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Marco Bavazzano, neopresidente ASIS Italy: ecco i futuri obiettivi dell’Associazione

Marco Bavazzano

S News incontra Marco Bavazzano, Presidente ASIS International, Italy Chapter.

Da qualche settimana lei è il nuovo Presidente ASIS e si appresta ad iniziare il suo mandato, con una squadra che abbiamo constatato estremamente motivata, in parte nuova, ma che assicura al contempo continuità rispetto al passato, grazie alla presenza del precedente Presidente.
Quali i suoi obiettivi prioritari?

Il nuovo Consiglio Direttivo raggruppa professionisti che, seppur in contesti industriali differenti, condividono da sempre una profonda cultura della sicurezza; su questa base stiamo lavorando per definire il nuovo piano triennale operativo, che assicuri continuità di indirizzo ma che introduca anche elementi di innovazione.
In particolare vogliamo concentrare le attività del Chapter Italiano di ASIS sulla diffusione, a livello industriale nazionale sia pubblico che privato, di una crescente consapevolezza della sicurezza come “practice integrata e multidisciplinare”, in grado cioè di coniugare sia requisiti dell'ambito fisico, che quelli emergenti legati alla sicurezza logica ed alla cyber security, alla gestione del rischio, alla continuità operativa, privilegiando un'impostazione per processi critici.
In questo contesto è evidente il contributo di ASIS Italia anche in termini di formazione, certificazione e specializzazione, come leve gestionali per aumentare e migliorare l’efficacia e la produttività dei professionisti della sicurezza.

Il mondo della Sicurezza è cambiato moltissimo negli ultimi anni e molto sta cambiando ancora. In particolare nella Vigilanza, sempre più anche sicurezza sussidiaria, i cambiamenti non sono solo dettati dal mercato e dalla tecnologia, ma anche dalle nuove normative.
Quale, dal suo privilegiato osservatorio, il suo punto di vista sul ruolo e sugli sviluppi futuri del settore?

L'evoluzione è iniziata già da qualche tempo, ma ancor oggi la rigorosa osservanza dell'impianto normativo del TULPS, rappresenta l'elemento irrinunciabile per assicurare un'adeguata qualità del servizio, in un contesto cruciale in cui si intersecano e si influenzano le asincrone istanze di garanzia della concorrenza e di tutela della sicurezza pubblica. Un settore più consolidato e qualificato, con professionisti in grado di far evolvere il servizio non solo in termini di gestione del territorio, degli allarmi e degli interventi ma anche dal punto di vista della capacità di correlazione ed analisi delle informazioni.

Molte sono le Associazioni del settore della Sicurezza, nel panorama italiano.
Quali le sinergie che potrebbe essere valido sviluppare, con quali focus e con quali obiettivi?

Considerata la valenza sempre più strategica della Sicurezza per il mercato, e la forte accelerazione a cui questo settore è sottoposto – trascinato da un lato dalla emergente domanda, da un aumentato e sempre più articolato profilo del rischio e della minaccia complessiva, e dall'altro dalla disponibilità di tecnologie e servizi innovativi – le Associazioni devono assolutamente considerare la messa in comune di esperienze, competenze, know-how e specificità, per esempio legate ad un mercato verticale, non solo per creare efficienza e formule di autofinanziamento, ma per cogliere quelle convergenze tecnologiche ed adiacenze di settore che sono già in atto nel mercato della Sicurezza.
La creazione, ad esempio, di un “Security Lab” in cui far convergere e documentare le esperienze, i casi di successo, le best practice più rilevanti per favorire la diffusione della cultura della sicurezza, potrebbe essere un obiettivo condivisibile da differenti selezionate Associazioni.

Asis è un'Associazione molto forte a livello Worldwide.
Quali le dinamiche che intende sviluppare sul fronte internazionale?

L'Associazione è una delle più grandi al mondo; il nostro obiettivo è quello di far evolvere e sviluppare il Chapter Italiano e farlo diventare una best practice per una disciplina specifica del portafoglio professionale della Sicurezza.
Ciò consentirebbe di esportare questa eccellenza in altri Chapters e di favorire un sistema collaborativo più integrato e, perciò, fruibile dal mercato.

a cura di Monica Bertolo

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