Vigilanza Privata: Richiesta di adozione di provvedimenti specifici per DPI
ASSIV e le altre Associazioni di categoria, ovvero UNIV, A.N.I.V.P., Assovalori, Confcoperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione & Servizi e AGCI Servizi, hanno inviato stamattina, venerdì 13 marzo, una nota urgente indirizzata alla Protezione Civile Nazionale, al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e a tutte le Prefetture italiane ad oggetto: Acquisizione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) da parte degli Istituti di Vigilanza Privata, incaricati di pubblico servizio (articolo 138 TULPS). Richiesta di adozione di provvedimenti specifici”.
Ecco quanto riporta la nota.
“Le scriventi Associazioni, nella consapevolezza della assoluta eccezionalità della situazione nella quale versa il Paese e della emergenza relativa al rischio sanitario in atto, ritengono doveroso segnalare alla Vostra attenzione una grave situazione che coinvolge migliaia di dipendenti degli Istituti di Vigilanza, quotidianamente impegnati nell'assolvere il pubblico servizio loro demandato.
Come noto, in forza dell'Ocdpc n. 639 assunta dal Capo della Protezione Civile in data 25 febbraio 2020, gli ordini di acquisto del Dipartimento della Protezione Civile e delle Amministrazioni dei Comparti normativamente individuati, aventi ad oggetto i dispositivi di protezione individuali (DPI) di cui alla circolare del Ministero della salute prot. n. 4373 del 12 febbraio 2020, hanno priorità assoluta rispetto ad ogni altro ordine, anche già emesso.
Condividendo la priorità individuata dall'ordinanza, si reputa necessario sottoporre alla Vostra valutazione gli opportuni contemperamenti con altrettanto prioritarie esigenze, imprescindibili sia al fine di evitare l'ulteriore aggravamento dell'emergenza relativa al rischio sanitario, sia per preservare la funzionalità di servizi essenziali al Paese, viepiù essenziali nella attuale contingenza.
Numerosi Istituti di Vigilanza associati alle scriventi segnalano, anche con riferimento ad ordinativi di fornitura pregressi, di essere nell'impossibilità, a cagione degli effetti del richiamato provvedimento, di acquisire la disponibilità di mascherine protettive, DPI imprescindibili a tutela della salute di lavoratori spesso chiamati ad operare in più addetti, in spazi ristretti nei quali non è fisicamente possibile rispettare le distanze minime prescritte. Si pensi agli equipaggi dei furgoni blindati impegnati nel trasporto dei valori, che operano all'interno di ambienti chiusi e ad una distanza interpersonale minima, così come al personale addetto alla vigilanza armata e non armata presso Ospedali, Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie, Palazzi di Giustizia, Pubbliche Amministrazioni, o impegnati nelle attività di Centrale Operativa. Si tratta di servizi, tutti, di rilevanza strategica ai fini della stessa protezione civile, assicurando essi concreta operatività a servizi pubblici essenziali e, nel contempo, la materiale disponibilità per i cittadini della valuta necessaria per una ordinata e civile convenienza.
È di pochi giorni fa la acquisizione forzosa, da parte della Protezione Civile, presso uno spedizioniere, di un carico di 20.000 mascherine chirurgiche destinate ad uno dei primari Istituti di Vigilanza operanti sul territorio, che impiega migliaia di guardie nell'erogazione dei pubblici servizi dei quali è incaricato.
Le giuste rimostranze del personale dipendente chiamato ad operare in situazioni di rischio per la salute, situazioni alle quali non può sottrarsi anche in ragione della qualità rivestita, si ritiene non possano rimanere inascoltate. Accanto a queste si ritiene si collochino considerazioni di sistema, inerenti da un lato l'esponenziale aumento del rischio di contagio determinato dall'impossibilità, fisica e concreta, di continuare a dotare gli operatori, addetti a servizi non sopprimibili, dei DPI minimi indispensabili, dall'altro i pericoli per la tenuta dell'intero sistema della vigilanza, basato essenzialmente sull'apporto dei singoli operatori e, nella contingenza, su di una abnegazione che non può essere richiesta per un tempo indefinito in assenza di risposte tempestive e certe da parte degli Istituti di Vigilanza.
Siamo pertanto a ricorrere a Voi affinché, nella complessità dei problemi che siete chiamati ad affrontare, possiate valutare anche le più opportune modalità per assicurare agli Istituti di Vigilanza i necessari approvvigionamenti di mascherine di tipo chirurgico e di tipo FFP2/FFP3, adeguatamente valorizzando il non sostituibile apporto che gli Istituti stessi stanno arrecando per la soluzione di una crisi senza precedenti, ponendoli nella condizione di continuare a dotare il personale operante di dispositivi che possano portare ausilio al contenimento del rischio, sia individuale che collettivo”.
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la Redazione