Home » News » Attualità

Assovalori sui networks

Assovalori sui networks

La situazione “Dual Service”, argomento di cronaca recente, ha innescato nuovamente la delicata questione relativa ai “networks”. Per approfondire l'importante ed attuale tema, S News ha rivolto un'intervista ai tre Presidenti: Antonio Staino Presidente Assovalori, Matteo Balestrero Presidente ASSIV e Luigi Gabriele Presidente Federsicurezza. Questi i quesiti:
D.1.    Presidente, qual è la posizione dell'Associazione/Federazione che rappresenta sulla questione dei “networks”, e qual è il vostro giudizio a riguardo?
D.2.    Quali eventuali iniziative la vostra Associazione/Federazione pensa di intraprendere sul tema?

Ecco le risposte di Assovalori, nella persona del Presidente Staino.

R.1. “Il caso “Dual Service”, senza ombra di dubbio ha creato situazioni di difficoltà per molte Aziende sia del Trasporto Valori che della Vigilanza, dal momento che in molti casi le posizioni sono comuni.
Assovalori si è attivata in tutte le sedi istituzionali (Ministero degli Interni, ABI, Banca d'Italia, ecc..) per manifestare la situazione di disagio degli associati e per cercare soluzioni favorevoli per gli operatori iscritti, soluzioni naturalmente condivise da tutte le figure interessate.
Mercoledì 14 Novembre, a seguito di formale richiesta di incontro, congiuntamente ai Presidenti di ASSIV e FEDERSICUREZZA nelle figure di Matteo Balestrero e Luigi Gabriele, sono stato convocato ufficialmente dal Sottosegretario agli Interni, Prefetto De Stefano.
Il Sottosegretario ha posto una domanda molto chiara e circostanziata sul tema, vale a dire: “Se i Network fossero utili o dannosi al settore”. La risposta di Assovalori in merito è che i network sicuramente hanno avuto un ruolo importante per la gestione delle nostre attività, in quanto la fusione di grandi gruppi della clientela ha chiesto di avere rapporti con un unico fornitore, cosa non proponibile per la frammentazione dovuta al limite territoriale delle licenze degli Istituti di Vigilanza  fino all’entrata in vigore del DM 269/10, tant'è che ancora oggi, non c’è un'Azienda in Italia in grado di erogare il servizio su scala nazionale.
Di contro abbiamo visto il proliferare di Network c.d. “puri”,  titolari della sola licenza del 115, che svolgendo la mera attività di agenzia d’affari, senza erogare il benchè minimo servizio, e dai costi gestionali molto bassi, che hanno portato alla cannibalizzazione delle tariffe, con pagamenti anche a 240 gg., affidando i servizi a piccole Aziende che pur di rimanere operative hanno accettato condizioni vergognose, con la conseguenza di non rispettare i regolamenti dei Questori, il CCNL, i CIP, di non versare IVA, contributi previdenziali, fino a non erogare gli stipendi al personale.
Condizioni che spesso hanno posto fuori mercato le Aziende virtuose.

R.2. Allo stato attuale vietare i network è improponibile, però è necessario regolamentarli, pertanto è stato proposto, anche da Assovalori, di riprendere in seria considerazione la proposta di legge del deputato Bertolini del 12 Maggio 2010, apportando minimi correttivi come segue:

Art. 1
Al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al Regio Decreto 18 Giugno 1931, n. 773 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’art. 115 è aggiunto, in fine, il seguente comma:

“salva la facoltà di svolgere l’attività di mediazione ai sensi dell’art. 1754 del c.c., ai titolari della licenza prevista dal presente articolo è vietato svolgere, direttamente o indirettamente , anche attraverso l’acquisizione di contratti, opere di vigilanza o di custodia di proprietà mobiliari o immobiliari comunque riconducibili all’art. 134 del presente testo unico, se non anche in possesso della licenza di cui all’art. 134″;

b) all’art. 134 è aggiunto, in fine, il seguente comma:

“gli enti o i privati titolari della licenza di cui al primo comma possono affidare le attività ivi previste ad altri enti o a privati titolari della medesima licenza, nei limiti del 70% dei servizi di cui risultano incaricati per effetto dei contratti stipulati con i singoli committenti. Gli enti o privati che affidano tali attività devono comunicare alle prefetture-uffici territoriali del Governo di riferimento, entro 30 giorni, i dati relativi alla stipula del contratto, attraverso la banca dati nazionale degli operatori di sicurezza privata istituita ai sensi dell’art. 252 bis del regolamento di cui al regio decreto6 maggio 1940, n. 635, e con riferimento al costo del lavoro concordato della congruità delle tariffe riconosciute”.

Assovalori, inoltre, si è resa disponibile a trovare un punto di incontro comune con le altre Associazioni, al fine di portare avanti un'unica proposta condivisa per redimere il più celermente possibile la situazione attuale, nell’interesse di tutti gli operatori.
 

a cura di Monica Bertolo

Condividi questo articolo su:

RIVISTA

Scarica l’ultimo numero in versione PDF.



Fiere ed eventi

S NewsLetter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità della sicurezza.

Ho letto e compreso la vostra privacy policy.