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Indumenti per la protezione contro il calore e la fiamma: guida pratica.

Indumenti per la protezione contro il calore e la fiamma: guida pratica.

Dicono “La diversità è il sale della vita” e quando si deve fare delle scelte, è sempre bene avere delle alternative. Lo stesso vale per la scelta degli indumenti per la protezione contro il calore e la fiamma per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, tuttavia è di cruciale importanza comprendere le differenze tra le varie possibilità.

Ignifugo o ritardante di fiamma?
Al momento non esiste una distinzione ben precisa tra i termini “ignifugo” e “ritardante di fiamma”, cosa che lascia perplessi gli acquirenti e gli utilizzatori finali. Attualmente, il CIRFS (Comitato internazionale del rayon e delle fibre sintetiche), l'ente europeo che rappresenta l'industria delle fibre sintetiche in Europa, sta cercando di creare una definizione ufficiale per le varie combinazioni terminologiche includendo i termini “ignifugo” e “ritardante”, “intrinseco” o “trattato” nel nome al fine di evitare qualsiasi confusione. Come regola generale, le seguenti definizioni sono ampiamente accettate: Tessuto ignifugo e ritardante di fiamma sono due termini che vengono utilizzati per descrivere un materiale che è autoestinguibile dopo l'eliminazione di una fonte esterna di innesco.

La distinzione tra fibre intrinseche e non intrinseche dei tessuti consiste nel sapere se le proprietà di ignifugicità o di ritardo di fiamma sono intrinseche alle proprietà del polimero o della fibra, oppure se un trattamento chimico ritardante di fiamma o ignifugo viene applicato dopo la produzione della fibra. La ignifugicità di un tessuto è principalmente una conseguenza delle proprietà della fibra. Differenti proprietà del filato e della fabbricazione del tessuto possono contribuire a migliorare la ignifugicità.

Indumento protezione calore e fiamma


Protezione intrinseca o rivestimento?
Quando un tessuto offre una protezione intrinseca, è perché il tessuto è fabbricato con fibre, come il Nomex®, le cui proprietà strutturali intrinseche le rendono ignifughe in modo naturale. Dato che queste proprietà fanno parte della struttura, le stesse non possono essere rimosse mediante risciacquo o processi di pulizia o con l'usura e continueranno a offrire lo stesso livello di protezione per tutta la durata dell'indumento. Il vantaggio di questi tipi di tessuti di protezione è che la prestazione è solida nonostante la probabile inosservanza delle istruzioni di pulizia fornite dal fabbricante.

I tessuti non intrinseci, a volte noti come tessuti FR rivestiti o ritardanti di fiamma rivestiti, si avvalgono di un trattamento chimico per ottenere la protezione. Gli agenti chimici di trattamento spesso sono “attivati” grazie a un calore intenso, producendo dei residui carbonizzati e gas che inibiscono la combustione per un certo periodo di tempo. I limiti dei tessuti sottoposti a trattamento ritardante di fiamma dipendono dal fatto che gli agenti chimici aggiunti possono essere compromessi o rimossi da fattori esterni, quali lavaggio, esposizione al calore o ad altri agenti chimici. I tessuti non intrinseci sono limitati per il fatto che le proprietà protettive contro il calore e la fiamma sono mantenute per la durata di usura indicata, ovvero fino a un numero massimo di cicli di lavaggio indicato. Tuttavia, questa condizione resta vera fintantoché l'utilizzatore rispetta completamente le istruzioni di pulizia del fabbricante, in caso contrario sussiste un rischio di danno alle proprietà di protezione contro la fiamma, che potenzialmente può esporre a pericoli chi indossa l'indumento.

Protezione da calore e fiamma


Requisiti della legislazione europea
L'obiettivo ultimo dell'indumento è quello di offrire una protezione termica a chi lo indossa. L'indumento non deve bruciare, fondersi o disintegrarsi all'esposizione alla fiamma per tutta la sua durata e deve fornire il livello richiesto di protezione termica corrispondente al rischio potenziale a cui può essere esposto l’utilizzatore. Prima di essere introdotti sul mercato UE, gli indumenti devono essere sottoposti a prove specifiche e superare un livello definito a garanzia che colui che li indossa sarà protetto in modo adeguato. Nel quadro della legislazione UE, l'utilizzatore, per essere protetto in modo efficace da un DPI, deve garantire che, secondo la prima direttiva, abbia eseguito una valutazione del rischio per stabilire il livello appropriato di protezione necessaria e che abbia acquistato dei DPI conformi alla seconda direttiva:

 – La Direttiva 89/656/CEE “Requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori durante il lavoro” – nota come “direttiva di utilizzo dei DPI” che definisce gli obblighi del datore di lavoro in termini di igiene e sicurezza dei dipendenti attraverso un'analisi e valutazione del rischio, la fornitura gratuita di DPI e addestramento adeguati e
 – La Direttiva 89/686/EEC “Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale” – nota come la “direttiva prodotto DPI” che specifica le procedure per la messa sul mercato dei DPI dalla fabbricazione e certificazione, in conformità ai requisiti di base per proteggere gli utilizzatori di DPI

La direttiva prodotto raggruppa i DPI  esaminati in tre gruppi distinti e anche, se la direttiva non definisce in modo esplicito questi tre gruppi in categorie, la pratica comune è quella di utilizzare rispettivamente i termini categoria I, II e III.

Categoria I

DPI di semplice concezione, presuppone che l'utilizzatore possa accedere al livello di protezione contro dei rischi graduali che lo stesso è in grado di identificare in tempo utile, per esempio guanti da giardinaggio e occhiali da sole.

Categoria II

DPI che non sia né semplice, né complesso, ma considerato di concezione intermedia. Questa categoria fornisce un livello di protezione intermedio.

Categoria III

DPI di concezione complessa, destinato a proteggere contro un pericolo mortale o contro dei pericoli che possono provocare lesioni gravi a una persona. La concezione presuppone che l'utilizzatore non sia in grado di identificare il rischio in tempo utile. Questa categoria include gli indumenti di protezione contro il calore e la fiamma.

Inoltre, i DPI introdotti  sul mercato devono anche riportare la marcatura CE. Questo simbolo implica la conformità a tutte le disposizioni delle norme pertinenti. È altresì richiesto che le coordinate del fabbricante siano fornite con il DPI e facciano parte integrante della valutazione della conformità di un elemento DPI. Quando si sceglie un indumento di protezione termico, ci si imbatte in una serie di norme. È importante comprendere il significato di queste norme, nonché avere un'idea delle prove che sono state eseguite, affinché il prodotto sia conforme a tali norme. La tabella sottostante indica alcune delle principali norme che si incontreranno. 

Norma

Riguarda

EN ISO 15025 congiuntamente a
EN ISO 14116

Materiali e indumenti a propagazione limitata di fiamma

EN ISO 11612

Indumenti di protezione — Indumenti che proteggono dal calore e dalla fiamma

EN ISO 11611

Indumenti di protezione utilizzati durante la saldatura e tecniche affini

CEI 61382-2 (progetto EN 61482-2)

Lavori sotto tensione – indumenti di protezione contro i pericoli termici e di un arco elettrico


Importanza della “vestibilità”
Vi sono altri fattori che esulano dalla sicurezza e che determinano l'efficacia e la “vestibilità” di un indumento di protezione, il comfort e l’aspetto. Un produttore di capi d'abbigliamento affidabile garantisce un design adeguato in modo che le esigenze ergonomiche possano diventare dei vantaggi per l'utilizzatore, fornendo un indumento di lavoro di protezione che sia gradevole e confortevole come un capo di abbigliamento casual, ma sempre nel rispetto delle rigorose norme di protezione. Il comfort non è un lusso, ma consente un lavoro più efficiente e una migliore attenzione durante i lavori pericolosi. Due caratteristiche di base hanno un impatto sul comfort di chi indossa l'indumento e possono essere misurate in modo oggettivo.

– Peso dell'indumento Il peso di un indumento può agevolare o intralciare la prestazione di chi lo indossa e il tipo di tessuto utilizzato nella fabbricazione (per esempio, sia che si tratti di un tessuto con proprietà di ignifugicità intrinseche o di un tessuto rivestito) può avere delle conseguenze sul peso totale.
– Gestione dell'umidità: Un criterio di gestione dell'umidità è l'evaporazione dell'umidità o della traspirazione dell'epidermide  attraverso la struttura del tessuto. Il metodo di test Sweating Guarded Hotplate (ISO 11092) misura la resistenza di un materiale a lasciar passare il vapore acqueo, espressa in Ret (resistenza al vapore acqueo in m².Pa/W). Le prestazioni in termini di gestione dell'umidità di un tessuto sono influenzate anche dalla sua permeabilità all'aria, ossia la capacità di lasciar passare l'aria (testata in base allo standard ISO 9237). La permeabilità all'aria (espressa in litro/m²/sec.) è una misura di comfort importante, in quanto rileva l'aria che passa attraverso un tessuto e attorno alla pelle, lasciando una sensazione di asciutto sulla pelle di chi indossa l'indumento.

La concezione dell'indumento costituisce un elemento altrettanto importante che influisce direttamente sulla gestione dell'umidità e il comfort generale di chi lo indossa e deve essere presa in considerazione al momento della specificazione di un DPI e del relativo fornitore.

Il rapporto con il fornitore
Sia che si acquisti direttamente da un produttore di capi di abbigliamento o da un distributore, un'azienda di tutto rispetto sarà in grado di offrire dei consigli sul tipo, stile e proprietà protettive di un indumento per garantire il miglior equilibrio tra comfort e protezione, sulla base della comprensione dei pericoli e delle pratiche di lavoro. Secondo le esigenze, sarà proposta una vasta scelta dalle gamme attuali o potranno essere concepiti degli indumenti su misura per soddisfare le precise esigenze dell'utilizzatore. Assicurarsi che gli indumenti siano fabbricati in conformità con le norme richieste è fondamentale e, per la propria serenità, lavorare con un produttore o un fornitore di capi di abbigliamento che presenti, il marchio CE o che sia membro di un programma di partnership Nomex®.

Comprendendo esattamente che cosa si deve cercare quando si devono scegliere degli indumenti di protezione contro il calore e la fiamma, le differenti norme a cui devono  rispondere gli indumenti e i vari tipi di protezione disponibili, non solo i lavoratori saranno debitamente protetti in situazioni di pericolo di vita, ma sapranno anche esattamente che cosa aspettarsi da tali indumenti.

di Andrea Borgis, Specialista nell'abbigliamento di protezione Nomex® in DuPont

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