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Retail e GDO: Self-checkout, rischi e opportunità

Retail GDO self checkout rischi opportunità

Il self-checkout, metodo sempre più diffuso nei punti vendita delle aziende Retail e GDO, presenta, nonostante i molti benefici, anche rischio di errore o comportamento fraudolento, con conseguente aumento delle perdite inventariali. In particolare, in media, il 4,1% degli scontrini effettuati in Italia tramite casse self-checkout presenta anomalie derivanti da errori nella scansione dei prodotti o da tentativi di furto. Lo evidenzia lo studio “Rischi e opportunità delle nuove modalità di checkout – L’evoluzione del negozio con un approfondimento sui sistemi di self-checkout” condotto da Crime&tech, spin-off di Transcrime – Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems Italia.

Retail e GDO: benefici e rischi del self-checkout

Lo studio si è occupato di approfondire l’uso dei nuovi sistemi di checkout conseguenti all’evoluzione tecnologica del settore negli ultimi anni. Tra i benefici derivanti dall’uso di queste nuove tecnologie spiccano:

  • riduzione dei costi;
  • migliore allocazione del personale;
  • velocizzazione delle procedure di checkout;
  • generale miglioramento dell’esperienza di acquisto del cliente.

A fare da contrappeso si riscontra però un maggiore rischio di errori o comportamenti fraudolenti, con un conseguente aumento delle perdite inventariali.

Dati evidenziati dall’indagine

L’analisi contribuisce a fornire spunti di riflessione e indicazioni alle aziende e ai professionisti, per supportare una strategia di gestione e prevenzione dei rischi legati all’adozione degli strumenti alternativi di checkout, che in Italia è in forte crescita soprattutto nella GDO dove, secondo una recente analisi di Crime&tech, il 73% delle aziende ha già implementato casse self-checkout.

Grazie alla collaborazione di 5 aziende italiane, lo studio ha analizzato i dati di più di 100.000 transazioni effettuate nelle casse di self-checkout nel mese di giugno 2022, rilevando che:

  • in media, il 4,1% degli scontrini analizzati ha presentato differenze tra i prodotti scansionati e quelli effettivamente in possesso del cliente. Una sola azienda, che a differenza delle altre utilizza la tecnologia RFID, ha registrato valori significativamente inferiori (0,5%).
  • Il costo medio della merce sottratta o non scannerizzata è stato di circa 17 €. Il valore delle anomalie coincide in media con lo 0,9% del valore degli scontrini controllati.
  • Le anomalie sono state riscontrate con maggiore incidenza nel fine settimana e nelle fasce orarie delle 12 e delle 19, in cui l’area casse è più facilmente affollata o meno presidiata. Geograficamente, la macro-area Sud e Isole ha registrato la percentuale più alta di anomalie (8,2%), seguita dal Nord-Ovest (5,8%).
  • Il rapporto tra valore medio dello scontrino e dell’anomalia registrata è stato utilizzato come indicatore della possibile malafede nel comportamento del consumatore. Solo il 6% delle anomalie ha presentato un’incidenza sullo scontrino medio maggiore del 50%, indicando un rischio “alto” o “molto alto” di furto. Questa piccola percentuale corrisponde però al 43,8% del valore totale delle anomalie rilevate (e quindi delle conseguenti perdite).
  • Lo studio ha analizzato anche i dati forniti da un’azienda del settore GDO relativi ai controlli mirati sulle transazioni tramite modalità self-scanning. Grazie all’analisi costante delle informazioni disponibili sulle transazioni e i controlli è stato possibile, in soli sei mesi, aumentare la precisione dei controlli arrivando ad incrementare del 37% la percentuale di anomalie riscontrate.

Come ridurre gli impatti negativi delle nuove modalità di checkout nel Retail e GDO?

Per ridurre i possibili impatti negativi delle nuove modalità di checkout è necessario definire una strategia integrata che coinvolga più funzioni aziendali e ricorra a diversi tipi di soluzioni, quali:

  • soluzioni tecnologiche innovative per ridurre i furti e gli errori;
  • soluzioni di guardianship per ampliare l’assistenza ai clienti e i controlli;
  • soluzioni di processo per migliorare i processi aziendali;
  • soluzioni di design, in particolare relative all’architettura del punto vendita e dell’area di checkout.
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