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Gestione della sicurezza bancaria: tessuto connettivo di tutte le aree di business

Gestione della sicurezza bancaria: tessuto connettivo di tutte le aree di business

Dalla recente assise “Banche e Sicurezza”, organizzata dall’ABI sui temi legati alla sicurezza nel settore bancario e finanziario, svoltasi a Roma, a Palazzo Altieri il 4 e 5 giugno 2015, sono emersi importanti aspetti relativi all’impatto delle recenti normative ed alle soluzioni tecnologiche più innovative, nonché alle strategie ed ai trends del settore bancario.

E’ emerso come i grandi cambiamenti tecnologici degli ultimi anni stiano trasformando drasticamente le strategie di gestione della sicurezza nelle banche.
Sempre di più si assottigliano le divisioni tra sicurezza fisica e sicurezza informatica, tra mondo reale e mondo digitale. In questo quadro si evolvono professionalità, approcci, strumenti. Quello che non cambia, ma anzi si rafforza è la centralità, anche a livello di governance, della gestione della sicurezza come tessuto connettivo di tutte le aree di business.
Del resto il presidio e la difesa del patrimonio della banca – umano, informativo, economico – nonché la tutela della continuità operativa, richiedono aggiornamenti continui, investimenti, innovazione, per rispondere prontamente alle nuove minacce del cybercrime, delle frodi materiali e digitali, del crimine fisico.

A Banche e Sicurezza, organizzato da ABIEventi insieme a OSSIF e ABI Lab in collaborazione con Security Brokers, sono intervenuti, tra i relatori, accademici, professionisti di banca, esponenti degli organi di vigilanza, istituzioni, Forze dell’ordine e speaker di altri Paesi europei che hanno garantito al dibattito un respiro internazionale soprattutto sugli aspetti di sicurezza informatica.

RAPINE IN BANCA
Limitando però l’approfondimento alla sicurezza fisica, ed in particolare al tema delle rapine in banca, le evidenze statistiche di OSSIF, il Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine, mostrano negli ultimi anni segnali particolarmente incoraggianti, a testimonianza del fatto che le strategie di intervento adottate si stanno rilevando sempre più efficaci.

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Nel 2014 sono state registrate 587 rapine consumate ai danni delle dipendenze bancarie, con un decremento del 37,6% rispetto al 2013. Si tratta del valore più basso mai registrato dagli anni ‘80. Se si paragona il dato con quello del 2007, anno in cui si è verificato il picco delle rapine in banca, il calo raggiunge addirittura l’80%.
Un sensibile calo ha caratterizzato anche il cosiddetto indice di rischio, ossia il numero di rapine ogni 100 sportelli, risultato pari a 1,9 contro un valore pari a 3 registrato nel 2013. Complessivamente sono stati rapinati più di 15 milioni di euro, con una riduzione di oltre il 33% rispetto all’anno precedente, mentre il bottino medio per evento ha sfiorato i 26
mila euro. Si deve comunque sottolineare l’alta variabilità dell’importo sottratto nelle rapine: si va dalle cosiddette rapine “mordi e fuggi”, che rappresentano la maggioranza, caratterizzate anche da poche centinaia di euro, a rapine più organizzate che fruttano diverse migliaia di euro.
In particolare, nel 35% delle rapine l’ammontare sottratto non ha superato i 5.000 euro e il bottino medio è stato inferiore ai 2.000 euro, e nel 66% dei casi il bottino rapinato è stato inferiore ai 15 mila euro, con una media di poco superiore ai 5 mila euro.

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Tra gli obiettivi potenziali dei rapinatori, gli sportelli bancari rappresentano una quota percentuale che si riduce progressivamente.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, la quota di rapine ai danni delle dipendenze bancarie, rispetto al totale delle rapine denunciate, è passata dal 6% del 2007 al 2,8% del 2013. La sistematica adozione di misure di protezione, nell’ambito di strategie di prevenzione delle rapine sempre più mirate, sembra indurre i rapinatori a spostare le proprie attenzioni illecite verso altri obiettivi.
OSSIF ha tra l’altro istituito un Osservatorio Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che ha l’obiettivo di condividere, con i settori più esposti ai rischi predatori, informazioni, strategie e best practices per la prevenzione.
In particolare, dall’ultimo Report realizzato nel 2014 è emerso che le rapine denunciate dalle Forze dell’Ordine all’Autorità Giudiziaria nel corso del 2013 sono state 43.754, con un incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Le rapine effettuate in pubblica via hanno rappresentato la metà delle rapine totali denunciate, seguite dalle rapine negli esercizi commerciali (15,7%), in abitazione (8,3%), in locali ed esercizi pubblici (4,2%) e in farmacia (2,9%).

GLI INVESTIMENTI PER LA SICUREZZA

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«Fare prevenzione» significa stare sulla frontiera evolutiva delle soluzioni tecnologiche e cogliere le novità che offre il mercato specializzato. Ciò implica investimenti importanti.
Nell’ambito di OSSIF vengono rilevate sistematicamente, a cadenza annuale, le spese che le banche sostengono per la sicurezza anticrimine.
Nel 2013 (anno dell’ultima rilevazione) sono stati stanziati 726 milioni di euro per garantire la sicurezza fisica delle filiali bancarie.
In particolare, il 41% delle spese ha riguardato i servizi per il trasporto e il trattamento dei valori, il 32% è stato destinato alle misure per la prevenzione del rischio rapina, il 20% ha riguardato, invece, la prevenzione del rischio furto e il 7% è stato destinato ai premi assicurativi.
Il rafforzamento delle dotazioni di sicurezza a protezione delle dipendenze bancarie proseguirà anche nei prossimi anni.
Da una survey condotta da OSSIF nel 2014 sulle previsioni di investimento in sicurezza fino al 2016 emerge che:
– con riferimento alle misure antirapina, il 51% delle banche prevede un incremento del budget che si concentrerà soprattutto sui sistemi di videosorveglianza, sulla gestione centralizzata dei mezzi forti e sulla formazione del personale.
– con riferimento alla protezione degli ATM, l’85% delle banche prevede un incremento di spesa che si concentrerà prevalentemente sui dispositivi atti ad impedire l’introduzione di gas nell’apparecchiatura.

MASSIMA SINERGIA
Tra le attività di prevenzione e contrasto alla criminalità, la collaborazione con le Forze dell’Ordine assume un ruolo di primaria importanza.
Tale sinergia trova applicazione sia a livello centrale, tramite la stipula di un Protocollo d’Intesa tra ABI e Ministero dell’Interno, sia a livello provinciale, con riferimento ai reati predatori, tramite la sottoscrizione di Protocolli per la prevenzione della criminalità tra ABI, banche e prefetture che prevedono in dettaglio:
• lo scambio costante di informazioni tra Banche e Forze dell’ordine;
• l’adozione di misure minime di sicurezza da parte delle Banche in ogni dipendenza;
• l’analisi dei fatti criminosi, con il supporto delle informazioni del data-base di OSSIF per la definizione di piani di intervento da parte delle Forze dell’ordine;
• attività info-formative per il personale di sportello;
• la diffusione della cultura della sicurezza presso gli operatori bancari.

a cura di Marco Iaconis, ABI e Giovanni Gioia, OSSIF

Nella foto, da sinistra: Marco Iaconis e Giovanni Gioia
 

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