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Women in Security: Greta Ferioli e la Travel Security

Greta Ferioli Travel Security

La rubrica di S News Women in Security, che vede la collaborazione di WIS-Women In Security ed ASIS Chapter Italy, ospita Greta Ferioli per parlare di Travel Security.

Women in Security nasce espressamente per esaminare le tematiche del Security Management con un’ottica anche al femminile, grazie ad una serie di interviste rivolte a varie professioniste che si occupano di settori specifici nell’ambito della sicurezza.

“Bolognese doc, 32 anni, Greta è direttore operativo del servizio Travel Security di Omega e si occupa della gestione del rischio del trasfertista durante i viaggi di lavoro e, di conseguenza, la gestione del rischio dell’imprenditore – sottolinea  Anna Villani, Referente italiano WIS di Asis International e madrina del progetto. – Ha frequentato l’università nella sua città natale e ha seguito vari corsi di formazione in ambito security e travel security. Da 6 anni lavora in Omega”, conclude Villani.

Ecco dunque l’intervista a Greta Ferioli sulle tematiche della Travel Security.

Come si è appassionata di Security e perché ha deciso di impegnarsi in questo ambito?

All’Università ho frequentato la facoltà di lingue straniere che mi ha portato in Cina, per un anno di stage universitario presso la filiale Ima Life Beijing dell’azienda Ima Spa.
Avendo avuto la possibilità di lavorare con tante persone straniere e di conoscere italiani all’estero mi sono resa conto dell’importanza della travel security e della consapevolezza di dove si viaggia, che sia per turismo o per lavoro.
Tornata in Italia, mi si è presentata la possibilità di lavorare per un fornitore di Ima che gestisce la sicurezza delle trasferte, ed eccomi qua a gestire un team di giovani analisti!

Quali i temi caldi che si trova oggi ad affrontare all’interno della struttura security della sua realtà aziendale?

Il nostro compito consiste nel monitorare le aziende italiane che hanno lavoratori all’estero, per cui il risk management, il travel risk management, la stesura di protocolli di sicurezza durante la trasferta, la gestione dell’emergenza in loco e la gestione delle relazioni con le istituzioni italiane all’estero è il nostro pane quotidiano.

Oltre alle conoscenze e competenze, quali le soft skills che maggiormente contribuiscono ai risultati nel suo ruolo?

I risultati nella complessa e vasta materia Security arrivano quando sei in formazione continua, quando ti aggiorni e ti confronti con persone competenti che hanno più esperienza. Sicuramente le skills personali a livello linguistico mi permettono di comunicare più facilmente con le istituzioni all’estero.

Quali a suo avviso i supporti che potrebbero contribuire a migliorare le performances del ruolo, anche in ottica di welfare aziendale?

Il mio team lavora su turni con orari flessibili e con la possibilità di lavorare da casa. Siamo tutti ragazzi giovani, pieni di energia e voglia di imparare, per cui cerco di rendere il luogo di lavoro adatto alle esigenze contemporanee, nonché l’ambiente e l’atmosfera friendly. La nostra Control Room è presidiata H24, 7 giorni su 7, per cui ho montato un canestrino con una pallina da basket per qualche minuto di svago!

A suo parere, come vede il futuro di questa professione anche in ottica al femminile e quali i consigli che si sente di dare alle future security managers che desiderano intraprendere questa carriera?

Considerando che è un ambiente tipicamente maschile consiglio alle future donne nell’ambito security di non sottovalutarsi mai.  Inoltre, competenze in materia e competenze tecnologiche le ritengo importanti.
La travel security ha tanti interlocutori e la tendenza a gestire confronti, situazioni di conflitto, situazioni di emergenze, etc. si sa: è un punto forte di noi donne! Ritengo quindi che, di donne, ce ne debbano essere di più nella security!

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