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Gen. Milillo: per fare impresa, servono legalità e sicurezza

Gen. Milillo:  per fare impresa

S News, al termine dei lavori della due giorni di studio organizzata dalla Fondazione “Legalità e Sviluppo, Generale C.C. Ignazio Milillo”, incontra il Gen. B. CC ( r ) Giuseppe Fausto Milillo, Presidente della Fondazione.

Generale, altissima partecipazione al Seminario di Alta Formazione “Impresa e Società tra Sicurezza Legalità e Sviluppo”, che si è tenuto il 5 e il 6 ottobre nel Salone di Rappresentanza, Caserma “Salvo D’Acquisto” in Roma, organizzato dalla vostra Fondazione. Quale il suo bilancio?

Sicuramente posso dire che è un bilancio molto positivo. Ho voluto proporre al meglio contenuti di grande interesse, per dare delle utili ed importanti indicazioni alle imprese che operano sia a livello nazionale che internazionale.

Un doveroso ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, nella persona del Gen. C.A. CC Antonio Ricciardi, Vice Comandante Generale Arma Carabinieri, Comandante Unità Mobili e Specializzate CC “Palidoro” Roma, che, nell’ospitare questo Seminario, ha dato dimostrazione non solo agli addetti ai lavori, bensì all’intera  opinione pubblica, della sensibilità e dell’attenzione dell’Arma dei Carabinieri per la divulgazione della cultura della legalità.

Unitamente al Gen. Ricciardi, che ha aperto e chiuso i lavori del symposium, il sentito riconoscimento della nostra Fondazione va anche al Gen. C.A. CC (a) Carlo Gualdi ed all’On. Enrico La Loggia, che autorevolmente hanno presieduto i due giorni del Seminario.

La riuscita dell’evento ha superato ogni migliore aspettativa, anche per la grande partecipazione che, come voi stessi avevate sin da subito sottolineato, è stata assai numerosa e molto qualificata. Si è registrata una presenza di circa 250/280 partecipanti presenti in tutte le sessioni che sono state discusse

Il mio impegno era proprio quello di poter coordinare le migliori menti, le migliori figure, non solo del mondo della security ma anche del mondo del “fare impresa”, approfondendo anche i concetti relativi alla sicurezza nel lavoro, del manager e del lavoratore in generale. Lo spessore culturale e professionale è stato di massimo livello.

Quali, infatti, i temi che particolarmente sono stati sviluppati?

Abbiamo voluto sviluppare vari argomenti in più sessioni.

Oggi il problema sicurezza non dev’essere analizzato singolarmente: gli scenari nazionali ed internazionali sono completamente cambiati e devono essere ridiscussi gli impieghi, la volontà d’intervento e di sviluppo delle imprese, anche in campo nazionale.

Grazie alla presenza dei massimi security managers delle più grandi aziende ( e qui mi riferisco ad esempio ad Eni, Snam, Finmeccanica ed altre che si sono alternate nelle varie sessioni) è stato discusso il problema della security, sia all’interno che all’esterno delle aziende.

Il problema del terrorismo a livello di scenario nazionale ed internazionale, è stato sviscerato con la miglior terminologia, con la visione più profonda e la cognizione dell’assoluta necessità della più attenta prevenzione. Fortunatamente in Italia, al di là delle scelte politiche e non, chi è preposto a questo compito ha dimostrato grande competenza, tanto che nulla è accaduto fino ad ora.

Ma i rischi che corrono i lavoratori italiani non sono circoscritti al nostro territorio, poiché, trattandosi spesso di lavoratori che si devono recare all’estero, sia a livello di managers che a livello di semplici operatori, si devono confrontare con realtà molto difficili.

Abbiamo quindi discusso anche questi argomenti, evidenziando che c’è una legislazione attualmente carente. Quello, quindi, che noi vogliamo proporre  come Fondazione è suggerire e promuovere iniziative di valore, che possano agevolare l’operatività aziendale, in particolare in caso di crisi, come ad esempio nei sequestri.

E sul fronte dell’anticorruzione?

Per l’anticorruzione abbiamo già sviluppato delle ricerche, e nonostante le varie lotte e attenzioni la corruzione è sempre la vera piaga sociale della nostra pubblica amministrazione.

La lentezza delle decisioni e la pesante macchina burocratica, portano al facile avvicinamento di chi vuole corrompere, per essere agevolato nella risposta immediata.

Abbiamo parlato anche del mondo della Finanza e dell’Ambiente , con gli interventi qualificati dei relatori e con le conclusioni di due Presidenti di Commissioni Parlamentari.

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Nella foto: Giuseppe Marinello

Con il Senatore Giuseppe Marinello, Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Senato, è stato trattato l’argomento ambientale ed è quindi stata affrontata una discussione importante sul cambio di legislazione sui reati ambientali specifici, dando la titolarità del reato ambientale;  con l’On. Maurizio Bernardo, Presidente della Commissione Finanze e Bilancio alla Camera dei Deputati,  invece, sono stati trattati tutti quegli argomenti di interesse finanziario per le imprese. 

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Nella foto: Maurizio Bernardo

Importantissima è stata anche la presenza dell’On. Angelo Tofalo.

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Nella foto: Angelo Tofalo

L’Onorevole è intervenuto in modo positivo e chiaro, dando dimostrazione che anche il mondo della politica sta cambiando, e che dalle parole bisogna passare ai fatti.

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Nella foto da sinistra: Gianfranco Milillo, Giovanni Pitruzzella, Enrico La Loggia, Umberto Saccone

Tutti interventi di grande interesse e di elevato spessore senza poter tralasciare quelli del Prof. Giovanni Pitruzzella, Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, quella dell’Avvocato Antonio Ingroia e quella del Dott. Raffaele Cantone, Presidente ANAC. 

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Nella foto: Antonio Ingroia

Vere e proprie Lezioni Magistrali, dalle quali si è potuto riconfermare con determinazione che lo Sviluppo lo si può ottenere e raggiungere solo rispettando e ricercando Legalità e Sicurezza.

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Nella foto: Raffaele Cantone

Quindi, dopo aver sviscerato tutti questi temi ed averli lanciati come messaggi , quali soluzioni potranno essere vincenti, secondo la vostra Fondazione, per raggiungere anche gli obiettivi che vi ponete?

Il nostro primo obiettivo come fondazione è quello di diffondere l’idea e la “cultura della legalità”.

La “cultura della legalità” è essenziale per evitare discussioni, rallentamenti, facilitazioni; estremi che portano danno allo sviluppo dell’impresa.

Questo significa sicurezza, dal nostro punto di vista. La sicurezza non è solo protezione, la sicurezza non è solo prevenzione. La sicurezza per un’impresa è che si possa fare impresa.

Ma senza legalità non c’è sicurezza, così come non c’è libertà e quindi non può nemmeno esserci impresa.

Abbiamo poi affrontato anche un secondo aspetto. È importante che nello scenario internazionale si crei una compagnia di sicurezza internazionale.

Basti pensare che ben noti  Istituti ed aziende italiane, per operare in Tunisia, Libia, nei Paesi oggi “caldi” sotto il profilo della sicurezza del Mediterraneo, hanno dovuto fare contratti con compagnie inglesi, per tutelare l’azienda all’estero,  affinché garantissero la sicurezza degli operai, così come dei managers.

Ma perché rivolgersi alle compagnie estere, e non a quelle italiane? Qui ci dobbiamo impegnare, quindi, per poter sollecitare un simile intervento.

Quindi anche molte azioni concrete. I vostri prossimi steps: che cosa avete in programma a breve/medio termine?

A breve medio termine abbiamo la presentazione del Premio Legalità edizione 2016.

Il Premio Legalità è oramai un’istituzione che sviluppa la ricerca di aziende, enti e persone che si sono distinte nel mondo della cultura, dell’impresa, della scuola e così via.

Anche quest’anno, a dicembre, lo presenteremo, in quanto si tratta di un’importante occasione per approfondire e divulgare i temi, oggi sempre più fondamentali, della Legalità e Sicurezza.

a cura di Monica Bertolo

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Nella foto da sinistra: Giuseppe Fausto Milillo, Antonio Ricciardi, Carlo Gualdi, Umberto Saccone

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