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Quanto sono sicuri i bancomat? Quanto è sicuro il contante? Dati, tendenze, soluzioni e sviluppi per la sicurezza del cliente, scaturiti da una survey di AXIS.

Quanto sono sicuri i bancomat? Quanto è sicuro il contante?  Dati

Il contante fa sempre parlare di sé, anche in relazione a tutti gli eventi ad esso annessi e connessi: dagli assalti ai portavalori, agli attacchi ai bancomat; dagli aspetti normativi, a quelli collegati all’utilizzo che ne fanno le persone.
Ma gli italiani, quanto contante utilizzano?  E nel futuro, sarà sempre più diffuso questo “contante”? E qual è la sensazione che gli utenti generalmente hanno, quando effettuano un prelievo al bancomat?

Monica Bertolo, Direttore S News, ha incontrato Pietro Tonussi, Business Development Manager in Axis Communications, per parlare di questi temi: ecco la dinamica intervista che ne è scaturita, ricca di informazioni, dati, tendenze, soluzioni e sviluppi sul tema.

la Redazione


Tonussi, quanto contante utilizzano gli italiani?

È una domanda apparentemente invasiva, insignificante e forse impropria ma quanto mai di attualità se si pensa ai nostri usi e abitudini. Le persone utilizzano denaro contante per una serie di vantaggi (reali o percepiti), tra cui il fatto di credere di usufruire del sistema di pagamento più sicuro, perché non hanno bisogno di una connessione Internet , (pensiamo a tutte le aree del mondo, ma anche dell’Italia, in cui si verifica il cosiddetto “digital divide”, la differente possibilità di accesso al Web per gli abitanti), perché possono effettuare pagamenti senza un intermediario, non ci sono costi di transazione ed è più facile tenere sotto controllo la propria disponibilità economica, o ancora perché è anonimo e non si corre il rischio di furti di identità.


Secondo lei e voi di Axis, nel futuro questo trend di utilizzo sarà confermato e quanto sarà diffuso il “contante”?

In prima battuta verrebbe da rispondere di no a una domanda di questo tipo. Ma nonostante ci si trovi in un mondo sempre più tecnologico, in cui le transazioni economiche possono essere effettuate attraverso i nostri smartphones e tramite una semplice connessione internet, oppure utilizzando le tradizionali carte di credito, di debito o altri sistemi elettronici, sentiamo ancora l’esigenza di pagare con il cash e il denaro contante risulta ancora uno degli strumenti più utilizzati per una serie di motivi. In primo luogo per una questione di praticità, di sicurezza più o meno percepita rispetto ai sistemi che ho citato prima; ma anche per il fatto che il contante è sempre disponibile in ogni momento del giorno e della notte e soprattutto praticamente ovunque.

Abbiamo pertanto ragionevole idea che questo trend non solo venga confermato, ma che cresca nel futuro.
 

Perché?

In sintesi perché l’utilizzo del denaro contante viene percepito dalle persone come semplice, pratico, efficace, veloce e non costoso, tutti fattori che giustificano questi risultati e le stime sul suo utilizzo fino al 2020.
Oltre a questo è necessario considerare un altro aspetto: la facilità di reperire denaro contante, dal momento che in Italia ci sono circa 40.000 bancomat (fonte Bollettino ufficiale di Banca D’Italia 2015). Sparsi nel territorio italiano si possono trovare un bancomat ogni 1.250 abitanti di maggiore età, che salgono a 1 per ogni 1.500 abitanti, considerando tutta la popolazione italiana, e sembra che il numero dei bancomat sia destinato ad aumentare. 

Il bancomat è un servizio sempre più vicino all’utilizzatore, lo si può trovare praticamente ovunque, fuori dalle agenzie, negli aeroporti e nei centri commerciali e presso i distributori di benzina.
Il bancomat è sempre disponibile a qualsiasi ora del giorno e, nello stesso tempo, sempre più tecnologico.  Si ricorda infatti che agli sportelli si possono compiere diverse operazioni, come ad esempio il deposito di valuta, pagare le bollette di routine, le tasse e le imposte (utenze, bollette telefoniche, di sicurezza sociale, spese legali, tasse, etc.),e ovviamente prelevare il contante dal proprio conto o interrogare il conto stesso appunto.


Chiarissimo…anche perché, tra l’altro, le agenzie bancarie sono sempre meno…

Esatto! E consci proprio del fatto che il numero delle agenzie bancarie sta diminuendo e che le banche stanno in qualche modo aumentando il numero di bancomat, anche per il semplice fatto di accrescere i servizi per i propri clienti, si evince che la circolazione del contante resterà ancora per molto tempo.

In altre parole: gli italiani utilizzano e utilizeranno il bancomat per avere sempre del cash disponibile. 


Ma qual è la percezione che l’italiano ha quando opera al Bancomat?

L’Associazione Bancaria Italiana, l’ABI, ogni anno pubblica il report con le statistiche di attacchi bancomat, in continuo aumento e quindi le domande assumono un’importanza maggiore.
Tenendo per buone le statistiche che l’ABI condivide, noi di Axis Communications abbiamo pensato di realizzare una survey in Italia su normali cittadini.


Che tipo di survey?

Una survey on line, promossa in collaborazione con la società Xtreme Nordic, realtà indipendente attiva da oltre 15 anni nel marketing e nelle ricerche di mercato a livello internazionale. Nello specifico abbiamo realizzato un’indagine su un campione di circa 1000 utilizzatori, in età compresa dai 18 ai 64 anni, ai quali abbiamo sottoposto una serie di domande sulla percezione di sicurezza nel momento del prelievo al bancomat. Va precisato che alla survey ha partecipato un campione molto omogeneo, poiché hanno risposto 512 uomini e 493 donne, con differente livello di istruzione:
8% con diploma di scuola primaria
55% con diploma di scuola secondaria
37% laureati
Il 75% di coloro che hanno risposto, vive in città con meno di 500.000 abitanti.


Interessante… Quali sono state le domande poste?

Alla prima domanda, con la quale abbiamo chiesto quante volte ci si reca al bancomat per prelevare contante, sorprendentemente il 70% degli intervistati ha risposto circa due volte al mese, percentuale che si abbassa al 50%, se si considerano gli utilizzatori di età compresa tra i 18 e i 29 anni.  Dati che indubbiamente confermano la quantità di contante che circola nel nostro Paese. 

Un dato interessante dal mio punto di vista ci viene fornito, soprattutto per quanto vedremo successivamente, dalle risposte che gli intervistati ci hanno dato al quesito relativo al “dove generalmente effettuano il prelievo”. 
Il 34% conferma che utilizza il bancomant in area self adiacente all’agenzia e il 57% degli intervistati al bancomat su strada, comunque adiacente all’agenzia. 
Solo il 29% utilizza bancomat remoti (centri commerciali, aeroporti, etc.). 


Quindi, quali le vostre considerazioni?

Innanzitutto, questi dati credo siano molto in linea con le strategie dei vari gruppi bancari, che solo da qualche anno a questa parte hanno cominciato ad installare remotamente gli ATM, ancora di gran lunga inferiori a quelli che storicamente vengono installati nelle adiacenze dell’agenzia stessa.

Comunque, credo che si debbano considerare anche le commissioni che le banche applicano ai prelievi eseguiti “fuori piazza”: sicuramente un possibile disincentivo. Inoltre va sottolineato che questi dati non mettono in evidenza una differenza sostanziale tra uomini e donne, anche di diverse età.


E qual è la sensazione che generalmente si ha quando si effettua un prelievo al Bancomat?

In un clima per cui il 64% delle persone intervistate ritiene che la città in cui vive non è sufficientemente sicura, non sorprende che  l’80% degli stessi dica di non trovarsi a suo agio durante le operazioni al bancomat. 

In questo caso le donne sembrano soffrire maggiormente questo disagio e, comunque, il fatto di non essere sufficientemente sicuri, ha un impatto sul comportamento delle persone. Infatti, nel 57% dei casi se l’operazione avviene di notte e non si ha la percezione di essere “sicuri”, viene interrotta o non eseguita. A pari modo se la percezione dell’essere poco “sicuri” fa sì che la gente, anche durante il giorno, non esegua o interrompa l’operazione (35% degli intervistati). 
Addirittura il 50% non esegue prelievo, se nota persone sospette o non rassicuranti nei pressi dell’ATM.


Nonostante ciò, pagare con il contante è una pratica comune e irrinunciabile per gli italiani. Corretto?

Proprio così. Durante l’intervista abbiamo cercato di approfondire la tematica della percezione di sicurezza o di disagio, cercando di entrare un pò più nel dettaglio di alcune problematiche, note agli esperti del settore, quali l’applicazione di skimmer o la presenza di persone sospette nelle adiacenze del bancomat, per verificare come vengono vissute queste situazioni.

Nel 40% dei casi le persone non effettuano il prelievo, se hanno il minimo sospetto che il bancomat sia stato manomesso con skimmer. A tal proposito credo che questo sia l’effetto di una buona campagna di informazione, da parte delle banche stesse.


E per quanto concerne le rapine?

Negli ultimi periodi sembra essere aumentato il fenomeno di rapine, o tentate, a coloro che avevano appena effettuato il prelievo (fenomeno conosciuto come “Shoulder surfing”) e quindi, ancora una volta, per verificare la percezione degli utilizzatori, abbiamo chiesto se durante l’ultimo anno avessero avuto paura di essere derubati dopo il prelievo.

Il 62% degli intervistati ha ammesso che negli ultimi 12 mesi ha avuto spesso paura di essere derubato.  Le donne, in particolare, sono coloro che lamentano maggiormente questa sensazione.
Di fronte a questo fenomeno il 64% dice che si sente molto più sicuro ad effettuare un prelievo in area self dell’agenzia, o comunque in un bancomat adiacente all’agenzia stessa.

Questi dati interessanti confermano di fatto che gli italiani, pur non sentendosi completamente a loro agio nell’operare al bancomat, non possono fare a meno del contante, quindi sono disposti a prendersi qualche “rischio”.


Su quali altri elementi ha indagato la vostra survey?

A questo punto abbiamo chiesto la loro collaborazione, per capire quali potrebbero essere i sistemi dissuasori per migliorare la loro percezione di sicurezza, quindi anche sistemi di deterrenza, di prevenzione e di controllo dei bancomat stessi.

Il 48% degli intervistati crede che i sistemi di videosorveglianza possano ridurre le attività criminali ai Bancomat.
Solo il 22% pensa che possa avere degli effetti negativi sulla loro privacy, a conferma che queste tecnologie sempre più sono viste come sistemi non solo di deterrenza, ma anche di effettiva sicurezza e integrità personale.

Infatti, alla domanda specifica se coloro che offrono servizi di prelievo contante (banche) stiano facendo abbastanza per consentire un prelievo “sicuro”,  il 73% degli intervistati chiede alle banche di dotare gli ATM di un impianto di videosorveglianza.


Un messaggio molto importante per le banche, affinchè si attrezzino in questo senso, corretto?

Certo, d’altro canto si tratta dei loro clienti.
E già esistono le tecnologie per rendere le operazioni più sicure, che si possono suddividere in tre macro categorie:
• l’utilizzo di sistemi di riprese (videosorveglianza),
• l’uso di controlli biometrici e
• la geolocalizzazione dei valori, vale a dire la possibilità che il bancomat o il deposito cash possa essere referenziato in modo geografico.

Tra le telecamere IP, che possono apportare un notevole contributo al mondo bancario, ci sono sia quelle per il controllo area, che fanno della qualità di immagine e della supervisione a 180° il loro punto di forza, sia quelle che si possono sistemare nei pressi o nel bancomat, come le pinhole dalle dimensioni super compatte, e dalle grandi prestazioni con video HDTV.

I sistemi video di rete Axis, oltre ad una videosorveglianza di alta qualità, possono migliorare l’assistenza ai clienti (safety) e facilitare le varie attività ottimizzando i costi. Innanzitutto grazie alla sorveglianza di tutta l’area circostante lo sportello, con l’utilizzo di telecamere panoramiche a 360° che consentono di sorvegliare in modo completo e con l’ausilio di una sola telecamera l’area, eliminando gli angoli ciechi.

Le telecamere HDTV con obiettivo pinhole, montate all’interno degli sportelli automatici, installate in modo appropriato, possono garantire un elevato dettaglio della scena interna all’ATM con immagini di eccezionale qualità, anche in ambienti con condizioni di illuminazione difficili, come in presenza di grandi finestre o ingressi con porte in vetro e pavimenti lucidi. In definitiva le prime telecamere, utili per il controllo d’area generano overview, mentre le seconde catturano i dettagli, realizzando un break-even ideale tra privacy e safety del cliente. Offrono inoltre il notevole vantaggio di poter essere integrate con sistemi di allarme e di controllo degli accessi, anche da remoto, per una piattaforma di sicurezza completa ed efficiente.

Le soluzioni di videosorveglianza possono essere rafforzate anche dalla business intelligence, grazie ad allarmi antimanomissione e alla funzionalità di rilevamento di oggetti, nonché ad applicazioni di partner esperti in software, che permettono di identificare rapidamente anche potenziali attività di skimming e trapping di banconote e carte, o altre attività criminose ai danni dei bancomat.

Le statistiche evidenziano come gli attacchi fisici siano quelli più perpetrati agli sportelli bancomat, ma è possibile realizzare con le telecamere un’analisi comportamentale, perché c’è sempre una certa concitazione in determinati gesti, tipica di questi attacchi: l’analitica è appunto in grado di rilevare tali movimenti, offrendo così la possibilità di attivare delle azioni quasi immediate, di fronte ad un potenziale gesto criminale, o segnalare un potenziale caso sospetto.


Quale quindi il messaggio finale, Tonussi?

In definitiva, le tecnologie esistono e potrebbero aiutare molto nel rendere uno sportello più sicuro.

Se ne desume inoltre che, nonostante cresca la percezione dell’importanza di queste tecnologie nel prevenire e garantire la sicurezza degli ATM e delle filiali in generale, esse non sono ancora così utilizzate in maniera capillare.

Capisco che sia inevitabile dover fare dei confronti tra investimenti e contenimento dei costi, ma un terzo elemento deve essere preso in considerazione, quando si prendono decisioni di questo genere: la sicurezza del cliente che ogni giorno usufruisce dei servizi che la banca offre.

a cura di Monica Bertolo
 

In allegato, l'infografica del survey di Axis.

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