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Il mercato della sicurezza in Africa: dati e statistiche

Il mercato della sicurezza in Africa: dati e statistiche

S News incontra Alex Angus, della Montgomery Ltd. di Londra, società che dal 1895 organizza fiere in tutto il mondo e che si è specializzata nelle fiere della sicurezza nei mercati africani, ed Umberto Bonito, Referente per l'Italia della Montgomery, per i mercati africani.

Signor Bonito, lei e Mr. Angus presentate, con dati e statistiche, i punti di forza dei mercati africani. Perché è quindi vincente oggi esportare sicurezza in Africa, e lo sarà ancor di più domani?
Il mercato africano vale oggi più di 12 miliardi di dollari (Nigeria 4 mld., Kenia 2,5 mld., Sud Africa 3,5 mld., e poi altri Paesi che assieme rappresentano 2 mld). Teniamo presente, a titolo informativo, che l’intero Medio Oriente vale meno della metà.
L’industria “security&safety” privata, impiega in Africa circa 100.000 persone, quando ad esempio invece nei Paesi del Medio Oriente non superano le 20.000 unità.
L’economia dei Paesi africani piu progrediti mostra un consistente aumento annuale del PIL del 4/5% annuo.
La “security” è una delle principali priorità dei governi africani, mentre non lo é per gli Stati del Medio Oriente.

Questo comporta che da parte dei Governi africani, vi è una forte attenzione alla Sicurezza Nazionale e numerosi ed importanti sono i fondi stanziati, diretti in particolare al controllo delle frontiere e alla protezione delle infrastrutture critiche (Oil & gas e altre risorse naturali).

Dopo la Cina, i Paesi africani sono fra i più popolati del mondo. Attualmente sono oltre 800 milioni gli abitanti di tali Paesi, ed è previsto che saranno il doppio nel 2025.
Oggi la spesa per consumi, nei Paesi africani é in costante e netto aumento. In Nigeria l’aumento della spesa per consumi, ha visto l’economia della Nigeria sorpassare quella del Sud Africa, e nel 2014, la Nigeria è diventata la più grande economia dell’Africa. Le capitali degli stati africani sono il “centro” degli affari e la sede di tutte le maggiori coorporations, nonché delle ambasciate: ciò facilita “l’approccio” con la potenziale clientela.

I mercati africani sono in rapida crescita e stanno attirando l’attenzione di sempre più operatori internazionali del settore “security&safety”, in particolare nelle Politiche antiterrorismo, nella formazione per le forze di sicurezza, negli approcci strategici alle minacce emergenti, nell’attuazione di misure efficaci per mitigare il potenziale di crisi, la criminalità dilagante che cresce di anno in anno, la sicurezza informatica e la sicurezza delle infrastrutture, degli esercizi commerciali, abitazioni, hotels, etc…

Altro dato significativo: per quanto riguarda i “competitors”, in Medio Oriente sono reperibilin prodotti povenienti da circa 50 Paesi; in Africa, al momento, i fornitori provengono da 22 Paesi.

Quali i Paesi più interessanti per i produttori italiani e quali le soluzioni più richieste?
Diciamo, quelli che attualmente sono più sviluppati: Kenya, Sud-Africa e Nigeria.
Dalla nostra esperienza, per una ditta che vuole fare per la prima volta un investimento, è meglio che lo faccia andando in Kenya, perché il Kenya garantisce, a parte il mercato interno che è il terzo del continente africano, degli ottimi rapporti e delle ottime possibilità con tutti i Paesi limitrofi, che sono tutti in espansione. In aggiunta, ha la possibilità di avere un dialogo preferenziale con il Sud-Africa.
Quindi diciamo: Kenya, Sud-Africa, Nigeria. 
Per quanto concerne le tecnologie più richieste, al momento sono: le attrezzature per il controllo degli accessi e per la rilevazione di esplosivi; CCTV; impianti antincendio; e suscita l’interesse tutto quello che è diretto al settore “militare”.

Che cosa si sente di consigliare alle aziendeitaliane, dunque?
Di prestare maggiore attenzione a questi mercati e verificare se ci siano valide possibilità per inserirsi negli stessi.
Noi come Montgomery lo suggeririamo nel modo più franco e trasparente, se non altro per diversificare i mercati di destinazione delle esportazioni e per esserci nel momento in cui i Paesi del Nord Africa usciranno dall’attuale situazione.
A conferma della soddisfazione della nostra clientela, posso affermare che il 90% degli espositori del 2015 ha già confermato la partecipazione per il 2016.

a cura di Monica Bertolo

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