“Fidati del Piano”. Recensione di Cristhian Re

Ritorna la Rubrica di S News “Arcipelago Libri”, curata da Cristhian Re, che presenta l’interessante recensione a “Fidati del Piano. La compliance aziendale spiegata attraverso la Casa di Carta” di Alessandro Manzo, libro ricco di contenuti e di spunti di riflessione.
Buona lettura!
“Fidati del Piano. La compliance aziendale spiegata attraverso la Casa di Carta”. Recensione di Cristhian Re
Siamo tutti all’interno di un Piano? Siamo autori o esecutori di un Piano, ovvero né l’uno né l’altro?
Ovviamente laddove per piano non si intendano né Alto Disegno né ordinario progetto.
Umberto Eco ha lasciato ampia pubblicistica sul tema e in definitiva ha tracciato le linee di un Piano (notare la maiuscola) la cui caratteristica fondamentale è quella di non esistere o quantomeno quella di non appartenere al reale. Il progetto può subire variazioni in corso d’opera, scostamenti anche importanti; il Piano no. Esso è perfetto per il fatto di non esistere. Alessandro Manzoni, confondendo leggermente tra progetto e Provvidenza, accenna all’evoluire di un piano ordito a più voci da autori e interpreti differenti tutti con Fine (ancora la maiuscola) diverso.
In questa temperie compare l’opera di Alessandro Manzo che prende le mosse da una serie televisiva alla quale si ispira: la Casa di Carta.
Molto semplicemente, la serie narra le vicissitudini di un gruppo di rapinatori che progettano l’irruzione nella Zecca di Stato spagnola per la più grande rapina della storia. I 48 episodi della serie si ispirano a loro volta a una pellicola dei primi anni 2000 dal titolo “Inside man” di Spike Lee. Ma non è necessario aver seguito la serie o visto il film per procedere alla lettura del libro. Manzo, infatti, ne parla comunque con tale dovizia di particolari che si entra nella storia della serie familiarizzando da subito con situazioni e personaggi, proprio come se scorressero davanti ai nostri occhi i fotogrammi delle scene descritte. Puntuali anche le citazioni dei dialoghi. Al di là della viscerale passione dell’autore nei confronti della Casa di Carta, le tante calzanti analogie rimarcano il bisogno di pianificare meticolosamente ogni più piccolo particolare di un processo o attività lavorativa.
Il Manager chiamato a realizzare un qualsiasi sistema di gestione (l’High Level Structure è comune a tutte le ISO) deve ispirarsi alla figura del Professore, il protagonista assoluto della serie. La pianificazione significa far succedere ciò che ci si attende. Si declassa così il ruolo dell’incertezza, relegandola nella parte della gestione dei rischi. Di qui, l’irriducibile necessità di affidarsi al piano. Un piano che, oltre ad essere scrupolosamente preparato e condiviso all’interno degli attori interessati, ha l’ambizione di voler eliminare i pregiudizi di conferma e sviluppare la capacità di trovare informazioni fuori dal nostro paradigma informativo. Nulla deve essere lasciato al caso, nessuna concessione all’improvvisazione. Calcolato anche l’imponderabile (cigno nero).
Una corposa sezione, poi, è dedicata alla sicurezza delle informazioni, all’ingegneria sociale, alla Open Source Intelligence (OSINT) e all’intrinseca vulnerabilità della tecnologia e dei relativi sistemi di sicurezza utilizzati.
Il libro si chiude con una similitudine filosofica che richiama i fondamentali del pensiero orientale: un sistema di gestione è come un origami, nasce cartaceo e piano (liscio) ma composto da pieghe che indirizzano i comportamenti e le decisioni. Chi crea un origami, proprio come un Systems Manager, conosce la forma finale, inintelligibile invece a un osservatore non interessato. Una volta posto in essere un sistema di gestione, un’organizzazione aziendale non sarà più quella di prima e non potrà più tornare allo stato originale. Come nella carta dell’origami, così nella sua memoria, sarà impressa ogni singola piegatura della carta.
Riteniamo estremamente pregnante l’argomento così come è stato sviluppato dall’Autore, anche se per ossequio ai Maestri che abbiamo citato in premessa dobbiamo ritenere che egli abbia voluto fissare gli elementi caratteristici e ideali propri del Progetto (maiuscolo).
