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Food Security e Food Safety : Normativa e Controlli (seconda parte)

Food Security e Food Safety : Normativa e Controlli (seconda parte)

S News incontra Luigi Romano, Vice President ASIS International, Italy Chapter.

Vediamo brevemente nel dettaglio l’HACCP.
Il sistema nasce dall'esigenza di garantire la salubrità degli alimenti, disciplina l'igiene e l'autocontrollo nelle industrie alimentari, e mira a valutare in ogni fase della produzione i possibili rischi che possono influenzare la sicurezza degli alimenti, attuando, in questo modo misure preventive, senza concentrare l'attività di controllo solo sul prodotto finito. Lo scopo è quello di individuare le fasi del processo che possono rappresentare un punto critico, e per far ciò deve essere monitorata tutta la filiera del processo di produzione, trattamento e distribuzione dell'alimento.
Tutte “le industrie alimentari” che esercitano una o più delle seguenti attività: la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, di prodotti alimentari, devono ottemperare gli obblighi HACCP.

Ci parli anche della UNI EN ISO 22000:2005
Questa norma è lo standard fondamentale per i sistemi di gestione della sicurezza nel settore agroalimentare. Si basa sui principi dell’HACCP ed è allineato con le norme UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO  14001 (qualità e ambiente). La norma specifica i requisiti per un Sistema di Gestione della Sicurezza Alimentare per tutte le organizzazioni della filiera, per dimostrare la propria capacità di controllo dei pericoli sulla sicurezza alimentare, in modo da assicurare che gli alimenti siano sicuri, al momento del consumo umano.
Fornisce inoltre, con sistematicità, gli strumenti per la produzione di alimenti sicuri al momento del consumo: l’azienda che ottiene la certificazione, dimostra così la sua capacità di identificare e controllare i pericoli insiti nella sua attività.
Può essere adottato da tutti gli operatori della filiera alimentare, non solo direttamente coinvolti nel processo di produzione degli alimenti, ma anche indirettamente coinvolti (ad esempio produttori di imballaggi, servizi di pulizia e derattizzazione, servizi di ristorazione, ecc).

Quali sono i vantaggi per un’azienda del settore agroalimentare di ottenere la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 22000:2005?
Sono molteplici, perché la certificazione consente a tutte le aziende, coinvolte in modo diretto o indiretto nella filiera, di identificare con precisione i rischi cui sono esposte e di gestirli in modo efficace, di prevenire il verificarsi di incidenti lungo tutta la filiera e  di poter valutare la conformità in campo normativo.
Sebbene l’applicazione della norma UNI EN ISO 22000:2005 non sia obbligatoria, essa si pone quindi come punto di riferimento per le aziende del settore, per l’applicazione dei regolamenti comunitari e nazionali in materia di igiene e sicurezza alimentare, ed è una norma tecnica internazionale che deve essere conosciuta e rispettata da tutte le imprese che affrontano il D.Lgs. 231/2001, ovvero  un regime di responsabilità amministrativa (equiparabile sostanzialmente alla responsabilità penale), che va ad aggiungersi alla responsabilità della persona fisica che ha materialmente commesso determinati fatti illeciti e che mira a coinvolgere, nella punizione degli stessi, gli enti nel cui interesse o vantaggio i reati in discorso siano stati compiuti.

Quali sono i reati principali nel settore food e quali controlli vengono posti in essere?
I reati principali sono la “Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine” (art. 516 c.p.) e la “Frode nell’esercizio del commercio” (Art. 515 c.p.) e chi li commette va incontro a gravi sanzioni interdittive.  
Gli organi di controllo (il NAS – Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri e le ASL) collegano il settore alimentare all’ampia area delle frodi alimentari: adulterazione, alterazione, sofisticazione e contraffazione.
In Italia il sistema per i controlli sugli alimenti e per la prevenzione delle frodi sono tra i più efficaci in Europa.
La volontà di ricercare cibi “identificabili, sicuri e buoni” è sempre più evidente fra i consumatori, anche se alcuni casi di sofisticazione e di frode alimentare, amplificati dai media, hanno generato qualche timore e diffidenza. Proprio per questo, non bisogna abbassare la guardia, ma continuare a mantenere elevato lo standard dei controlli, che quotidianamente vengono eseguiti in Italia sui prodotti agroalimentari.
Del resto, la difesa della nostra sicurezza alimentare poggia su quattro solidi pilastri: i sistemi ispettivi, le certificazioni di origine, i laboratori di prova accreditati nell’ambito dell’autocontrollo alimentare, le azioni di organismi di certificazione abilitati a certificare la corretta adozione di sistemi di qualità.
La collaborazione con le Amministrazioni competenti, in questo settore ancor più che in altri, funziona in virtù della fiducia reciproca e contribuisce a valorizzare, con una fitta rete di controlli e di strutture, pubbliche e private, le elevate competenze in materia di sicurezza e qualità di cui il Paese dispone.
Una sfida che nasconde in sé un duplice obbiettivo: da un lato tutelare e rassicurare il consumatore, dall’altro salvaguardare un sistema produttivo legato all’industria alimentare, protagonista indiscusso dell’eccellenza Made in Italy, che oggi rappresenta una tra le migliori opportunità di crescita per il nostro Paese.

a cura di Monica Bertolo

Ndr: per visualizzare la prima parte dell'intervista, cliccare qui

 

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