Il servizio di tutela della persona e l’interrogazione parlamentare di Assiv
Assiv, l'Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari, ha promosso un'interrogazione parlamentare, che ha presentato alla Camera dei Deputati il 10 Marzo, in tema di tutela della persona, argomento focale per Assiv, sul quale l'Associazione da tempo si sta impegnando a favore della categoria, e della sicurezza pubblica e sociale nel suo insieme.
Come infatti sottolinea Matteo Balestrero, Presidente Assiv, “la complementarità fra sicurezza pubblica e privata è lo strumento idoneo a proteggere i beni ma anche le persone, ed ASSIV si sta adoperando affinché quest’ultima funzione venga riconosciuta dal legislatore: sarà un altro passo verso la vigilanza privata intesa come forza di sicurezza sussidiaria, moderna, efficiente e imprenditorialmente organizzata”.
L' INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, 4/12455, è stata presentata dall’On.Le LO MONTE CARMELO il 10/03/2016 nella seduta numero 587.
Tra i vari passi dell'interrogazione si sottolineano: ” …in questa sede è opportuno, infatti, ricordare come le guardie particolari giurate abbiano specificità e requisiti di alto livello e devono essere in possesso di licenza prefettizia e sottostare alla vigilanza della questura competente, cosa che invece non avviene quando la tutela della persona viene garantita da accompagnatori, da personaggi affidatari di contratti diretti con la persona fisica per la quale lavorano o con ulteriori modalità lasciate al libero accordo tra le parti;
l'impossibilità di svolgere da parte delle guardie giurate e degli istituti di vigilanza l'attività a tutela della persona rappresenta un unicum all'interno del panorama europeo, dove, pressoché in tutti gli Stati, seppur con declinazioni diverse, è presente il servizio della close protection;
a tal proposito, non si può escludere un prossimo intervento da parte della Corte di Giustizia dell'Unione europea per porre fine ad una difformità tutta italiana, come d'altronde è già accaduto per altre fattispecie con la sentenza di condanna all'Italia del 13 dicembre 2007 (causa C-465/05), con la quale sono state rilevate difformità dall'ordinamento comunitario della normativa con riferimento all'obbligo di prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana; alla mancata considerazione degli obblighi già assolti in altro Stato membro per i soggetti che intendano esercitare l'attività anche in Italia; alla validità territoriale limitata e alla subordinazione di un nuovo assenso al numero e all'importanza degli istituti già operanti nel medesimo contesto di riferimento; alla necessità di una sede operativa in ogni provincia; all'individuale autorizzazione di quanti intendano esercitare attività di vigilanza in Italia senza tener conto degli accertamenti e controlli dello Stato di stabilimento; all'obbligo di utilizzare un limite massimo o minimo di personale; all'obbligo di versamento di una cauzione presso la Cassa depositi e prestiti; alla fissazione di prezzi e di una loro limitata oscillazione affidata alla decretazione del prefetto –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e se siano allo studio ipotesi di modifica della normativa di settore finalizzate a consentire l'espletamento dell'attività di protezione della persona fisica da parte delle guardie giurate e degli istituti di vigilanza che, ottemperando alle rigide disposizioni normative di settore, dispongono delle necessarie caratteristiche tecniche, morali e professionali necessarie ad adempiere tale servizio, contribuendo in piena complementarietà con l'operato delle forze dell'ordine a garantire sempre maggiori livelli di sicurezza per le persone. (4-12455)”.
Assiv attende ora la risposta scritta del Ministero dell’Interno.
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la Redazione