Rifacimento del sistema di videosorveglianza di uno dei più grandi porti italiani per estensione: 600 hm² di spazi a terra e 420 hm² di specchi d’acqua, 18 km di banchine e pescaggi tra gli otto metri e i sedici metri.
L’esigenza del rifacimento totale del sistema di videosorveglianza è nata non solo per assicurare la massima sicurezza da un punto di vista di antintrusione, ma anche per poter disporre di un ulteriore supporto di verifica affiancato al sistema logistico.
LA REALIZZAZIONE
La vastità della struttura e il relativo costo di sviluppo ha imposto una progettazione e una supervisione nella fase di realizzazione da parte di personale qualificato.
L’intero sistema è stato organizzato e diviso in base alle funzionalità richieste, tra cui analisi video per l’identificazione di:
• Movimentazione presenza personale e movimentazione merci in aree non attive, Senso di arrivo delle navi containers alle banchine designate, memorizzazione delle immagini della nave, relative allo stato di arrivo dei container;
• Supervisione e trasmissione delle immagini in alta definizione agli operatori delle fasi di movimentazione merci;
• Identificazione targhe veicoli autorizzati agli accessi;
• Rintracciabilità mediante identificazione targa di veicoli in aree non di loro pertinenza;
• Identificazione e allerta possibile effrazione, presenza di individui lungo la recinzione, identificazione scavalcamento e Autotracking mediante telecamera.
Se apparentemente questa applicazione potrebbe essere considerata un’applicazione comune, in realtà l’ambiente in cui ci si trova ad operare risulta caratterizzato da molte criticità tecniche e ambientali.
Presenza di forti campi elettromagnetici generati dalle masse metalliche dei containers in movimentazione, distanze di installazioni rispetto all’area inquadrata, presenza di umidità e nebbia salina, linee di interconnessione posate in coesistenza con altri impianti industriali, presenza di roditori: sono solo alcune delle criticità, che devono essere prese in considerazione al fine di non compromettere non solo la qualità, ma la funzionalità stessa dell’impianto.
Essendo la specifica iniziale del committente quella di impiegare l’impianto di videosorveglianza ai fini della sicurezza e del controllo delle fasi di movimentazione merci, si progettò il sistema mediante l’impiego di telecamere 4K di Hikvision, bullet DS-2CD4A85F-IZ, speed dome DS-2DF8223I-AEL.
Questo consentì di poter fruire di immagini in alta definizione mostrando, in caso di analisi o verifica dello stato di arrivo dei container, dettagli che sarebbero inevitabilmente andati persi.
Come supporto di registrazione si scelse un videoregistratore DS-9632NI-I8 di ultima generazione.
LE INFRASTRUTTURE
Da un punto di vista tecnico si scelse di impiegare cavi dati tipo BNUTP6A e BN HD-IP 3220 di Beta Cavi con Guaina in Duraflam® LSZH garantendo l’idoneità alla posa sia in esterno che in interno, eliminando tutta una serie di problematiche dovute alle escursioni termiche, alla presenza di umidità e raggi UV, che la guaina o la doppia guaina in PVC non prevenivano, a causa della loro composizione molecolare.
Inoltre, la possibilità di poter fruire di queste linee non solo già conformi alla normativa CEI UNEL 36762 (assicurandone l’impiego in coesistenza a cavi di energia, es: 230V, 400V) ma richiedendole nella versione ARM® antiroditore, armate in acciaio inox AISI 304, garantiva il mantenimento dell’efficienza della linea in qualsiasi condizione ambientale si dovesse trovare ad operare, mantenendo un livello di sicurezza del sistema decisamente superiore.
Tale scelta è scaturita dopo un’attenta analisi effettuata sui comuni cavi armati reperibili in commercio, la cui armatura è realizzata mediante l’impiego di un comune acciaio.
Dai tests effettuati, è stato riscontrato che oltre ad arrugginirsi a seguito di esposizione ad umidità, la presenza di salsedine velocizzava il processo degenerativo dell’acciaio limitando l’integrità dell’armatura ad alcuni mesi (cosa impensabile ai fini della sicurezza).
In alcune aree, dove le distanze utili di interconnessione tra telecamera e switch risultava decisamente superiore (rispetto a quella realizzabile con i comuni cavi di rete CAT6), si scelse di impiegare le linee BNUTP HDIP3220 (5,4mm di diametro) e EoC14055 (7,5mm di diametro) in grado di garantire l’interconnessione tra telecamere 4K e Switch rispettivamente fino a 220m e 750m con PoE.
Essendo la tratta sottomarina, non vi era la possibilità di inserire uno switch in mezzo, pertanto l’unica soluzione è stata quella di impiegare un cavo di ultima generazione, con isolamento in PE.
Tale caratteristica semplificò di molto l’infrastruttura, limitando il numero di switch presenti nell’architettura del sistema.
I BENEFICI
Nella progettazione dell’integrazione del sistema di videosorveglianza, il connubio cavo e telecamere scelte sono risultate fondamentali al fine di rispondere appieno alle esigenze del committente in termini qualitativi e funzionali.
Porto movimentazioni merci, impianto di videosorveglianza 4K.
Supporto e consulenza tecnica architettura di videosorveglianza: Supporto diretto dell’ufficio tecnico Hikvision (Ing. Amedeo Basile)
Supporto e consulenza tecnica & normativa linee di interconnessione: Supporto diretto dell’ufficio tecnico Beta Cavi (Ing. Andrea Moneta)
la Redazione