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Data Leak di Facebook: maggiori rischi di smishing per i consumatori

Data Leak di Facebook: maggiori rischi di smishing per i consumatori

Il Data Leak di Facebook porterà maggiori rischi di smishing per i consumatori. È quanto sottolinea Jacinta Tobin, vicepresident Cloudmark Operations di Proofpoint, che commenta quanto è accaduto.

“Oltre 500 milioni di utenti di Facebook hanno visto i propri dati personali esposti pubblicamente online. Tra gli altri, si parla di nome completo, numero di telefono, indirizzo email e data di nascita.

QUALI RISCHI COMPORTA AGLI UTENTI UN DATA LEAK DI QUESTE DIMENSIONI? 
La fuga di informazioni personali online – spiega Tobin – comporterà senza dubbio un marcato aumento degli attacchi di smishing. È una tendenza che abbiamo visto, soprattutto durante la pandemia, con un incremento del 300% dei messaggi di smishing ogni trimestre negli ultimi 12 mesi. E se gli aggressori stanno prendendo di mira principalmente i consumatori, abbiamo notato un aumento preoccupante di attacchi anche alle organizzazioni, con oltre l'81% che nel corso del 2020 ne ha riportato uno. 

Queste truffe via SMS spesso fanno leva su un brand fraudolento combinato alla richiesta di cliccare con urgenza su un link pericoloso. I consumatori si fidano dei messaggi SMS e sono molto più propensi a leggere e accedere ai links contenuti nel testo rispetto a quelli nelle e-mail. Questo livello di fiducia, unito alla grande diffusione dei dispositivi mobili, rende questo canale particolarmente adatto per frodi e furti d'identità”.

QUALI CONSIGLI?
“Incoraggiamo gli utenti ‘mobili’ – specifica Tobin – a utilizzare la funzione di segnalazione dello spam nel loro client di messaggistica o a inoltrare i messaggi di testo di spam al numero dedicato fornito dal loro gestore e segnalare il numero di telefono incriminato

I singoli utenti devono essere molto scettici sui messaggi mobili che provengono da fonti sconosciute. È importante non cliccare mai sui link nei messaggi di testo, non importa quanto sembrino realistici. Se si vuole contattare il presunto venditore che ha inviato un link, meglio farlo direttamente attraverso il suo sito web, inserendo sempre manualmente l'indirizzo web/URL. Lo stesso vale per gli eventuali codici di offerta, da digitare direttamente sul sito. È anche fondamentale non rispondere a messaggi dubbiosi o provenienti da fonti non note. In questo modo, i futuri truffatori avranno spesso la conferma di avere a che fare con una persona reale”, conclude Tobin.

la Redazione

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