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L’impegno di Assovalori per il comparto

L'impegno di Assovalori per il comparto

Padova. S News incontra Antonio Staino, Presidente Assovalori.

Presidente Staino, l’impegno di Assovalori negli ultimi mesi si è intensificato molto, ne è prova anche la
presenza a Bancasicura. Il suo intervento su che cosa ha puntato e che cosa ha puntualizzato?

L’intervento di oggi a Bancasicura è stato un po’ un uscire da quello che è il tema principe, in quanto come Assovalori non siamo coinvolti direttamente con le certificazioni, come la 10459 per i security managers o quelle relative agli impianti d’allarme.

Aldilà di questo, dato che tutto era centrato sulle certificazioni e sulla qualità della sicurezza, ho ricordato che, sia come trasportatori, che come istituti di vigilanza, ci troviamo spesso a doverci rapportare con gli uffici sicurezza della committenza e con i security managers, con i quali condividiamo tutto e che appoggiano tutte le nostre proposte.


Purtroppo, dopo il confronto condiviso a 360° con i security managers, ci troviamo a dover fare delle offerte economiche e la decisione passa all’ufficio acquisti.
Spesso gli uffici acquisti vanno a fare la scelta tenendo conto solo del massimo ribasso: questo è nettamente in contrasto con quella che è la qualità della sicurezza e quelle che sono le richieste dell’ultimo DM269, in vigore a tutti gli effetti.

Con questo problema di scelta solo in base alla tariffa, viene a meno tutto lo sforzo che le nostre aziende, soprattutto quelle virtuose, quelle che vogliono fare davvero sicurezza.
È stato fatto presente dal dottor Messina, che spesso le guardie giurate sono considerate lavoratori di serie B. Questo è dovuto anche dal fatto che la committenza, giocando solo ed esclusivamente sul massimo ribasso, non permette una formazione completa in riconoscimento del nostro personale.

Si è toccato il discorso, da noi lontano, del portierato.
Mi è corso l’obbligo, pur non rappresentando la categoria, che laddove ci sono delle tariffe estremamente basse, ci sono di conseguenza delle basse retribuzioni degli operatori. Questo porta al fatto che le guardie sono disposte a cambiare azienda anche per una differenza di compenso pari a 10 euro.
Questo va contro a quella che è la sicurezza.

Spesso le aziende spendono molto per salvaguardare la sicurezza informatica, con il fine di tutelare i segreti e i dati aziendali, ma poi mette gli operatori alla reception con dei turn over altissimi, a volte vengono sostituiti ogni 15-20 giorni.


Questi ultimi sono a conoscenza di tutte le informazioni riservate, dei numeri di telefono di tutti i top managers e delle loro abitudini.
Questo io lo considero un alto rischio per la committenza.

la Redazione

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