Confitarma : i costi della pirateria marittima
S News incontra Luca Sisto, Capo Servizio Politica dei Trasporti di Confitarma, al seminario “La Lotta alla Pirateria Marittima: aspetti normativi, strumenti di azione e prevenzione. Approccio Internazionale e italiano a confronto” organizzato dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata – Dipartimento di Scienze e Tecnologie della Formazione, in collaborazione con S News, Aipsa, Asis International, A.I.PRO.S e FederSicurezza.
Nel suo speech lei ha sviluppato un tema fondamentale: i costi della pirateria.
Oggi ho cercato di sintetizzare che la pirateria costituisce un grande problema anche dal punto di vista economico, non solo della sicurezza in mare.
I costi diretti vengono subiti dall’impresa armatoriale per mettere in sicurezza la flotta, i costi indiretti invece sono quelli che si scaricano sulla collettività.
I primi sono ingentissimi, stimati in circa 6 miliardi di dollari per mettere in sicurezza le navi e il sistema marittimo del Golfo di Aden nel 2013, probabilmente ribassati del 50% grazie al successo della strategia di difesa che abbiamo messo in atto con la Marina Militare e con le forze private.
I costi indiretti sono ancora più importanti: i grandi vettori del mondo potrebbero, ancora oggi, cambiare le loro rotte, marginalizzare l’economia del Mediterraneo, non far più transitare navi nella rotta del Mar Rosso e quindi scavalcare il nostro Paese, la nostra portualità, aumentando i costi del trasporto e delle materie prime.
Quali, quindi, le soluzioni?
Proseguire con questa strategia di successo, non allentare la presa e studiare, con le autorità nazionale e internazionale, una strategia analoga per il West Africa, area nella quale si stanno moltiplicando gli attacchi.
A cura di Monica Bertolo
Nel video che segue l'intervista integrale a Luca Sisto