Una ricerca D-Link rivela che gli italiani promuovono la videosorveglianza nei negozi e luoghi pubblici: 94 italiani su 100 dicono sì
In un mercato estremamente in evoluzione e competitivo come quello della sicurezza, saper cogliere le tendenze, i sentiments ed i desideri dei consumatori significa nuove, importanti, vincenti opportunità di business.
D-Link ha svolto un’indagine per capire se la videosorveglianza sia ancora percepita come una violazione della privacy, oppure se i consumatori abbiano iniziato a comprenderne i benefici.
La ricerca ha rivelato i sentiments dei consumatori rispetto alla videosorveglianza installata nei negozi e negli ambienti pubblici, con risultati decisamente incoraggianti per il settore: il 94% di coloro che hanno risposto non ritiene che la presenza di videocamere di sorveglianza leda la propria privacy (di cui un 39% si dichiara fiducioso che le immagini vengano trattate nel rispetto della legge) e il 97% crede che le registrazioni di sicurezza siano utili in caso di illeciti, come supporto alla giustizia.
Entrando in un ambiente videosorvegliato il 39% dei consumatori si sente più sicuro, il 56% non viene influenzato dal sistema di sicurezza e solo il 5% si dichiara infastidito dalla presenza di telecamere.
“Ma che consapevolezza abbiamo dei sistemi di videosorveglianza nei negozi e uffici che frequentiamo abitualmente?” questa la domanda che D-Link ha posto.
Il 28% non ci fa più caso, il 20% nota il cartello obbligatorio di avvertimento, solitamente posto all’ingresso, e ben il 51% nota direttamente le telecamere (forse posizionate in bella vista per enfatizzare la funzione di deterrenza).
Analizzando più a fondo le sole risposte di chi identifica il sistema di videosorveglianza, emergono dei dati interessanti: seppur il 95% sia conscio dell’utilità delle registrazioni (con un 36% che si dichiara rassicurato e un 55% indifferente), la percentuale di coloro che si sentono infastiditi dalle videocamere sale all’11%, mentre l’8% preferirebbe non essere ripreso; valori che sono praticamente nulli nelle risposte di chi legge il cartello di avvertimento o tra quelli che non notano la presenza del sistema di sicurezza.
“Questa ricerca conferma che i sistemi di videosorveglianza sono oramai completamente accettati, anzi, sono ritenuti utili per la tutela della legalità, come hanno dimostrato i casi di cronaca nel corso degli ultimi anni. Capiamo, però, che la presenza ingombrante di videocamere possa creare diffidenza da parte del consumatore: ecco perché i modelli più moderni sono dispositivi discreti, dalle funzionalità avanzate e curati nel design, che consentono di sorvegliare ambienti ampi, senza infastidire i clienti, lasciando il compito di deterrenza, e di corretta informazione, ai cartelli previsti dalla legge sulla privacy” dichiara Alessandro Taramelli, Country Manager D-Link Italia.
la Redazione
Di seguito, una recente intervista, a cura di Monica Bertolo, ad Alessandro Taramelli