Due obiettivi per la sicurezza dei nostri meravigliosi musei

L’Italia è una super potenza culturale. Quante volte abbiamo sentito questa affermazione? Questo per noi è un orgoglio, ma è al contempo un’assunzione di responsabilità. Sì, perché le bellezze che abbiamo ereditato nei secoli dal genio dei nostri artisti e dei nostri letterati ci impongono un dovere di protezione, per noi, per i nostri figli e per le generazioni che verranno. Non solo un dovere: soprattutto un impegno morale che abbiamo assunto come cittadini, come società, come “sistema Italia”.
Eppure, quello che si registra al giorno d’oggi è questo.

Davanti a questi fatti ci indigniamo, ci sentiamo oltraggiati, con quell’amara sensazione di non avere fatto abbastanza. Proviamo, insieme, a fare un passo in più, in termini di innovazione tesa alla protezione della nostra bella e fragile Italia? Proviamo a investire sulla prevenzione per garantire ai nostri musei e luoghi della cultura, la presenza e l’adeguatezza di un Piano di sicurezza ed emergenza museale costantemente aggiornato? Proviamo, finalmente, ad affidare questo gravoso compito e responsabilità a figure professionali dedicate e specificamente formate al risk management dei beni culturali?
Non chiacchere, basta retorica, non la solita sicumera di chi pensa di fare sicurezza su vetusti concetti e pragmatismi operativi, ma piuttosto analisi, programmazione ed oculati impieghi di fondi, dove la partnership pubblico-privato entri, a pieno titolo, come ricerca costante di soluzioni a favore degli stakeholders.
Tante sarebbero le cose da fare, quindi focalizziamoci ora, solo su due, preliminari, concreti e realizzabili obiettivi:
- da una parte l’attuazione dei Piani di emergenza e sicurezza museale (PSEM) e
- dall’altra l’introduzione di professionisti dedicati specificatamente a gestire i rischi del nostro patrimonio culturale.
Primo obiettivo per la sicurezza dei nostri musei: il PSEM
Partiamo dal primo obiettivo. È risaputo, dobbiamo investire sulla prevenzione, in primis garantendo a tutti i musei e luoghi della cultura la presenza e l’adeguatezza dei Piani di sicurezza ed emergenza museale (PSEM). Si faccia attenzione a non confondere il PSEM con i Piani di Sicurezza ed emergenza che attengono alla safety del museo.
Il PSEM attiene al buon funzionamento del museo e alla tutela della collezione d’arte e prevede, tra le altre cose, la redazione di una lista di priorità di opere da salvare in caso di emergenza. È un documento che trova fondamento normativo nel DM Cultura nr. 330 del 2016 Criteri per l’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali, ma che di fatto viene raramente attuato e, quando c’è, manca di aggiornamenti.
Il PSEM non è un mero documento amministrativo, ma uno strumento di azione corale che va condiviso fin dalla sua stesura con:
- la Protezione Civile,
- i Vigili del Fuoco e
- i Carabinieri.
Il PSEM è la fonte di qualsiasi concetto ed azione di sicurezza perché ha valore multidisciplinare e abbraccia trasversalmente tutte le articolazioni strategiche ed operative del museo, quella che amo chiamare: “la linfa vitale del fare sicurezza”.
Resta però il dubbio su chi sia in grado di occuparsi concretamente e proficuamente del PSEM all’interno dei musei. Si pensi che all’estero tali figure professionali sono fortemente ricercate, e lì viene richiesto loro un altissimo standard d’efficienza ed efficacia nella sicurezza. La necessità sarà, quindi, quella di riconoscere e favorire la formazione e l’impiego di professionisti dedicati, e si sottolinea dedicati, al risk management per i beni culturali.
Secondo obiettivo per la sicurezza dei nostri musei: l’Art Security Manager
Veniamo al secondo obiettivo: come si delinea la figura di questo professionista? L’Art Security Manager è il responsabile della sicurezza del museo. Avendo piena conoscenza del contesto museale e delle sue attività, l’Art Security Manager assicura il buon funzionamento del museo, individuando, analizzando e fronteggiando i potenziali rischi che possano recare danno alle persone, al patrimonio culturale e alle strutture museali, partendo da consolidate conoscenze sui beni culturali.
Il ruolo dell’Art Security Manager è quello di armonizzare ed equilibrare tutto ciò che attiene la safety, la security, la tutela delle collezioni, la gestione operativa del museo e le interazioni con la società esterna e le sue Istituzioni per le specifiche in materia.
L’approccio dell’Art Security Manager è un approccio olistico che coinvolge tutte le funzioni e le attività del museo e ha lo scopo di trasformare potenziali rischi in opportunità di crescita e di sviluppo positivo per il museo.
L’Art Security Manager trova risposte alle trasformazioni continue del contesto a cui il museo è sottoposto e per questo è un prezioso supporto tecnico alla Direzione. Ponendosi alle dirette dipendenze del Direttore, e non in seno ad una delle branche funzionali del museo, l’Art Security Manager risolve vulnus e criticità operative che da sempre intaccano la piena funzionalità di chi svolge parte di questo delicato compito all’interno dei musei e luoghi di cultura.
L’Art Security Manager, in sostanza, si introduce nel panorama della sicurezza museale per essere una figura polivalente con competenze specifiche che integrano il mondo dell’arte con quello della sicurezza.
Considerazioni finali
Veniamo alla conclusione. Oggi, finita l’emergenza sanitaria, l’Italia si prepara ad accogliere un flusso turistico di enormi dimensioni, catalizzando il richiamo mondiale di bellezza, cultura, inclusività ed accessibilità. Secondo le stime, si preannuncia un anno record per gli arrivi dall’estero e meta privilegiata per le vacanze dei nostri connazionali, finalmente alla scoperta o riscoperta, dei nostri meravigliosi “musei a cielo aperto”.
I musei, i luoghi della cultura, le piazze delle nostre città devono prepararsi ad accogliere il ritorno dei visitatori in maniera sostenibile, efficace e sicura. Vi è la necessità di proteggere le nostre bellezze, nonché garantire la sicurezza al nostro, sempre più ingente, turismo culturale.
Per questo l’invito è all’azione, hic et nunc: dimostriamo al mondo di essere una super potenza culturale, non solo nell’avere, ma anche nel saper gestire e tutelare il nostro meraviglioso patrimonio culturale. Dimostriamo al mondo, ed a noi stessi, con un pizzico di sano vanto, che siamo un grande Paese e che sappiamo fare, oltre all’essere.

Nella foto in alto: Carlotta Predosin, Art Security Manager