Vulpiani : sicurezza informatica e reputazione
S News incontra il Prefetto Domenico Vulpiani, responsabile unico CED del Ministero dell’Interno.
“Lo scenario della sicurezza informatica – afferma il Prefetto ai microfoni di S News – è cambiato in tutto il mondo a seguito dell’implemento di tecnologia all’avanguardia, che ha visto un conseguente aumento di utenti e di devices interconnessi a loro disposizione. Vanno consolidati i data centers, devono essere unificate e standardizzate le procedure, va regolato il rapporto con l’utente, che può essere il cittadino o la piccola e medio azienda, che sono i soggetti più scoperti, poiché le grandi aziende hanno già fatto grandi passi in questo senso, avendo rapporti con le istituzioni, essendo provvisti di sistema di sicurezza informatica molto avanzata ed avendo stabilito legami importanti con le forze dell’ordine.
Il singolo cittadino, il professionista o le piccole e medio imprese, invece, non hanno ancora interiorizzato il vero pericolo che potrebbero correre, non possedendo delle informazioni e delle strutture di protezione indispensabili.
Si devono rivedere quindi i sistemi di difesa e far sì che le piccole e medie imprese possano migliorare su questo fronte grazie a collaborazioni tra loro e sfruttando tecnologie quali il cloud computing, che consentirà loro una difesa maggiore a costi esigui. Non è possibile – sottolinea il Prefetto – affrontare il crimine informatico o attività illegali senza condividere con altri i sistemi di sicurezza necessari. Dunque, da un lato la condivisione con chi ha lo stesso obiettivo, cioè produrre ricchezza e prodotti, e dall’altro legare con le istituzioni che devono condurre accordi anche con organizzazioni strutturate e non solo con le grandi imprese.”
A questi argomenti, ben si collegano i messaggi contenuti nel libro, di recente pubblicazione, che vede tra gli autori proprio il Prefetto Vulpiani.
“Abbiamo preso in considerazione – evidenzia il Prefetto – nel primo libro di una collana, la pubblicazione di fatti di cronaca che narrano episodi di semplici cittadini ma anche di gente di spettacolo o politici, che sono stati aggrediti in rete e che conseguentemente sono diventate vittime di un’esposizione mediatica molto rilevante, senza però potersi difendere. In alcuni casi anche l’oscuramento dei siti diventa complicato, poiché il messaggio negativo permane anche dopo la chiusura del sito stesso.
La reputazione è un fatto di primaria importanza per la vita dei singoli cittadini, e soprattutto per le istituzioni. Questa collana inizia col parlare della reputazione del singolo, e successivamente arriverà a parlare delle reputazioni nel giornalismo d’inchiesta, delle reputazioni delle aziende e nei mass media, poiché la rete è un mezzo di provocazione fondamentale, e una notizia sbagliata può incidere molto sulla reputazione.
Il problema fondamentale è che, poi, non è facile tornare indietro – conclude il Prefetto Vulpiani”.
a cura di Monica Bertolo
Nel video che segue l'intervista integrale al Prefetto Domenico Vulpiani