Home » News » Attualità

La Fondazione Enzo Hruby protegge le mostre “Raffaello, Parmigianino e Barocci. Metafore dello sguardo” e “Pinturicchio. Il Bambin Gesù delle Mani”

La Fondazione Enzo Hruby protegge le mostre  “Raffaello

Due importanti mostre, la cui protezione è sostenuta dalla Fondazione Enzo Hruby, saranno ancora in corso in dicembre ed in gennaio: la prima dedicata a Raffaello, Parmigianino, Barocci, fino al prossimo 10 gennaio ai Musei Capitolini di Roma; la seconda “Pinturicchio. Il Bambin Gesù delle Mani”, fino al 31 gennaio a Cortina d'Ampezzo, presso il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi.

“Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo” è organizzata da MetaMorfosi con Zètema Progetto Cultura. Un’occasione unica per assistere ad un confronto senza precedenti fra tre giganti dell’arte italiana attraverso dipinti, disegni e stampe che raccontano la profonda relazione che lega Raffaello a Francesco Mazzola detto il Parmigianino e a Federico Barocci, entrambi ricordati dalle fonti più antiche come eredi dell’artista urbinate. Per raccontare questo confronto a distanza, la mostra propone disegni e stampe dei tre artisti provenienti da alcune tra le collezioni grafiche più importanti del mondo, come il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, l'Albertina di Vienna, la Reale Biblioteca di Torino e il British Museum di Londra. Accanto ai disegni, una selezione di capolavori pittorici – per esempio, l’Annunciazione e il Riposo durante la fuga in Egitto di Barocci dalla Pinacoteca dei Musei Vaticani –  richiama i nodi tematici principali offerti dalla grafica.

In occasione della mostra, per alcuni dei capolavori esposti  si è resa necessaria una protezione specifica che è stata sostenuta dalla Fondazione Enzo Hruby in collaborazione con la società romana Metrovox, azienda Amica della Fondazione.

“Raffaello, Parmigianino e Barocci. Metafore dello sguardo” – ha dichiarato Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosi – è una grande avventura intellettuale ed emotiva, sostanzialmente irripetibile, con l’esposizione di capolavori assoluti – a partire dall’Autoritratto di Raffaello degli Uffizi che si affaccia nelle stesse stanze dove fino a qualche settimana prima dominava quello leonardesco, e di alcune delle opere più preziose di Parmigianino e di Barocci –, e con un catalogo denso e ricco, cui hanno partecipato giovani studiosi di cui sentiremo presto i nomi. Questa avventura rappresenta un grande omaggio a Raffaello e alla sua influenza da parte della città di Roma”.

“Dopo le mostre “1564 – 2014 Michelangelo, incontrare un artista universale” e “Leonardo. L’Autoritratto”  – ha dichiarato Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby – si rinnova con questa esposizione straordinaria la nostra collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi, che l’ha così sapientemente organizzata, e con la società Metrovox, che sostiene insieme a noi la protezione puntuale di alcuni dei capolavori esposti. Il nostro augurio è che questo intervento possa rappresentare anche uno stimolo per diffondere la conoscenza delle innumerevoli possibilità offerte dalle moderne tecnologie di sicurezza, che consentono di offrire una protezione costante, attiva 24 ore su 24, alle opere custodite nei musei, nelle chiese e ovunque siano presenti beni da tutelare e da valorizzare”.

“Il Bambin Gesù delle mani”, uno dei capolavori più enigmatici della storia, è in mostra invece a Cortina d’Ampezzo, sempre protetto dalla Fondazione Enzo Hruby

“Ritrasse, sopra la porta d'una camera, la signora Giulia Farnese nel volto d'una Nostra Donna; e nel medesimo quadro la testa di esso Papa Alessandro che l'adora”.

Con queste parole il celebre pittore, architetto e storico dell'arte cinquecentesco Giorgio Vasari, raccontando la biografia del Pinturicchio ne Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori, ci informa che l'artista umbro realizzò per il pontefice più discusso di tutti i tempi, Alessandro VI Borgia, un affresco in cui il papa è inginocchiato dinanzi a Giulia Farnese ritratta nei panni di una Madonna col Bambino. Un papa, la sua amante e un artista tra i più celebri di tutti i tempi: ecco i tre personaggi che ruotano attorno al dipinto enigmatico del Bambin Gesù delle Mani.

In origine l'affresco faceva parte delle decorazioni della camera di Alessandro VI in Vaticano ma a causa della damnatio memoriae che venne riservata al Borgia dai suoi successori, l'opera venne smurata e se ne persero le tracce. Il frammento centrale – raffigurante il Bambin Gesù e le mani della Vergine e del pontefice – è stato scoperto dopo quasi cinquecento anni ed è oggi di proprietà della Fondazione Guglielmo Giordano, che ne cura la valorizzazione attraverso importanti mostre in Italia e nel mondo.

Un appuntamento imperdibile per ammirare questo capolavoro è la mostra “Pinturicchio. Il Bambin Gesù delle Mani”, in corso a Cortina d'Ampezzo presso il Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi fino al 31 gennaio 2016. La Fondazione Enzo Hruby – che da anni collabora con la Fondazione Giordano e che ha sostenuto a Perugia la realizzazione di un avanzato sistema di sicurezza che offre un'adeguata protezione al capolavoro nella sua sede abituale, Villa Spinola – ha offerto il patrocinio a questa importante iniziativa e si è fatta carico degli oneri per la realizzazione di un sistema di protezione progettato su misura per l'opera.

la Redazione

Condividi questo articolo su:

Fiere ed eventi

S NewsLetter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità della sicurezza.

Ho letto e compreso la vostra privacy policy.