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La nuova era di EEA!

Alessandro Brancaleoni EEA

Ultimamente c’è davvero grande fermento in EEA, considerato il trasferimento dell’azienda nel nuovissimo stabilimento (tre volte le dimensioni del precedente), che segna l’inizio di una nuova era, “un vero e proprio punto di partenza per il progetto a medio/lungo termine che caratterizzerà EEA per i prossimi anni”, come sottolinea Alessandro Brancaleoni, Amministratore Delegato di EEA, che S News incontra.

Cosa rappresentano per EEA questa nuova dimensione e questo cambiamento?

Abbiamo ultimato il trasloco di tutte le linee di produzione a fine marzo e dal 1° aprile siamo operativi in questo nuovo stabilimento che ha il grande pregio di essere più grande e quindi poterci ospitare in modo più confortevole, aprendo anche spazi nuovi per attività che avevamo dovuto mettere in stand-by, proprio per motivi legati alla dimensione dell’opificio precedente. Ma l’elemento cardine è che questo trasloco rappresenta un vero e proprio punto di partenza, non un punto di arrivo: un punto di partenza per il progetto di medio/lungo periodo che caratterizzerà l’EEA per i prossimi anni.
Tale progetto si concretizza anche grazie alle nuove figure professionali che abbiamo deciso di inserire all’interno della nostra struttura, a partire dalla nuova figura che è un trait d’union tra la produzione e la progettazione, che ci sta già supportando a velocizzare e ad ottimizzare i vari processi e l’innovazione stessa dei prodotti. Abbiamo introdotto anche un’altra figura, dedicata all’Export Management ed una figura Commerciale lato Italia, che seguirà i clienti, anche quelli di dimensioni più contenute, che hanno delle potenzialità ma al contempo necessitano di un certo tipo di supporto. Ulteriori due figure entreranno nel nostro team: un Back Office Commerciale con visione strategica di mercato, che dovrà supportare la Direzione Commerciale, e un Progettista lato Comunicazione.

EEA nuovo stabilimento vista esterna

Complimenti per la vostra crescita, di questi tempi di buonissimo auspicio! Passando al fronte delle soluzioni, a Fiera Sicurezza avevate presentato importanti novità, sia sotto il profilo ingegneristico che del design. Quale la risposta del mercato?

A Sicurezza avevamo portato sostanzialmente due macro tematiche: un sensore della linea Velvet, che è un bidirezionale e quindi crea due tende virtuali destra e sinistra a copertura di una parete che può essere anche di 24 metri. La seconda tematica riguarda un sensore del quale ci saranno declinazioni in diverse versioni e, come tutte le linee dei rilevatori EEA, vedrà la gamma filare, quindi con il collegamento diretto con dei fili alla centrale, ma anche quella a basso assorbimento per i sistemi via radio. Il tutto permetterà di integrare i nostri sensori con diversi sistemi, uno tra questi è il sistema di collegamento su BUS.

Per quanto riguarda il Velvet, che come avevo anticipato uscirà dopo l’estate/verso fine anno, è stato molto bene accolto ed abbiamo avuto ottimi feedbacks, sia in fiera che soprattutto successivamente. I nostri vari distributori, così come i produttori per i quali sviluppiamo prodotti customizzati, stanno molto premendo per avere questa nuova soluzione, sia per gli aspetti estetici ed il design che già abbiamo presentato che, soprattutto, per le molte funzionalità. Per quanto riguarda le due aree di questo sistema di connessione, tale aspetto è ancora in fase di ulteriore sviluppo, e sono certo che ci darà l’opportunità di creare un grande mercato a supporto dei produttori.

EEA nuovo stabilimento - magazzino

Chiarissimo! La vostra visione strategica, come lei aveva avuto modo di sottolineare in una precedente intervista con S News, sta nello spostare tutta la comunicazione tra sensori e sistema su BUS, desiderando EEA incrementare integrazioni e sinergie con produttori di centrali o sistemi. Come sta procedendo tale progetto?

In qualche modo mi ricollego a quanto detto precedentemente. La nostra strategia sta procedendo in modo significativo e anche spedito, ma ha bisogno ovviamente di tempistiche che non sono immediate. Questo perché richiede di trovare un accordo con un produttore o con “n” produttori. Al momento abbiamo diversi accordi in via di sviluppo, soprattutto con quei partners che sentiamo particolarmente a noi affini. La tempistica però non può essere immediata perché il lavoro non è solo lato EEA, ma su entrambi i fronti, e si deve lavorare sia in termini di hardware che di gestione software. Siamo molto impegnati su questo fronte e sono fiducioso che già all’inizio dell’anno prossimo usciranno i primi frutti di queste collaborazioni.

EEA nuovo stabilimento - reparto produttivo

Guardando quindi in prospettiva, come evolverà il settore della rilevazione, quali le future esigenze alle quali dare risposte, secondo lei?

Volendo suddividere il mercato della rilevazione antintrusione in due macro categorie di rilevatori, da interno e rilevatori da esterno, dove per esterno abbiamo anche l’esterno protetto, diciamo che per quanto riguarda l’interno la rilevazione sta andando sempre più verso il supporto, oltre che all’antintrusione, alla domotica, e quindi il rilevatore di presenza di un possibile intruso diventa ora un concentratore di altri rilevatori. Questo permette l’ottimizzazione sia in termini economici, che installativi e di integrazione, perché a quel punto il sistema si integrerebbe facilmente con un sistema domotico, che è la direzione in cui stanno andando diversi produttori. Guardando invece all’esterno, lì l’integrazione della rilevazione va verso il video, e quindi una sorta di doppia rilevazione, che ha come ultimo obiettivo quello di avere la certezza di ciò che sta succedendo, oltre alle modalità con cui questo succede.

Da un punto di vista strategico, in termini di processo, l’attenzione è sempre più focalizzata sulle tematiche del Green, anche per quanto riguarda le nostre produzioni. Il prodotto sensore non è di suo energivoro, come non lo è il sistema antintrusione. A livello di processo produttivo però si può fare molto e anche noi in EEA, come altri produttori, ci stiamo muovendo in tale direzione. Pensiamo, ad esempio, a quanto detto prima in relazione alla domotica. Ed è proprio su tale fronte che ci stiamo concentrando.

Guardando oltre confine, prima aveva accennato che state implementando anche la parte Export. Ci sono quindi prospettive interessanti per EEA anche su questo fronte?

Sì. Storicamente abbiamo importanti attività in Belgio, Grecia, Tunisia, Israele, Algeria, dove abbiamo una presenza costante. Ma ci sono anche altri Paesi che sono interessati alla nostra proposta, come il Regno Unito, il Nord Europa e degli spunti ci sono arrivati dal Sud America. Per questo abbiamo deciso di concentrare una risorsa e degli investimenti anche in quella direzione perché, al di là del fatturato, il potersi confrontare con realtà diverse ci consente di aprirci mentalmente sempre più.

EEA nuovo stabilimento - Uffici
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