La Direttiva NIS2 è stata recepita con D.Lgs. n. 138/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1˚ ottobre 2024. Inaspettatamente siamo tra i primi in Europa.
Siamo certi che la normativa, comunemente chiamata NIS2, riguardi solo un numero ristretto di aziende?
Potrebbe sorprendere sapere che la fascia è assai più ampia di quel che si pensi. I fattori chiave che ne determinano l’appartenenza non sono solamente criticità, dimensioni, fatturato, settore di business, ma anche la contribuzione, in veste di fornitore strategico, alla sicurezza di chi ne fa parte: essere all’interno di una filiera impone la condivisione di obblighi con il capo-fila.
Conoscere detta norma, legata a tre macigni quali il D.Lgs. n.134/2024 (CER), il D.L. n. 105/2019 (PSNC) e, non ultimo, il GDPR, consente di prepararsi a quel fatidico momento assicurando un vantaggio competitivo difficile da scalfire nel breve-medio termine.
Una legge che, dietro un’innegabile complessità derivante dalla collocazione all’interno di un quadro legislativo caratterizzato da reciproci disordinati ammiccamenti, offre enormi opportunità di business.
Ci domandiamo allora: quando un Testo Unico della Security?
In attesa che il nostro virtuoso Legislatore alla superfetazione prediliga la sintesi, alle aziende viene chiesto, però, di cambiare rapidamente pelle, investire denaro e abbandonare vecchi schemi organizzativi non più aderenti a un mondo che ha fame di figure professionali di evidente spessore. Il mercato del lavoro è in grado di intercettare il bisogno esprimendo tali competenze?
Siamo in presenza di un radicale mutamento di paradigma, come avviene ogni volta che la tecnologia fa compiere una svolta all’umanità. Con la scoperta dello stagno la civiltà transita nell’età del bronzo e l’uomo sveste l’abito del cacciatore per diventare agricoltore. E così accade con la scoperta del ferro e, ancora, con la Rivoluzione industriale, quando l’umanità imbriglia la forza del vapore e tra i vari mutamenti arriva a registrare la Rivoluzione francese. I paradigmi mutano con la tecnologia. Gli esercizi con l’atomo non sono stati sufficienti: ci voleva l’intelligenza artificiale per imporre un ulteriore cambio di paradigma. Ed eccoci al problema.
Le norme sopra dette indicano che in fondo il Legislatore ha intuito i termini della questione e inizia a muoversi con la storica confusione che contraddistingue questi mutamenti epocali. Non stupisca che nel corso della Rivoluzione francese le teste cadessero a profusione, comprese quelle che avevano capito tutto. Le rendite di posizione stanno per finire.
(n.d.r. Per chi fosse interessato, sul tema Cristhian Re è relatore all’evento “NIS2: Sfide, Opportunità e Soluzioni per PMI e Supply Chain”.)