Messina : “Sicurezza integrata nei settori produttivi e commerciali” all’HUB di Roma
S News incontra Michele Messina, Vicepresidente Vicario AIPROS.
Si è appena concluso il workshop “Sicurezza integrata nei settori produttivi e commerciali” qui all’HUB delle Tecnologie a Roma, organizzato da S News con il suo importante apporto, e che l’ha vista coordinare i lavori. Quali i risultati di questo confronto?
Si è trattato di un tavolo sicuramente ben organizzato, perché abbiamo avuto la presenza dell’ingegner Fabio Dattilo, Direttore Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. Abbiamo avuto l’ingegner Mirco Damoli, Rappresentante del Gruppo Fire di ANIE Sicurezza, l’ingegner Massimo Marrocco, Responsabile della Sicurezza di un grande gruppo bancario, che è Banca Iccrea, e l’ingegner Mario Leonardi, Presidente dell’Associazione Circolo degli Ingegneri di Roma, i quali hanno, ciascuno per la propria relazione, reso molto interessante questo workshop.
Per quanto riguarda la qualificazione degli installatori, dei manutentori e dei progettisti abbiamo visto che purtroppo la legislazione vigente è molto carente. Mi riferisco al Decreto 37/2008 che non è riuscito assolutamente a raggiungere gli scopi che si era prefissato inizialmente con la legge 46/90 e poi con lo stesso decreto. Sappiamo che le categorie che possono progettare sono varie, sono diverse, partono dal professionista iscritto all’albo, e quindi sicuramente con una qualificazione dimostrata, alla persona che magari in qualche anno ha cercato di far pratica, ma sicuramente non si può definire un progettista, e questo contravvenendo anche a quella che è l’impostazione dell’Europa, che vede per le categorie professionali una cultura diversa, impostata sui livelli di competenze, conoscenze e abilità, che noi chiamiamo EQF, e cioè European Qualification Framework. Per esempio i tedeschi hanno voluto, su quest’argomento, in seno al CEN, CENELEC, che sono gli Organismi di Normalizzazione Europei, un apposito comitato che ha costruito questo standard che al momento è uno standard generalista, ma che verrà poi applicato nei vari Paesi, relativamente alla qualificazione di queste categorie professionali. Bene, plauso ai tedeschi: adesso ci dobbiamo allineare anche noi, perché lì si parla di livelli EQF partendo dal livello 5, quindi un livello già abbastanza importante.
Molto significative anche le relazioni che hanno tenuto l’ingegner Marrocco e a seguire l’ingegner Leonardi, che hanno trattato un tema direi importantissimo: quello della continuità operativa delle aziende.
Non possiamo dimenticarci che facciamo parte di un sistema europeo, che è più delicato di un meccanismo, di un orologio svizzero, per cui nessuno degli ingranaggi si deve fermare. Noi dobbiamo poter consentire alle infrastrutture critiche, per le quali c’è già una direttiva europea, di adeguarsi al più presto ad adottare sistemi di business continuity, di crisis management, di gestione dei rischi. Quindi non possiamo che parlare dell’intero settore produttivo che deve organizzarsi per garantire questa continuità operativa che è fondamentale per lo Stato per progredire, per poter essere in linea con gli altri Paesi d’Europa. Anche l’Italia quindi si dovrà allineare a questo.
a cura di Monica Bertolo
Nel video che segue l'intervista a Michele Messina.