Ifi Advisory e Hostage Italia: la testimonianza di Giovanna Motka
Ifi Advisory con il Convegno per la presentazione di “Protocollo S”, l’ultima opera di Umberto Saccone, ha portato fortemente all’attenzione il tema del Sequestro di Persona, anche grazie alle toccanti testimonianze dei sequestrati Marco Vallisa, lavoratore italiano sequestrato in Libia il 5 luglio 2014 e liberato dopo 131 giorni di prigionia, Mariasandra Mariani, turista rapita il 2 febbraio 2011 nel sud dell'Algeria, da terroristi di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) e liberata dopo 440 giorni di prigionia e di Giovanna Motka, madre di Federico Motka, cooperante sequestrato in Siria nel 2013 da terroristi dello Stato Islamico (ISIS) e liberato dopo 439 giorni di prigionia.
“Giovanna Motka, dopo il traumatico evento del sequestro del figlio – sottolinea proprio l’autore di Protocollo S – è divenuta insieme a Vallisa e ad altri la promotrice di Hostage Italia, una onlus che nasce da un gruppo di persone che hanno vissuto la traumatica esperienza del rapimento. Cinque soci fondatori, ciascuno con la propria storia: ostaggi sopravvissuti al sequestro e alla prigionia, con familiari e amici che li hanno aspettati, talvolta per tempi lunghissimi. Sono dure esperienze che segnano per l’intera vita. Noi vogliamo sostenerli”, evidenzia Saccone.
Ed infatti, il giorno stesso del Convegno di presentazione del libro in Confindustria a Roma, Ifi Advisory ha consegnato quale supporto a Hostage Italia i proventi del libro “Protocollo S”, opera che sviscera tutti i temi e gli aspetti legati al fenomeno del sequestro di persona, e che è stato immediatamente riconosciuto come un Manuale ed un riferimento per i Security Managers.
S News incontra sul tema Giovanna Motka che, nell’intervista che segue a cura di Monica Bertolo, presenta Hostage Italia, spiega perché è nata, quali sono le sue finalità, quali gli aiuti che riesce a dare.
Toccanti le parole della madre di Federico Motka, che con grande forza d’animo testimonia un impegno esemplare.
Buona visione!
a cura di Alessandro Cherubin