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Le giornate dell’Installatore Elettrico: la voce di ANIE CSI

Ilario Lisei ANIE CSI Le giornate dell’Installatore Elettrico

Le giornate dell’Installatore Elettrico, la manifestazione fieristica che si terrà in Fiera Bergamo il 13 e 14 giugno 2024, vede il patrocinio delle Associazioni FEDERESCO, ALBIQUAL e di ANIE CSI.

“Gli installatori elettrici – sottolineano gli organizzatori dell’evento fieristico – sono responsabili dell’installazione, della manutenzione e della riparazione degli impianti elettrici, nonché della loro sicurezza. Grazie alla loro competenza tecnica e alla loro esperienza, garantiscono la corretta installazione degli impianti elettrici, assicurandosi che essi siano sicuri, efficienti e affidabili”.

Ilario Lisei, Presidente ANIE CSI, tocca alcune tematiche che stanno impattando sull’andamento del settore.

Quale lo scenario attuale di tutto ciò che riguarda il mercato “installazione”?

Veniamo da due-tre anni molto particolari: da una parte molto positivi, grazie al sistema incentivante sugli edifici, quindi parliamo di 110, dall’altra influenzati da numerosi fattori, tra cui pandemia, situazione geopolitica e non solo.

Partendo dal primo aspetto, quello del 110, sebbene l’impianto elettrico sia stato al “traino” nell’ambito dell’edilizia, sta beneficiando delle ristrutturazioni e così il mercato delle installazioni è ancora effervescente. Allo stesso modo, il blocco del 110, giusto o sbagliato che sia, ha prodotto un significativo impatto.

Escludendo questo, però, gli ultimi anni sono stati positivi per quanto riguarda il fotovoltaico. Come associazione non trattiamo inverter e pannelli che sono il cuore del sistema, bensì i componenti elettrici, quadri, interruttori, canaline, ecc. grazie ai quali il fotovoltaico funziona. Ed è qui che possiamo dire che la componentistica elettrica ha goduto, e in parte sta godendo, anche dell’exploit del fotovoltaico, sebbene incentivi e burocrazia abbiano il loro peso nel favorire le installazioni.

Non possiamo affermare che l’anno in corso stia andando male: sicuramente risente di questa curva di rallentamento che speriamo possa stabilizzarsi e non vada ulteriormente sotto un certo valore. Oggi ci riteniamo abbastanza soddisfatti nonostante non vi sia più il sistema di incentivazione, che era il motore dei lavori di ristrutturazione registrati negli anni passati.

Passando invece allo scenario geopolitico, quale l’impatto sul comparto, specialmente a livello delle forniture di prodotti non completamente “Made in Italy”, per le supply chains?

Purtroppo hanno avuto un impatto negativo. Ci sono degli aspetti per cui, sebbene la componentistica sia costruita in Italia (ma anche in Europa), la materia prima e la relativa disponibilità hanno un peso enorme. Una parte consistente di componentistica elettronica e di materia prima vera e propria, quindi la parte base per realizzare i prodotti, risente degli equilibri internazionali. Vi è tuttavia un aspetto positivo, generato paradossalmente da uno negativo: negli ultimi anni, a causa di pandemia, guerre e quant’altro, abbiamo “preso le misure”, modificando le filiere e riprogrammando lo stoccaggio. Ciò ha portato ad essere più resilienti sulle consegne e ottimizzare la distribuzione attraverso canali meglio strutturati garantendo una continuità. Sappiamo bene infatti che, all’interno di una filiera internazionale, l’interruzione di uno qualsiasi dei canali di rifornimento o di produzione crea un danno economico di vaste proporzioni.

Quale dunque il sentiment delle imprese?

Mi sento di esprimere ottimismo pur restando realista. Sebbene questo mercato sia in fermento, molto dipende anche dalla direttiva europea delle “case green per noi fondamentale e dalle misure che il nostro Paese intenderà intraprendere. Mi riferisco alle opere di efficientamento e riqualificazione energetica. Gli edifici in Italia sono circa 12,5 milioni (fonte ISTAT 2021); la direttiva europea impone interventi di riqualificazione su almeno il 45%, indipendentemente dalla categoria (residenziale, pubblico o privato). Gli stati membri dovranno infatti introdurre misure di contenimento dei consumi energetici tali da determinare una riduzione della domanda di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035. Finora grazie al Superbonus sono stati riqualificati circa 460 mila edifici, che corrispondono al 4% circa del totale. La mole di lavoro è ancora molta, considerando che occorre ancora eseguire opere sul restante 41%, senza tralasciare l’impatto economico. In questa direzione, bisogna considerare che l’importo del Superbonus ha consentito di effettuare non solo opere di efficientamento energetico, che riguardano la parte elettrica, ma anche opere che includono la parte “estetica“ (le cosiddette facciate) sebbene anch’essa rientri perfettamente nel processo di efficientamento. 

Quale quindi la valenza di partecipare alle Giornate dell’Installatore Elettrico per le imprese, secondo ANIE CSI?

Le Giornate dell’Installatore Elettrico sono una proficua occasione di incontro e condivisione, non solo una “vetrina” o un luogo dove vendere il proprio prodotto. Come sottolineavo prima vari sono i fattori che tanto hanno impattato e tanto possono ancora influire su questo comparto. Le Giornate dell’Installatore Elettrico è un evento dove condividere esperienze e impressioni, preparare quello che può essere il futuro delle installazioni, comprendere in modo approfondito le varie tendenze e saper cogliere tutte le opportunità.

Altro aspetto fondamentale è il discorso della formazione e dell’aggiornamento: l’evento è anche questo, perché favorisce la diffusione del sapere e la valorizzazione delle competenze e per noi di ANIE CSI essere a supporto dell’installatore è fondamentale.

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