale Dott. Pietro Celi, inerente il tema della Centrale operativa EN 50518, Assiv presenta una breva nota di approfondimento tecnico, a firma dell’Ing. Eva Nuti, Corpo Vigili Giurati Spa.
PREMESSA
La Commissione di coordinamento in materia di vigilanza privata riunisce rappresentanti del Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – e del Ministero dello Sviluppo Economico (DGSCERP – Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali; DGPGSR – Direzione Generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico; DGAT – Direzione Generale Attività Territoriali).
La Commissione si è insediata con il compito di coordinare l’iter del procedimento autorizzatorio istruito dal Ministero dell’Interno nei confronti degli Istituti di Vigilanza Privata: (nuova licenza, estensione di licenza a nuovi servizi e/o nuovi territori, variazioni alla struttura organizzativa, etc) con le verifiche tecniche che devono essere condotte sullo stesso Istituto e che sono funzionali al perfezionamento delle pratiche presso la locale Prefettura.
L’Allegato E al D.M. 269/2010 e ss.mm.ii. indica i requisiti minimi delle infrastrutture di telecomunicazione, radio e telefono che devono essere allestite presso gli Istituti, rapportandole a tre differenti tipologie di centrale operativa, e demanda gli accertamenti tecnici agli Ispettorati Territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico competenti per territorio.
Al fine di uniformare le procedure e la modulistica relativa alle attività svolte dagli Ispettorati territoriali per la verifica dei requisiti minimi dei sistemi di comunicazione radio e/o telefonica degli istituti di vigilanza privata, la Direzione Generale per le attività territoriali ha definito una serie di indicazioni tecnico-operative, prima in data 22/11/2011 (Prot. n. 0094636 Dip.to delle comunicazioni) e successivamente in data 2 Dicembre 2015 (Circolare sulle modalità operative per l’accertamento della sussistenza dei requisiti minimi dei sistemi di comunicazione radio e/o telefonica di cui all’allegato E del D.M. n. 269/2010, come sostituito dall’allegato 1 del D.M. n. 56/2015).
Lo stesso MISE – Direzione generale per le attività Territoriali – è altresì chiamato ad esprimere pareri, indicazioni e/o prescrizioni tecniche in ordine all’interpretazione operativa dei contenuti dell’Allegato E, anche in considerazione della forte evoluzione tecnologica che caratterizza i sistemi di comunicazione radio e telefono impiegati nel settore della Vigilanza Privata.
LE INDICAZIONI TECNICO OPERATIVE FORNITE DAL DOCUMENTO DEL 18 SETTEMBRE 2017
Il documento del 18 settembre u.s. contiene una sintesi di indicazioni operative che intendono fornire chiarimenti su quesiti posti in ordine ai sistemi di comunicazione radio e telefono e in che misura e in che modalità le nuove tecnologie del settore delle telecomunicazioni possano essere ammesse per la realizzazione di tutto o parte dei sistemi di comunicazione.
ASSIV stessa, con lettera del 9 giugno scorso, chiedeva aggiornamenti circa i pareri e le interpretazioni espresse sul tema dei punti operativi distaccati e sull’utilizzo della rete IP pubblica per la trasmissione delle comunicazioni radio-fonia.
E’ evidente, dalla lettura della circolare, come il principio che sta alla base di tutte le risposte ai singoli quesiti si sostanzia nella necessità di garantire sempre efficienti ed efficaci livelli di sicurezza per gli operatori impiegati sui territori, così come disposto dal dettato normativo che richiede che le comunicazioni garantiscano sempre la “costante controllabilità, direzionalità e assistenza del personale operante nonché la possibilità del collegamento con le sale operative dei presidi di polizia” (Cfr. Vademecum operativo del 24/03/2011).
Nello specifico, e con l’eccezione del primo punto elenco sulla allocazione della centrale operativa a norma EN 50518, che è ampio oggetto della circolare del Ministero dell’Interno:
PUNTO 2: SUI SISTEMI DI LOCALIZZAZIONE CARTOGRAFICA PER I VEICOLI PORTAVALORI
per lo svolgimento dei servizi di Classe D (trasporto e scorta valori), l’Allegato E elenca gli elementi che devono caratterizzare un sistema di gestione portavalori; la circolare ribadisce che la struttura informatica server-client alla base del sistema di localizzazione dei veicoli (che deve essere pure dotato di apposita cartografi a visualizzabile presso la sala operativa), deve essere nella disponibilità dell’Istituto, che non si può avvalere di un portale web gestito da fornitore terzo;
PUNTO 3: SUI SISTEMI DI COMUNICAZIONE TELEFONICA
viene confermata la possibilità di utilizzare linee telefoniche digitali puntualizzando che, laddove sia presente la sola tecnologia digitale (VOIP), l’IVP deve necessariamente dotarsi di una ulteriore linea telefonica digitale di riserva;
PUNTI 4, 5, 6: SULLA STRUTTURA RADIO-FONIA
• il documento chiarisce i casi in cui è possibile utilizzare la connessione alla rete IP pubblica per la trasmissione delle comunicazioni in radio-fonia. Per l’Istituto autorizzato ad operare in ambito territoriale esteso, e comunque multiprovinciale, vige l’obbligo della presenza di un Punto Operativo Distaccato per il supporto logistico e di sicurezza al personale impiegato in aree che distano oltre 100 km in linea d’aria dalla centrale operativa/centro di comunicazioni (Cfr. punto 4.1.8 dell’Allegato A al DM 269/2010). Al fine di garantire la comunicazione diretta tra la centrale operativa e il personale operativo, senza doversi dotare di una centrale operativa in ogni area di operatività distante dalla centrale, si può sfruttare la connessione alla rete pubblica per trasferire le comunicazioni provenienti dai territori distanti alla postazione radio base della centrale operativa.
In sostanza diviene possibile raccogliere le comunicazioni radio locali e trasportarle via internet alla centrale operativa (il collegamento deve partire direttamente dal ripetitore, via rete pubblica – ROIP – verso la centrale operativa, escludendo così la necessità di configurare il punto operativo distaccato come, almeno, un centro di comunicazioni di cui alla tipologia A dell’allegato E al DM269/2010).
• si autorizza alla condivisione della stessa frequenza per la comunicazione in fonia laddove si utilizzi la tecnologia in digitale; si ribadisce che, seppur ammessa la condivisione di una stazione ripetitrice in tecnica digitale, non è ammessa la condivisione delle centrali operative tra due o più IVP;
• resta sempre interdetta la possibilità di ricorrere alle frequenze di libero uso per completare i collegamenti tra i ripetitori e le stazioni base (il “libero uso” viene disciplinato dall’art. 105 del codice delle comunicazioni elettroniche);
PUNTI 7, 8: SULLE MODALITÀ DI ANALISI DEGLI ISPETTORATI TERRITORIALI
• gli ultimi due punti dell’elenco contribuiscono a creare un raccordo tra le attività di competenza delle varie divisioni del MISE, in particolare tra la Divisione degli Ispettorati Territoriali che si occupa della verifica sul posto, e la Direzione Generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico, che esegue le verifiche tecniche sulla documentazione presentata per la richiesta di frequenza radio ad uso privato e produce la scheda tecnica; già in fase di verifica della copertura amministrativa della rete radio, deve essere nota all’Ispettorato l’informazione circa i km di copertura dei singoli ripetitori;
• si specifica che tutte le comunicazioni di rilievo all’interno dello stesso procedimento autorizzativo, devono essere inoltrate, dal MISE – divisione degli Ispettorati Territoriali, alla Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali, sempre perché le novità di carattere tecnico abbiano un immediato riscontro anche sul piano amministrativo dello stesso procedimento.
di Eva Nuti, Corpo Vigili Giurati Spa