Federpol: contro le truffe online, il registro nazionale degli investigatori
Molti i temi approfonditi nel corso del Convegno Nazionale della Federpol, la Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni presieduta da Luciano Tommaso Ponzi, recentemente tenutosi nella cornice di InfoCamere a Padova, e tra questi la “proposta chiave della creazione di un Registro Nazionale degli Investigatori Privati”, come ha ben sottolineato Ponzi.
L’evento, dal titolo “Verità, Giustizia e Sicurezza: Parallelo delle Professioni in Continua Evoluzione”, ha riunito esperti, professionisti e rappresentanti delle istituzioni, affrontando temi fondamentali per il futuro dell’investigazione privata in Italia e la sua regolamentazione.
I temi focali del Convegno Nazionale
Oltre alla proposta del Registro Nazionale degli Investigatori, questi i temi al centro del dibattito al Convegno Federpol:
- La Battaglia contro l’Abusivismo: Il Tesserino Ministeriale
- Accesso alle Banche Dati: Un Altro Passo Necessario
- Un Settore in Evoluzione tra Innovazione e Etica
- La Sicurezza Sussidiaria: Collaborazione tra Pubblico e Privato
- Una Professione Proiettata nel Futuro
Ponzi ha aperto i lavori sottolineando come l’introduzione del tesserino ministeriale, consegnato ormai pressoché da tutte le Prefetture italiane, rappresenti un successo importante per la categoria. Tale strumento, fortemente voluto dalla Federpol, consente di contrastare l’abusivismo professionale e di tutelare sia gli investigatori regolarmente autorizzati sia i cittadini che richiedono i loro servizi.
“Il tesserino – ha evidenziato – è un passo avanti per la trasparenza e la legalità, ma non basta. È necessario fare un ulteriore passo avanti con la creazione di un Registro Nazionale degli Investigatori Privati, accessibile a tutti, per garantire ancora più sicurezza e fiducia nel nostro settore”.
Federpol e la proposta di creare un Registro Nazionale Digitale degli Investigatori
Ponzi ha spiegato l’importanza di uno strumento che permetta a ogni cittadino di verificare l’effettiva licenza di chi opera nel campo delle investigazioni private: “Il Registro, consultabile online, fornirebbe un’ulteriore garanzia contro l’abusivismo, permettendo un controllo diretto e trasparente sull’identità e la professionalità degli investigatori. Un tale registro è fondamentale per combattere chi esercita illegalmente la professione e garantire al cittadino un punto di riferimento chiaro e sicuro. La proposta ha trovato il consenso della platea, composta da esperti del settore, ma anche da avvocati e rappresentanti delle forze dell’ordine, i quali hanno riconosciuto l’importanza di tale strumento per migliorare l’interazione tra pubblico e privato in materia di sicurezza”.
L’accesso alle Banche Dati: Passo Necessario
Altro tema cruciale affrontato durante il convegno è stato l’accesso alle banche dati minimali dell’Anagrafe Nazionale delle Persone Residenti (ANPR), attualmente riservato agli avvocati. Ponzi ha ribadito l’urgenza di estendere questo diritto anche agli investigatori privati, al fine di facilitare le indagini e garantire un lavoro più rapido e accurato. “Non possiamo più permetterci ritardi dovuti a mancanze informative. Se vogliamo che la nostra professione rimanga al passo con i tempi e continui a fornire un servizio indispensabile alla giustizia, dobbiamo avere accesso a queste informazioni, sempre nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy”.
L’evoluzione della professione dell’investigatore privato
Il convegno ha inoltre affrontato questioni di ampio respiro riguardo all’evoluzione della professione dell’investigatore privato, in particolare in relazione all’intelligenza artificiale (IA) e all’uso delle nuove tecnologie. La dott.ssa Gaja Nutini, esperta in IA, ha presentato un interessante intervento su come queste tecnologie possano ampliare le capacità investigative, offrendo strumenti innovativi per la raccolta e l’analisi dei dati. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di una formazione continua per gli investigatori, affinché possano sfruttare appieno queste tecnologie senza compromettere la sicurezza dei dati personali. Accanto all’innovazione, la tutela della privacy rimane un argomento centrale. L’intervento dell’avv. Marco Martorana ha esplorato il delicato equilibrio tra il diritto all’informazione e la protezione dei dati personali, un tema che si fa sempre più cruciale con l’avanzare della digitalizzazione e della raccolta di dati su larga scala.
Collaborazione pubblico-privato
Un altro punto importante trattato durante il convegno è stato il ruolo della sicurezza sussidiaria e la possibilità per gli investigatori privati di operare in sinergia con le forze dell’ordine e gli enti pubblici. Il dott. Valerio Bottino, Vicepresidente Area Nord Federpol, ha sottolineato come una “collaborazione strutturata tra il settore pubblico e quello privato sia essenziale per garantire una sicurezza efficace e capillare sul territorio. Le sinergie tra investigatori privati e forze dell’ordine sono fondamentali per gestire con successo situazioni complesse che riguardano la sicurezza urbana e aziendale – ha specificato Bottino che ha poi ricordato – l’importanza di una regolamentazione chiara e di linee guida precise per facilitare questa cooperazione, evitando sovrapposizioni o conflitti di competenza”.
In conclusione
Il Convegno Nazionale Federpol ha tracciato una rotta chiara per il futuro della professione investigativa in Italia. “L’introduzione del tesserino ministeriale e la richiesta di un Registro Nazionale rappresentano – è stato ribadito – due tasselli fondamentali per garantire maggiore legalità e trasparenza in un settore in evoluzione, mentre l’accesso alle banche dati e l’utilizzo delle nuove tecnologie aprono scenari inediti e sfidanti per gli investigatori privati. La figura dell’investigatore, come emerso nel corso del convegno, è chiamata a svolgere un ruolo sempre più importante nel garantire verità, giustizia e sicurezza, in sinergia con le istituzioni pubbliche e all’interno di un quadro normativo sempre più chiaro e aggiornato”.
“Ci troviamo di fronte a un bivio: o accettiamo le sfide del cambiamento e facciamo evolvere la nostra professione, o rischiamo di rimanere indietro. Ma sono certo che, con l’impegno e il supporto delle istituzioni, saremo pronti ad affrontare questo futuro con successo”, ha concluso il Presidente Ponzi.