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DM 269: la parola alla Vigilanza sul domani della Sicurezza

DM 269: la parola alla Vigilanza sul domani della Sicurezza

Considerata l’attualità e l’importanza dell’entrata in vigore del DM 269, S News ha rivolto due quesiti a tutti i Presidenti delle Associazioni della Vigilanza e del Trasporto Valori (Matteo Balestrero, ASSIV; Andrea Menegazzi, ANIVP; Claudio Moro, ASSVIGILANZA; Ferdinando Palanti, LEGACOOP SERVIZI; Pier Giulio Petrone, UNIV; Antonio Staino, ASSOVALORI) . Iniziamo, pubblicando su questo numero le risposte di Andrea Menegazzi, Presidente ANIVP e di Antonio Staino, Presidente ASSOVALORI.

1) Presidente, l'entrata in vigore del DM269 ha comportato dei cambiamenti per gli Istituti di Vigilanza ed anche sul mercato del settore. Qual è la sua visione in merito?
2) Come in una casa nuova le migliorie si riescono ad apportare vivendoci dentro, così quelle ad un DM diventano palesi una volta attuativo. C’è qualcosa da rivedere, secondo lei, al 269 e se sì, cosa?

ANDREA MENEGAZZI, Presidente ANIVP
1) Il DM ha comportato una serie di cambiamenti auspicati, altri invece faticano ancora a vedersi.
Stando ai primi credo sia palese lo sforzo compiuto in questi mesi dalle società per adeguarsi tecnologicamente e strutturalmente, con inevitabile, anche se non indolore, miglioramento della qualità e dell’immagine dei servizi offerti. Abbiamo poi assistito ad importanti riorganizzazioni o accorpamenti societari che hanno permesso a queste aziende di rilanciarsi anche sul mercato.
Da tutto ciò scaturisce anche una diminuzione delle licenze in essere ed un blocco, finalmente oggettivo, di quelle potenzialmente nuove con riverberi che nel tempo, e se mai fuori dalla crisi attuale, riteniamo potranno esprimere i loro effetti benefici.
Faticano invece a palesarsi tutte quelle specifiche che avrebbero dovuto permettere alla vigilanza privata di fare il suo mestiere e ad altre categorie di fare il loro. Le società di portierato/receptions ormai hanno invaso tutti i campi che una volta erano propri della vigilanza. A noi come associazione capita sempre più di frequente di dover scrivere a committenze pubbliche e private per richiamarli all’ordine di quanto sancito dal regolamento di esecuzione ma iniziamo a temere di essere gli unici a farlo, soprattutto se poi ci informano che in alcune provincie del sud Italia si inizia a vedere sempre più spesso personale disarmato davanti alle banche.

2) Trovo estremamente calzante il paragone. Infatti il DM 269/2010 è stato un lavoro complesso ed estremamente innovativo. Sarebbe da stupidi o da estremisti pensare però che tutto è perfetto e non migliorabile. In primis e ad nostro giudizio c’è da dare maggiore forza alle attività che il regolamento di esecuzione ed il DM dicono essere proprie del nostro comparto. Specificandole meglio e  prevedendo finalmente delle sanzioni vere per coloro che affidano e per coloro che svolgono questi servizi senza licenza. Vi sono poi alcune altre cose importanti come rendere più stringente quanto previsto dall’allegato D per evitare modifiche da parte dei Questori se non per reali ed oggettivi motivi di pubblico interesse, un maggior coordinamento delle Questure nell’approvazione dei regolamenti di servizio, una verifica dei criteri per determinare la cauzione al fine di evitare esagerazioni da un lato e discriminazioni dall’altro e altre piccole cose tecniche utili a mantenere questo strumento sempre attuale.

ANTONIO STAINO, PRESIDENTE ASSOVALORI
1) I cambiamenti scaturiti dall’entrata in vigore del DM269, hanno sicuramente comportato tutta una serie di verifiche interne ed implementazioni, maggiori investimenti quali: formazione (Security manager certificati), patrimonializzazioni, certificazioni, adeguamento delle cauzioni, per tutti gli istituti di vigilanza, in relazione alle loro caratteristiche e requisiti rapportati alle classi funzionali , ai livelli dimensionali e agli ambiti territoriali.
Per quanto riguarda il settore del trasporto valori, considerati i tempi per l’allestimento dei mezzi corazzati, in realtà i cambiamenti sono iniziati già da alcuni anni, con particolare riferimento agli obblighi di aumentare il livello di sicurezza dei furgoni blindati, con tutta una serie di apprestamenti fisici e tecnologici quali: lamiere anti taglio, spuma block, sistemi di macchiatura delle banconote, ecc.
Per quanto concerne i locali e i mezzi forti adibiti a deposito e custodia valori, il DM269 ha introdotto l’obbligo che gli stessi siano “…idoneamente attrezzati con sistemi ed impianti realizzati in conformità alle norme UNI/CEI, CEN/CENELEC applicabili”: viene pertanto fornito un univoco strumento normativo di riferimento, oltre alle prescrizioni più specifiche delle compagnie assicurative.
Poiché negli anni e ancor di più oggi, tutti questi adeguamenti hanno avuto, come conseguenza diretta, un aumento notevole dei costi, soprattutto a carico degli istituti di vigilanza più “virtuosi” e rispettosi delle regole, auspichiamo che il mercato sappia finalmente remunerare le tariffe con un giusto riconoscimento e che le Autorità preposte ai controlli siano in grado di fare rispettare le regole da parte di tutti, ed intervengano in modo fermo e deciso nei confronti di chi non si è adeguato alle nuove regole.  

2) Tenuto conto che il DM è appena entrato in vigore, rimanderei eventuali valutazioni e considerazioni tra almeno 6 mesi.
Il settore del trasporto valori, come già detto nella risposta precedente da anni ha iniziato un percorso di miglioramento riferito a mezzi forti, tecnologie, organizzazione dei servizi, conclusosi con le ulteriori prescrizioni introdotte dal DM269.
Occorre ora vedere e verificare concretamente, nella quotidianità, le conseguenze e i benefici di tali implementazioni.


a cura di Monica Bertolo

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