Thiene: Security e comunicazione. Novità e motti popolari

Si è concluso l’11 febbraio a Thiene, presso l’accogliente sede della Confartigianato Imprese Vicenza, il secondo appuntamento del workshop itinerante sulla NIS2, dal titolo ormai noto: “Sfide, opportunità e soluzioni per le PMI e la supply chain”. Come il precedente tenutosi a Vicenza il 18 dicembre, l’evento è stato un momento di informazione, formazione e sensibilizzazione sui temi della sicurezza cibernetica.
Un vero e proprio fiume di norme quello nato nel 2016 dalle generose sorgenti dell’Unione Europea e alimentato dalle precipitazioni del Legislatore italiano che ne ha accresciuto la portata e rese torrentizie le sue acque. Un volume e un impeto incontenibili che si sono scaricati sui banchi da lavoro delle aziende, decuplicando così i già non pochi obblighi a cui adempiere.
Buona norma impone di premiare la solerzia. Come? I quattro virtuosi Legislatori nazionali (Belgio, Austria, Ungheria e Italia, ribattezzati da qualche buontempone i “Fantastici Quattro”), che hanno diligentemente recepito nei termini prescritti la Direttiva NIS2, si sono visti piovere a fine anno il Regolamento di esecuzione UE 2024/2690 all’interno del quale si fornisce un elenco dettagliatissimo di requisiti tecnici e metodologici che le organizzazioni devono adottare per gestire i rischi di cybersicurezza.
Il paradosso dei numeri uno, la clausola di salvaguardia e la scadenza del 28 febbraio
Il paradosso dei numeri uno: primi nel fare, primi nell’essere sanzionabili. Già, perché l’applicazione del Regolamento, secondo una logica perversa, consegue al processo di ratifica. Il motteggio popolare sul “cornuto e mazziato” assume qui un’esemplare dimensione paradigmatica e per qualche verso iconica.
Una linea di assoluto rigore confermato anche dal recentissimo DPCM n. 221/2024 che stabilisce il Regolamento per la definizione dei criteri per l’applicazione della clausola di salvaguardia connessa al D.Lgs. 138/2024 la quale può essere accolta solo qualora il soggetto dichiari:
“a) la totale indipendenza dei propri sistemi informativi e di rete NIS da quelli delle imprese collegate, nel senso che i sistemi informativi e di rete delle imprese collegate non contribuiscono in alcun modo al funzionamento dei sistemi informativi e di rete NIS del soggetto medesimo;
b) la totale indipendenza delle proprie attività e servizi NIS da quelli delle imprese collegate, nel senso che le attività e i servizi delle imprese collegate non contribuiscono in alcun modo allo svolgimento delle attività e all’erogazione dei servizi NIS del soggetto medesimo” [art. 3]
Un testo che non necessita di chiose. Una clausola di salvaguardia che ha alcuni momenti epici. Sarà interessante sapere quanti saranno quei soggetti che potranno beneficiarne, ma soprattutto vedere cosa accadrà dopo il 28 febbraio, scadenza improrogabile entro la quale ci si dovrà dichiarare all’Autorità nazionale competente NIS, attraverso l’apposita registrazione sulla piattaforma digitale messa a disposizione dall’ACN.
I messaggi lanciati a Thiene
Così, in questo clima di rinnovata e legittima preoccupazione, a Thiene si è parlato della storia della cybersicurezza, del complesso e intricatissimo quadro normativo, delle soluzioni tecniche possibili per garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento, delle applicazioni pratiche anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione e delle grandi opportunità che il mercato può offrire in termini di vantaggio competitivo a quelle aziende che preparandosi sin d’ora alle audaci sfide del futuro si potranno trasformare in fiori all’occhiello capaci di attrarre nuovi clienti e business.
Confartigianato e S News, consapevoli dei limiti del sistema, hanno riscritto le pagine della grammatica della comunicazione, inaugurando una nuova forma che unisce realmente il mondo delle PMI, bisognoso di risposte concrete e comprensibili, a quello di esperti e professionisti di settore interessati a rispondere a quel bisogno.
Un ponte neuronale tra cervello e centri periferici, una “natural burella” tra la collina del Legislatore e la trincea delle aziende, collegamenti vitali cui nessuno vorrà più rinunciare da oggi in poi e che vedrà altri nuovi appuntamenti.
La difficoltà maggiore incontrata, infatti, è quella di rendere intelligibile il quadro generale che così intelligibile evidentemente non è, nonostante una vulgata diffusa da fonti anche autorevoli forse più inclini a compiacere il Legislatore che ad accompagnarci per mano al banco di lavoro. La confusione è massima, le aree di sovrapposizioni troppe, gli adempimenti richiesti un’infinità, le sanzioni pesantissime e di un Testo Unico della Security nessuno ancora ne parla.
