Mobotix, Vasta: futuro della tecnologia termica e dinamiche di mercato
Mobotix è stata tra le prime aziende a fornire delle soluzioni specifiche per la misurazione della temperatura corporea. Sull’argomento S News incontra Alberto Vasta, Country Manager di MOBOTIX per Italia e Malta.
Quali i risultati e quali le vostre best practices in tal senso?
Sì, effettivamente noi abbiamo iniziato da subito, dalle prime avvisaglie di emergenza, ad orientarci per perfezionare la configurazione di una telecamera termica, che in realtà non nasce come strumento medicale, questo è chiaro, ma da subito sapevamo di poter raggiungere delle potenzialità tali da essere d’ausilio anche in installazioni di differenti tipologie, soprattutto quelle sanitarie, per il rilevamento della temperatura. Questo è stato possibile grazie al nostro sensore termometrico, che è estremamente preciso e ci ha consentito così di avere un range di temperatura estremamente dettagliato, tale da poter prevenire gli accessi di persone con temperature elevate, non consentite o comunque rischiose. Inoltre, la termometrica riesce a rilevare più temperature all’interno della stessa inquadratura, nel nostro caso specifico fino a 20.
Da subito abbiamo avuto un’ondata di richieste e ci siamo attivati con una serie di attività formative online, soprattutto webinars, che abbiamo portato avanti settimanalmente con i nostri distributori, per fare cultura anche su questo fronte.
Passiamo alla visione sul mercato e, nello specifico, quello delle immagini termiche che promette molto bene, tanto che il Global Market Insights stima che supererà i 16 miliardi entro il 2026. Oggi lo si associa alla temperatura corporea ma quali sono, a suo avviso e dalla vostra esperienza in Mobotix, gli altri ambiti strategici di applicazione di questa tecnologia?
In realtà questo è un campo enorme. La parentesi del rilevamento della temperatura è stata appunto una parentesi, che si è aperta e purtroppo devo dire non credo si chiuderà a breve. Si tratta di un ambito aggiuntivo ad una serie di tipologie d’installazioni che vedono protagonista la tecnologia termica e termometrica che noi di Mobotix portiamo avanti da anni. Nello specifico siamo partiti con il controllo accessi e con il controllo perimetrale, poiché generalmente il termico viene utilizzato come strumento ulteriore alla videosorveglianza, per percepire prima di tutto se c’è qualcuno. Nel nostro caso abbiamo una telecamera che è termica e megapixel nel contempo, dove il sensore termico ha il ruolo di percepire, e quindi catturare immediatamente, un evento d’allarme escludendo quelli che non sono d’allarme. Se stiamo monitorando per esempio un perimetrale, posso non essere interessato se nel mio perimetro si avvicina un animale, mentre invece devo essere avvisato se è una persona. Quindi con una differenziazione, in base al volume, riusciamo a percepire se un evento è d’allarme o meno. Contemporaneamente la visione in megapixel identifica la persona che si è avvicinata.
In Mobotix siamo partiti dal perimetrale, ma posso dire che siamo arrivati praticamente ovunque. Basti pensare ad una decina di anni fa, quando il termico era utilizzato quasi esclusivamente per l’ambito militare e navale: adesso lo vediamo nell’ambito produttivo, per il controllo macchinari. La nostra termica termometrica, come dicevo prima, ha la possibilità di monitorare fino a 20 temperature contemporanee, quindi una singola telecamera in un ambito industriale può controllare moltissimi macchinari, può prevenire incendi. Non solo, le termiche possono essere impiegate nell’ambito dell’agricoltura, della produzione, dell’allevamento. Mobotix aveva già iniziato tanti anni fa proprio in questo settore, monitorando la temperatura degli animali: anziché dare antibiotici agli animali da allevamento, essendo impossibile controllarli uno ad uno, si utilizza una telecamera termica e si stabilisce il grado di temperatura normale degli animali, andando ad identificare immediatamente quello che ha la febbre e quindi non può essere macellato.
Altra applicazione importante è quella nell’ambito dei pannelli fotovoltaici: ci vogliono circa 15 minuti per un tecnico specializzato per identificare eventuali malfunzionamenti di un singolo pannello fotovoltaico, quando ci sono ettari ed ettari coperti da pannelli solari. Noi lo abbiamo già fatto circa 9 anni fa, semplicemente utilizzando un drone con una termica, che dall’alto identificava i pannelli con un colore diverso, rossi o arancioni, quindi caldi e malfunzionanti.
La rosa di esempi è gigantesca. Il termico, rispetto a 7, 8 anni fa, è entrato a far parte non solo della videosorveglianza ma proprio del sistema di produzione.
Passando nello specifico al mercato della videosorveglianza, quale l’evoluzione sia sotto il profilo delle tecnologie che delle applicazioni?
Da un punto di vista tecnologico sicuramente si è passati da uno strumento passivo, quale era la semplice telecamera termica, ad una telecamera sempre più intelligente, come nel caso della termometrica. Viviamo nell’epoca della cosiddetta Intelligenza Artificiale (AI), un nome altisonante che in realtà sta rispecchiando gli scenari che fino a qualche anno fa sembravano essere semplicemente futuristici.
Siamo nel futuro: l’AI è diventato un luogo dove ci si incontra con i nostri clienti per definire quelle che possono essere le tipologie d’installazioni più attinenti alle applicazioni disponibili. Cosa significa? Due mesi fa abbiamo lanciato una nuova telecamera termica e megapixel, dove c’è la possibilità di aggiungere un terzo sensore, che può essere un sensore volumetrico, un altoparlante, un infrarosso, o altro. In questo modo abbiamo una piattaforma con 3 applicativi hardware, all’interno della quale vengono installate delle App, come fosse un comune smartphone. Le nostre App sono sviluppate da aziende di terze parti e vengono utilizzate specificatamente per il tipo di realizzazione che deve essere praticata: quindi dal rilevamento stradale al rilevamento incendi, al controllo cittadino, agli assembramenti. Il termico può essere dunque un elemento aggiuntivo di una serie di tecnologie di AI, che nel complesso danno una soluzione completa.
Spostandoci invece dal termico ed analizzando il settore della videosorveglianza in senso lato, quale lo sviluppo nel breve/medio termine?
Sicuramente l’AI è un campo aperto che si sta applicando nella tecnologia in modo molto invasivo, com’è accaduto con gli smartphones qualche anno fa, quando il telefono lo utilizzavamo solo ed esclusivamente per telefonare, mentre oggi ormai abbiamo tutto, perché abbiamo gli applicativi. Questi applicativi hanno dato sicuramente un ampio respiro alle esigenze dell’utente finale, a 360°.
Trasponiamo questo discorso, esattamente così com’è, nella videosorveglianza. Un tempo era il software che girava su pc e quindi con la necessità di avere delle macchine sempre più potenti, per un’analisi video sempre più accurata. Oggi la tendenza per Mobotix è quella di avere una piattaforma con gli applicativi a bordo per specifiche applicazioni di sistemi di video analisi. L’obiettivo è quello di avere una telecamera che non sia più solo esclusivamente un occhio, ma che diventi una piattaforma intelligente.
Chiarissimo. Passiamo ora all’organizzazione del mercato, e qui la vostra esperienza e visione mondiale come Mobotix può aiutare sicuramente. Riscontriamo che in Italia cominciano ad esserci delle significative trasformazioni nella distribuzione. Dal vostro punto di vista, come cambieranno le strategie distributive e quindi anche il rapporto con i system integrators e con gli installatori?
È vero che stanno cambiando le dinamiche commerciali, le strutture distributive, quelle di canale, e non solo per la videosorveglianza ma anche per le tecnologie in linea generale. Noi siamo tradizionalisti, e spesso e volentieri, tramite i nostri partners ci focalizziamo a creare domanda sugli utenti finali.
Abbiamo sempre mantenuto una correttezza dal punto di vista del canale, focalizzando comunque sempre la nostra attenzione principalmente sui system integrators, tanto da un punto di vista commerciale – nel supporto progettuale, pre e post vendita – quanto da un punto di vista tecnico, con attività di training e certificazione.
a cura di Monica Bertolo