Dalla sicurezza multidisciplinare alla interdisciplinare
Oggi la ricerca scientifica nel campo delle scienze sociali, spinta dall’enorme aumento dei dati a disposizione e delle capacità computazionali, è in grado di identificare connessioni tra fenomeni un tempo considerati distanti tra loro. E così, si è passati da una ricerca scientifica guidata da una teorizzazione spesso troppo astratta e puramente deduttiva, alla possibilità di esplorare ipotesi causali in maniera induttiva, ossia inferendo supporto per la loro validità dal mondo circostante.
Nello sfruttare questi nuovi e formidabili strumenti, la tendenza è quella di basare le analisi su un approccio empirico, in cui “i dati sono diventati il linguaggio comune tra le diverse discipline”, come sottolinea il professor Vincenzo Galasso, Direttore del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi di Milano. Economia, sociologia e scienze politiche possono quindi dialogare come mai prima d’ora; la multidisciplinarità lascia spazio alla interdisciplinarità.
Un processo analogo si sta verificando anche nel settore della sicurezza, come ben si evince dai tanti contenuti e dalle tante narrazioni racchiuse nel numero 76 di S News.
Nel nostro settore si parla molto di integrazione, perché ci si concentra più sull’aspetto prettamente tecnologico, ma dietro ad una nuova tecnologia e ad una nuova integrazione tecnologica c’è la mente umana che studia e sviluppa, per creare soluzioni e processi che possano rendere il mondo più sicuro, migliore da vivere. Ecco dunque che anche nel nostro settore, sospinto dai dati e dall’AI, si va sempre più verso l’interdisciplinarità, che ci fa capire quanto sia vantaggioso e vincente saper portare a fattor comune conoscenze, esperienze, tecniche, teorie, relazioni e narrazioni di una sicurezza che è sempre stata multidisciplinare, ma magari a compartimenti stagni. In questo sta anche il nostro impegno, come il numero 76 di S News testimonia.
Buona lettura!
S News n. 76: cliccare qui per il download.