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Infortuni sul lavoro: INAIL, con la UNI 7249 analisi più approfondite

Infortuni sul lavoro: INAIL

Roma. Alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, il 10 luglio scorso, il Presidente dell'INAIL Massimo De Felice ha presentato il Rapporto Annuale 2011 INAIL.


“È importante – dichiara De Felice – per garantire giudizi appropriati e politiche efficaci, precisare che i numeri assoluti degli infortuni e i loro andamenti storici non sono, da soli, informazione adeguata per dare indicazioni alle politiche della sicurezza. Dovrebbero essere analizzati raggruppandoli per classe di rischio e rapportati a un indicatore del periodo di esposizione al rischio. Un’analisi adeguata dovrebbe considerare il periodo di esposizione al rischio misurato dalle ore lavorate, come definito dalla norma UNI 7249 sulle statistiche degli infortuni sul lavoro”. Attualmente i dati rielaborati sulla base della norma UNI non sono disponibili ma l’INAIL si è impegnata a calcolare con regolarità questi indicatori “risk adjusted”.


Il sistema di assicurazione, secondo i dati relativi al numero di posizioni assicurative e alla massa delle retribuzioni, è rimasto saldo anche in questo anno di crisi.
In particolare, è confortante la tenuta in percentuale dei premi incassati sugli accertati (95% come nei 2 anni precedenti): testimonia che il rispetto, da parte delle imprese, dell’obbligo assicurativo non si è incrinato.
Continua a decrescere il numero degli infortuni sul lavoro: nel 2011 sono stati denunciati circa 725.000 infortuni, con una riduzione del 6,6% rispetto al 2010. I decrementi maggiori si sono avuti nel settore delle costruzioni (-14,7%) e dei trasporti (-11,3%).


Gli infortuni mortali stimati sono 920, con una diminuzione del 5,4% rispetto al dato definitivo del 2010 (già diminuito del 7,6% rispetto al 2009). Disaggregando il dato in macro categorie è possibile trarre indicazioni utili alla valutazione delle politiche della sicurezza: gli infortuni “in ambiente di lavoro” sono meno della metà del totale (450, stabili rispetto al 2010) e quelli avvenuti “in strada in occasione di lavoro” sono esattamente un quarto (230, in riduzione del 21,2% rispetto al 2010); oltre un quarto del totale, quindi, sono gli infortuni “in itinere” (240, in aumento del 4,8% sul 2010) che ben poco hanno a che fare con tutte le iniziative – dell’INAIL e delle singole imprese – finalizzate alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alla salvaguardia della salute dei lavoratori.


La norma UNI 7249 definisce l’infortunio sul lavoro nelle sue diverse accezioni e indica i parametri e gli indicatori significativi – utili alla conoscenza del fenomeno infortunistico soprattutto ai fini della prevenzione – che permettono la comparazione dei dati a livello settoriale, territoriale e temporale.


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha fatto pervenire il proprio messaggio, secondo il quale “pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni, si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori nella diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro”.


Fonte: UNI


la Redazione

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