Confcommercio umbra: un’indagine fa scattare l’allarme

Confcommercio regionale umbra ha condotto un’indagine, tra agosto e settembre, per capire quali sono le preoccupazioni dei propri associati.
Dall’inchiesta emerge una situazione allarmante, con le imprese timorose di subire furti e rapine. Ma entrando nello specifico per il 92% del campione di 150 aziende del terziario, di cui il 48% situate nei centri storici, il 47% in periferia e il 5% nelle aree industriali o nei centri commerciali decentrati, è convinto che ci sia un rapporto diretto tra crisi e aumento della criminalità.
Per il 72% il nesso è evidente nell’aumento di furti commessi da chi è in stato di difficoltà , per il 59% nella presenza di delinquenza comune, mentre, il 37% parla di aumento dello spaccio, il 24% dell’incremento dei senza tetto, l’8% di un maggiore accattonaggio e il 10% della criminalità organizzata.
In minoranza, invece, il 5% dei commercianti ha paura del percorso lavoro-casa, mentre, il 3% ha subito minacce dai propri clienti. Da sottolineare, inoltre, come il 49% abbia subito furti negli ultimi tre anni, il 29% abbia avuto problemi legati alla presenza di spacciatori in prossimità della propria attività, il 2% sia stato rapinato, il 7% sia stato vittima di truffe o spaccate e il 3% addirittura abbia subito minacce e percosse.
Il 26% è immune da eventi criminosi, ma il 39% è vittima di reato per più di due volte, il 13% di due volte in due anni.
Gli imprenditori rispondono con misure cautelari: il 72% stipulando polizze assicurative, il 60% installando sistemi d’allarme, telecamere e vetrine blindate, il 44% migliorando l’illuminazione esterna e il 43% ricorrendo alla vigilanza privata. (fonte “Corriere dell’Umbria)
la Redazione