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Assiv: risolvere le criticità del Codice degli Appalti

Assiv: risolvere le criticità del Codice degli Appalti

Assiv, nella persona del suo Presidente Maria Cristina Urbano, presenta questo approfondimento sul tema del Codice degli Appalti.

Buona lettura!

ASSIV: RISOLVERE LE CRITICITÀ DEL CODICE DEGLI APPALTI PER GARANTIRE ELEVATI STANDARD DI SICUREZZA ED ADEGUATI LIVELLI DI REMUNERAZIONE
Il tema dei contratti pubblici resta questione di centrale importanza per quanti si occupano di vigilanza e sicurezza privata, persistendo alcune gravi criticità che impattano negativamente sul comparto, pur riconoscendo i molti miglioramenti introdotti dal d.lgs 50/2016, che tuttavia non riescono a trovare piena ed universale applicazione da parte delle stazioni appaltanti.

Il ruolo di indirizzo positivo sinora svolto da Anac è certamente stato di grande utilità, anche nel senso di sollecitare le necessarie correzioni normative da parte di Parlamento e Governo.
In questa sede si vogliono ricordare, in particolare, le linee guida n. 10 del 2018, con le quali l’Autorità nazionale per l’anticorruzione ha definito i casi nei quali il servizio di vigilanza privata può essere affidato, ricorrendo al criterio del prezzo più basso, e in quali, invece, si deve fare riferimento all’offerta economicamente più vantaggiosa.

L’indirizzo di tale intervento chiarificatore dell’Anac è stato, quindi, ulteriormente rafforzato dal legislatore, per il mezzo del decreto cosiddetto “sblocca cantieri” approvato la scorsa estate, che ha chiarito una volta per tutte che i servizi caratterizzati da alta intensità di mano d’opera, quali appunto quelli che qui interessano, devono essere messi a gara esclusivamente facendo riferimento al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

È ancora presto per capire quali saranno gli indirizzi del nuovo Governo in materia di appalti pubblici, anche se non è inutile ricordare come il nuovo Ministro alle Infrastrutture sia qualificata espressione del partito che ha voluto e attuato la riforma del 2016.

Il legislatore, ad oggi, non ha ancora affrontato e risolto in maniera definitiva tutte le criticità lamentate dal comparto ed il nostro auspicio è che l’esecutivo abbia la volontà e l’opportunità di portare a compimento il percorso di riforma del settore degli appalti pubblici a suo tempo avviato. Dotare il nostro Paese di un codice dei contratti pubblici snello ma efficace, che valorizzi le soluzioni innovative e garantisca al contempo stabilità del quadro normativo di riferimento, riconoscendo e tutelando le peculiarità di un comparto, come il nostro, dove si intrecciano innovazione tecnologica e centralità della risorsa umana, resta obiettivo prioritario per il settore della vigilanza privata .
La assoluta necessità di un risolutivo intervento del legislatore è testimoniata dai troppi bandi di gara nei quali le stazioni appaltanti, individuando parametri d’esclusione a maglie estremamente larghe, fanno sì che il reale e talvolta unico parametro sulla base del quale viene affidato un servizio sia il costo.
Quando il ribasso d’asta è il solo mezzo per aggiudicarsi un servizio di vigilanza privata, spesso questo determina situazioni antieconomiche per le imprese e mina alla radice la qualità del servizio prestato.

Dov’è, in questi casi, il vantaggio per la pubblica amministrazione, la collettività e il tessuto imprenditoriale? A me pare un illogico gioco a somma negativa, dove perdono tutti. In proposito è illuminante citare alcune gare bandite negli scorsi mesi per la vigilanza armata nei tribunali, con costi orari a ribasso d’asta che partivano da una base di €15,00/h, mentre una guardia particolare giurata (in base a quanto stabilito dal Ministero del Lavoro) ha un costo medio orario di €19,17. Significa mettere fuori gioco le imprese che rispettano i CCNL di categoria e non ricorrono a escamotage vari che si configurano come dumping contrattuale.

È a queste aziende che la politica ha il dovere di dare risposte e offrire soluzioni, se non altro per non vanificare gli alti standards qualitativi conseguiti e non disperdere risorse professionali altamente qualificate.

Assiv, che ho l’onore di rappresentare, intende mettere a disposizione della politica e di chiunque ne vorrà beneficiare uno studio che ha al centro proprio il tema dei contratti pubblici, sottolineando il punto di vista degli operatori. Il lavoro, in fase di redazione, vedrà la luce all’inizio del prossimo anno e oltre ad una fotografia dello stato dell’arte suggerirà alcune strade da percorrere per garantire modalità di gara che assicurino alle aziende margini ragionevoli tali da rendere possibile non solo il rispetto delle norme vigenti a tutela dei lavoratori, ma anche l’ulteriore innalzamento qualitativo dei servizi di sicurezza.

di Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV

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