Più del 75% dei responsabili IT a favore dell’open source
Londra/Parigi. Continuità operativa, qualità, controllo e risparmio: ecco i motivi principali per cui i professionisti IT preferiscono l'open source al software proprietario. Secondo un recente studio del Ponemon Institute e di Zimbra, infatti, più del 75% dei decision makers IT concorda sul fatto che la trasparenza del codice aumenta l'affidabilità di una piattaforma software. Inoltre, due terzi degli intervistati ritiene che migliori la sicurezza e riduca i rischi sulla privacy.
I risultati dell'indagine, che è stata condotta in 18 Paesi tra Europa, Medioriente e Africa oltre che negli Stati Uniti, mostrano che il 67% dei professionisti IT nell'area EMEA e il 74% negli Stati Uniti ritiene che le soluzioni commerciali open source offrano prestazioni superiori al software proprietario per quanto riguarda la continuità operativa. Tuttavia, i professionisti IT dell'area EMEA e degli Stati Uniti hanno idee discordanti sugli argomenti della sicurezza e della privacy. Dallo studio emerge che le organizzazioni dell'area EMEA fanno più attenzione alle conseguenze della messaggistica e della collaborazione sulla privacy, mentre le organizzazioni statunitensi si focalizzano maggiormente sulla sicurezza.
I professionisti IT condividono comunque l'insoddisfazione in merito alle attuali piattaforme collaborative e messaggistica, la cui maggioranza è costituita da soluzioni di software proprietario. Di conseguenza, il 52% degli intervistati dell'area EMEA e il 55% degli intervistati degli Stati Uniti afferma che le loro organizzazioni sostituiranno le soluzioni di messaggistica e collaborative entro due anni. “Uno dei risultati più interessanti emersi dall'indagine è che la lentezza nell’adozione di soluzioni di messaggistica e collaborative open source, nonostante la fiducia riposta dai professionisti IT nello stesso”. Ha commentato il Dott. Larry Ponemon, presidente e fondatore di Ponemon Institute. “Data la maggioranza delle soluzioni di software proprietario e l'opinione generalmente negativa su tali soluzioni, mi sarei aspettato un maggiore interesse in nuove soluzioni basate su software open source commerciale “, prosegue il Dott. Ponemon.
Risultati principali
Le soluzioni commerciali open source sono capaci di prestazioni superiori per continuità operativa, qualità e controllo rispetto ai software proprietari.
• Il 67% dei professionisti IT dell'area EMEA ritiene che il software commerciale open source offra migliore continuità operativa.
• Il 60% dei professionisti IT dell'area EMEA crede che il software commerciale open source possa migliorare la qualità e il 57% ritiene che offra maggiore controllo rispetto al software proprietario.
• La capacità di ridurre i costi non è più il punto principale di distinzione del software open source. i professionisti IT danno maggiore importanza alla continuità operativa, alla qualità e al controllo rispetto ai costi,, nonostante le soluzioni open source offrano prestazioni più elevate in tutte le caratteristiche in confronto al software proprietario.
I dipendenti aumentano i rischi sulla privacy e sulla sicurezza.
• I dipendenti hanno più probabilità di mettere a rischio le soluzioni di messaggistica e collaborative delle aziende. I professionisti IT dell'area EMEA sostengono che:
Il 79% dei dipendenti non si attiene alle politiche aziendali in merito alla condivisione di documenti riservati.
Il 71% dei dipendenti utilizza applicazioni di messaggistica e collaborative non autorizzate.
Il 69% dei dipendenti invia e riceve file non indirizzati a loro.
L'insoddisfazione sul software proprietario dei professionisti IT è un'opportunità per le soluzioni open source.
• Il 65% dei professionisti IT dell'area EMEA è poco soddisfatto o per niente soddisfatto delle attuali soluzioni collaborative e di messaggistica, la cui maggioranza proviene da fornitori di software proprietario.
• Il 52% dei professionisti IT dell'area EMEA prevede di sostituire le soluzioni di messaggistica e collaborative entro due anni.
• La reputazione e il supporto del fornitore sono i fattori più importanti per la scelta di una soluzione di messaggistica e collaborativa, secondo il 60% dei professionisti IT dell'area EMEA.
“Abbiamo un'opportunità importante per assegnare all'open source un ruolo centrale nel futuro della sicurezza e della privacy”, afferma Rob Howard, Direttore tecnico di Zimbra. “Questa indagine conferma un trend che vediamo nel nostro business: l'open source offre molti più vantaggi rispetto alla mera riduzione dei costi “, prosegue Howard. “L'open source garantisce qualità e controllo, consentendo al reparto IT di influenzare molto più dei costi”, conclude Howard.
Il rapporto completo The Open Source Collaboration Study: Viewpoints on Security and Privacy in the US and EMEA (Studio sulla collaborazione open source: opinioni sulla sicurezza e la privacy negli Stati Uniti e nell'area EMEA) è già disponibile. Visitate il sito Web Zimbra.com per leggere il rapporto.
Metodologia di analisi
La ricerca si propone di conoscere dai professionisti e dagli addetti alla sicurezza informatica il livello di utilizzo da parte delle proprie aziende di soluzioni di messaggistica e collaborative open source e di capire il livello di percezione dei vantaggi relativi. L'indagine è stata condotta Ponemon Institute per conto di Zimbra e le conclusioni sono state presentate nel rapporto The Open Source Collaboration Study: Viewpoints on Security and Privacy in the US and EMEA (Studio sulla collaborazione open source: opinioni sulla sicurezza e la privacy negli Stati Uniti e nell'area EMEA), sponsorizzato da Zimbra. Per l'indagine è stato selezionato un campione di professionisti esperti IT e di addetti alla sicurezza IT, coinvolgendo 17.680 intervistati negli Stati Uniti e 16.700 intervistati nell'area EMEA. Intenzionalmente, il 79% degli intervistati negli Stati Uniti e il 74% degli intervistati nell'area EMEA sono dei supervisori o coprono ruoli manageriali. Il campione finale è composto da 1.398 sondaggi ovvero un tasso di risposta del 4,1% per gli Stati Uniti e del 4,0% per l'area EMEA. Tra gli intervistati appaiono 723 professionisti IT e addetti alla sicurezza informatica negli Stati Uniti e 675 professionisti IT e addetti alla sicurezza IT nei seguenti 18 paesi dell'area EMEA: Regno Unito, Germania, Francia, Federazione Russa, Spagna, Arabia Saudita, Italia, Olanda, Turchia, Polonia, Emirati Arabi Uniti, Sudafrica, Irlanda, Svizzera, Danimarca, Svezia, Israele e Grecia.
la Redazione