Allerta Terrorismo e Patrimonio Culturale
Il nostro patrimonio culturale è esente dalla minaccia terrorismo?
L’instabilità geopolitica causata dai conflitti tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas sconvolge gli equilibri internazionali e fa ricomparire l’ombra del terrorismo anche nei musei e nei luoghi della cultura, considerati, al pari dei grandi centri commerciali, dei teatri, degli stadi ecc., veri e propri soft targets per densità di affollamento, massimizzazione delle vittime, facilità di incursione e grande impatto sociale e mediatico.
Per queste ragioni, in tutta Europa la soglia di allarme è altissima. Ergo, la minaccia terrorismo esiste, è un fattore palpabile da non sottovalutare per la salvaguardia degli oltre 4.000 musei, aree archeologiche, monumenti, nonché dei 59 siti UNESCO e la conseguente presenza di circa all’anno nel nostro Paese.
La protezione degli obiettivi del Patrimonio Culturale di fronte all’allerta terrorismo
Naturalmente, la protezione degli obiettivi sensibili spetta esclusivamente alle forze dell’ordine ovvero alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia Finanza che adottano misure di contrasto di tipo preventivo e repressivo, ma ciò non può esimere i Direttori dei musei a dotarsi di professionisti nel campo della sicurezza, in grado di utilizzare strumenti di analisi, valutazione e mitigazione rispetto (anche) alla minaccia terrorismo.
Le azioni di contrasto
Vediamo le azioni di contrasto che possiamo mettere in atto fin da subito:
- acquisire la piena consapevolezza del fenomeno e coinvolgere tutti gli operatori museali in questo senso, perché, se finora non è mai successo, non è detto che non possa accadere proprio nella struttura che ci vede coinvolti quotidianamente;
- ri-valutare e/o aggiornare i DVR e i PSEM considerando tutti i possibili rischi (safety e security congiuntamente) a cui sono sottoposte le strutture, le persone e le opere conservate;
- prevedere un’adeguata e diffusa informazione e formazione del personale;
- prepararsi al cosiddetto worst-case scenario, organizzando frequenti incontri di formazione e simulazioni, rispetto a situazioni di emergenza (anche) di questo tipo.
L’aspetto prioritario in assoluto è saper coltivare uno stretto rapporto con le forze di polizia presenti sul territorio, organizzando frequenti sopralluoghi e occasioni di incontro e confronto. Questo agevola lo scambio informativo, la consapevolezza dei propri limiti e, in generale, il livello di sicurezza delle persone, delle collezioni e delle strutture museali a tutti i livelli.
In questo senso, dotarsi di nuove figure come l’Art Security Manager, in grado di saper parlare lo stesso linguaggio tecnico dei professionisti della sicurezza, è sicuramente un grande vantaggio per le istituzioni museali.