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L’industria italiana della Sicurezza e Automazione Edifici

L'industria italiana della Sicurezza e Automazione Edifici

S News, per la rubrica di approfondimento I VENERDI’ DI S NEWS, presenta oggi la NOTA ECONOMICA  a cura del Servizio Studi Economici ANIE, in collaborazione con ANIE Sicurezza.

I dati sono stati presentati ieri nell’elegante cornice di Palazzo Altieri nel cuore di Roma, presso la sede ABI, al Convegno “Il coraggio di crescere” , (notizia di ieri e precedenti) in occasione dell’annuale assemblea dei Soci ANIE Sicurezza.

A seguito, sempre in modo integrale, S News presenta il saluto introduttivo del Presidente di ANIE Confindustria, Claudio Andrea Gemme, e l’intervento di Rosario Romano, Presidente ANIE Sicurezza.

NOTA ECONOMICA A CURA DEL SERVIZIO STUDI ECONOMICI ANIE , IN COLLABORAZIONE CON ANIE SICUREZZA

L’industria italiana fornitrice di tecnologie per la Sicurezza e Automazione edifici rappresentata in
ANIE SICUREZZA si caratterizza per una consolidata eccellenza tecnologica all’interno del settore
industriale nazionale. Tale comparto è espressione a fine 2012 di un fatturato totale aggregato pari a quasi 2 miliardi di euro.

Le principali tendenze nel 2012 …
Dopo la performance positiva mostrata nel 2011, nel 2012 il comparto Sicurezza e Automazione
edifici ha mantenuto una sostanziale stabilità nell’andamento del fatturato totale (+1,3 per cento).
La costante vocazione all’innovazione tecnologica continua a costituire un elemento chiave a
sostegno della sviluppo settoriale anche in una fase congiunturale difficile come l’attuale.
L’evoluzione complessiva di comparto è frutto di dinamiche differenziate. Nel 2012 ha evidenziato
una maggiore dinamicità il segmento della Videosorveglianza che ricopre, grazie ai crescenti
fenomeni di sostituzione tecnologica, un ruolo trainante fra le merceologie rivolte al settore della
Sicurezza. Pur in un contesto di mancato riavvio del ciclo economico nel mercato delle Costruzioni,
l’innovazione tecnologica continua a sostenere la domanda di soluzioni innovative per la building
automation. Il segmento del Controllo accessi ha evidenziato indicazioni di sostanziale stabilità,
parzialmente penalizzato dalla caduta degli investimenti nel settore non residenziale.
Più in generale la crisi economica, favorendo gli squilibri sociali, si riflette sulla domanda di
sicurezza in ambito urbano e sulle modalità di fruizione dei servizi pubblici. Questi aspetti alimentano una crescente richiesta di tecnologie per la sicurezza sempre più evolute ed integrate.
Fra le maggiori criticità di scenario con cui si confrontano gli operatori di com parto si annoverano i ritardati pagamenti e i fenomeni di downpricing che non premiano adeguatamente la creazione del valore e l’attenzione alla qualità.

Nel 2012 in un contesto internazionale più critico le esportazioni di tecnologie per la sicurezza, pur mantenendosi in territorio positivo, hanno registrato rispetto all’anno precedente un ridimensionamento del tasso di crescita (+1,5 per cento).
Nel periodo più recente le imprese stanno gradualmente aprendosi ai mercati esteri.
La tenuta della domanda europea ha beneficiato della crescita del mercato nel Regno Unito, Paese interessato da importanti investimenti per gli avvenimenti sportivi realizzati.

… e nel 2013
Secondo i dati attualmente disponibili, nel primo semestre del 2013 l’industria italiana fornitrice di
tecnologie per la Sicurezza e Automazione edifici ha sperimentato una brusca inversione di
tendenza, evidenziando una flessione del fatturato totale del 2,0 per cento nel confronto con il
secondo semestre del 2012. Anche rispetto al primo semestre del 2012 il dato è negativo, con un calo  tendenziale vicino all’1,0 per cento.
L’andamento dell’industria della Sicurezza soffre la perdurante debolezza degli investimenti nel
territorio nazionale, elemento che era stato in parte contrastato nel periodo precedente grazie alla
forte spinta all’innovazione tecnologica. L’onda lunga della crisi ha raggiunto anche il comparto, che  nel 2012 aveva mostrato una maggiore tenuta rispetto ai settori industriali che hanno come principale  mercato di sbocco le Costruzioni.

Nel 2013, pur in uno scenario internazionale complesso, il canale estero continua invece a fornire un contributo positivo allo sviluppo di comparto. A compensazione di una domanda interna debole, negli ultimi anni gli operatori della Sicurezza hanno guardato con crescente attenzione ai mercati esteri avviando un graduale percorso di internazionalizzazione. Fra i principali mercati di sbocco verso cui si sono orientate le strategie di apertura ai mercati esteri delle imprese si annoverano i Paesi dell’Est Europa e il Nord Africa, aree caratterizzate da una maggiore tenuta degli investimenti edili. Le strategie di internazionalizzazione nel comparto della Sicurezza e Automazione edifici si caratterizzano prevalentemente per un orientamento a “medio raggio”, che privilegia la vicinanza nell’ambito del tradizionale bari centro europeo. A fine 2012 oltre il 75 per cento delle esportazioni di tecnologie per la Sicurezza sono rivolte all’Unione europea.
In un quadro congiunturale pervaso da una crescente incertezza e in un mercato in profonda trasformazione, innovazione tecnologica e apertura ai nuovi mercati si confermano i principali driver per la domanda di comparto nel più lungo periodo.

APPENDICE STATISTICA

L’INDUSTRIA DELLA SICUREZZA E AUTOMAZIONE EDIFICI

2010

2011

2012

2011/2010

2012/2011

milioni di euro, valori a prezzi correnti

variazioni%

MERCATO INTERNO

1.684

1.732

1.778

2,9

2,7

FATTURATO TOTALE

1.829

1.919

1.944

4,9

1,3

ESPORTAZIONI

203

259

263

27,3

1,5

IMPORTAZIONI

58

72

97

25,1

34,3

BILANCIA COMMERCIALE

146

187

166

ANDAMENTO DEL FATTURATO PER SINGOLI SEGMENTI DEL COMPARTO

                                                                                          2012/2011
                                                                                          variazioni%

Fatturato
ANTINCENDIO                                                                     0,8
ANTINTRUSIONE                                                                1,7
di cui:
Antintrusione e sistemi di monitoraggio
centralizzati                                                                         -7,7
Controllo accessi                                                                 0,5
TV.CC.                                                                                 5,2
BUILDING AUTOMATION                                                     0,9

Allegato: Sicurezza ed Automazione Edifici – Esportazioni ed Importazioni per i principali Paesi ed Aree

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Saluto introduttivo del Presidente di ANIE Confindustria, Claudio Andrea Gemme

Autorità e colleghi,
grazie innanzitutto della vostra presenza, che contribuirà a rendere questo momento di confronto ancora più aperto e proficuo.

Mi preme di poter condividere con voi oggi alcune considerazioni sul presente e sul futuro delle imprese operanti nel campo della sicurezza, che spero possano fornire l’avvio per le ulteriori e più approfondite riflessioni che verranno svolte nel corso della giornata.

All’interno del sistema di Confindustria, noi definiamo Anie la “casa delle tecnologie”, perché la nostra Federazione rappresenta tutto il comparto che fornisce le tecnologie abilitanti per l’innovazione nei mercati strategici dell’energia, del building, dei trasporti, dell’industria e, non ultimo, nel mercato della sicurezza.

Dai dati del 2012 e del primo trimestre 2013 emerge che, nel panorama della recessione a due cifre che colpisce tutti i comparti di ANIE, quella della Sicurezza è l’Associazione che ha avuto i risultati migliori, o almeno – diciamo – meno negativi. Nonostante il mercato interno sia calato infatti, le aziende del comparto sono riuscite a compensare con un mercato estero più attivo.
Non possiamo non domandarci il perché di questo dato, fortunatamente in controtendenza
rispetto a tutti i settori di Anie: evidentemente nel contesto economico e sociale di oggi, il tema “sicurezza” riveste ogni giorno maggiore importanza.
Oggi la crisi, come rilevano tutte le indagini demoscopiche, genera una maggiore percezione di insicurezza tra i nostri concittadini: non è un caso che tra le categorie merceologiche rappresentate dalle aziende socie di ANIE Sicurezza il segmento della videosorveglianza sia quello che registra maggiore dinamicità.

Quando parliamo delle imprese che operano nel campo della sicurezza dunque, ci troviamo di fronte a un comparto industriale che non solo rappresenta un’eccellenza tecnologica in Italia e all’estero, ma che, combattendo contro la criminalità piccola, media o grande, svolge anche un servizio di importante rilevanza sociale.

Questo ruolo di servizio ai cittadini che le imprese di ANIE Sicurezza svolgono deve a mio avviso essere supportato in ogni modo, perché oggi non viene abbastanza riconosciuto.

Dopo gli eventi terroristici di inizio millennio, sul fronte della sicurezza, si è aperto un nuovo mondo. Potrei dire, senza timore di essere smentito, che il settembre 2001 ha rappresentato lo spartiacque che ha riportato prepotentemente il tema della sicurezza in cima all’agenda dei governi europei, nazionali e locali.
Pensiamo alla sempre maggiore attenzione riposta nella sicurezza dei grandi snodi come stazioni, aeroporti, centri commerciali, strade, ma anche dei grandi eventi (ricordo Expo, in programma a Milano, tra due anni), dei cosiddetti “obiettivi sensibili” e dei principali monumenti.

Anche passando dal collettivo al personale, è esperienza comune verificare come la sicurezza sia al primo posto tra i bisogni percepiti dei cittadini.

Pensiamo anche ai reati cosiddetti minori, ai quali i prodotti delle aziende di ANIE Sicurezza si propongono di porre un freno (videosorveglianza, allarmi, antiintrusione).
Sono “minori” solo a parole, perché in realtà sono quelli più odiosi per la gente: furti, rapine in casa, scippi.

Dunque esistono motivi per fornire la giusta attenzione alle aziende operanti nella sicurezza che vanno ben al di là della semplice, seppure fondamentale, opportunità economica.
In particolare, a mio avviso, la risposta delle tecnologie a questa domanda sempre più estesa e incalzante di sicurezza potrebbe trovare un supporto adeguato in un piano, ad essa correlato, di incentivazione fiscale.

Da parte nostra, come associazione di imprenditori, l’impegno quotidiano è massimo.

Mentre il livello di gestione della complessità richiesto agli operatori del settore aumenta costantemente, l’associazione è impegnata ad organizzare corsi di formazione professionale e di aggiornamento affinché i prodotti e gli operatori siano sempre più affidabili e di alta qualità.

Il titolo dell’Assemblea di quest’anno è IL CORAGGIO DI CRESCERE.

Qual è, in uno scenario di mercato ogni giorno più complesso, il principale ostacolo alla crescita delle aziende del comparto? Operatori del settore ed esperti sono tutti concordi nell’identificarlo nell’assenza di liquidità dovuta al sempre più difficile accesso al credito da parte di aziende che in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno dimensioni medie o piccole.

Colgo pertanto come un segnale di apertura estremamente favorevole la sede che è stata scelta per lo svolgimento di questo evento, ovvero quella dell’Associazione Bancaria Italiana. Infatti, solo da una stretta e fattiva collaborazione tra imprese e sistema creditizio, fondata su un rapporto di vicendevole fiducia ed ispirato dal comune obiettivo della crescita, potrà prendere le mosse un percorso virtuoso di ripresa.

——-

Intervento di Rosario Romano, Presidente ANIE SICUREZZA

Signore e Signori buongiorno.
Vorrei iniziare da dove, normalmente si finisce, e cioè dai ringraziamenti.
Dunque innanzitutto grazie. Nel momento di massima crisi dei mercati, della contrazione di tutti i parametri economici, nel momento di massima incertezza per il futuro, noi abbiamo dato come titolo a questo incontro “il coraggio di crescere”.
La vera saggezza non sta nella prudenza e nella moderazione, sta in una visionario, lungimirante follia. (E. da Rotterdam)
Un grazie doveroso a tutti coloro che hanno creduto in questa nostra scelta.
Ringrazio in primis, i nostri graditissimi ospiti di ABI e OSSIF, rappresentati dal dr. Rinaldi e dal dr. laconis.
E poi grazie a tutte le aziende associate, a chi non ci conosceva prima di oggi e a tutti gli Enti ed Associazioni che da anni ci conoscono e con le quali collaboriamo insieme per rendere sempre migliore il nostro settore.
Quest’anno abbiamo deciso di avere coraggio. Di decentrare dalla “milanesità” la nostra Assemblea Ordinaria e di chiamare a raccolta tutti gli operatori del settore. Per ragionare, per confrontarcl? Sicuramente. Ma soprattutto per costruire un progetto. E per costruirlo insieme.
Un progetto che parla di un settore, di un comparto strategico per l’economia italiana.
Un settore che – lo dicono le ultime stime di ANIE Sicurezza – pur soffrendo in questo primo scorcio di 2013, ha chiuso l’anno precedente in sostanziale stabilità. Uno dei pochi dati “confortanti” che abbiamo sentito in questi ultimi periodi.
Da un approfondimento fatto dal servizio studi economici ANIE, in collaborazione con Anie Sicurezza, risulta infatti che la costante vocazione all’innovazione tecnologica continua a costituire un elemento chiave a sostegno della sviluppo settoriale anche in una fase congiunturale difficile come l’attuale. La crisi economica, favorendo gli squilibri sociali, si riflette sulla domanda di sicurezza in ambito urbano e sulle modalità di fruizione dei servizi pubblici. Questi aspetti alimentano una crescente richiesta di tecnologie per la sicurezza sempre più evolute ed integrate.

Nel 2013, pur in uno scenario internazionale complesso, il canale estero continua a fornire un contributo positivo allo sviluppo di comparto. Negli ultimi anni gli operatori della Sicurezza hanno guardato con crescente attenzione ai mercati esteri avviando un graduale percorso di internazionalizzazione. Fra i principali mercati di sbocco verso cui si sono orientate le strategie di apertura ai mercati esteri delle imprese ci sono i Paesi dell’Est Europa e il Nord Africa, aree caratterizzate da una maggiore tenuta degli investimenti edili.
A partire dal 2009 ANIE ha intensificato le attività internazionali organizzando 10 missioni imprenditoriali, 11 partecipazioni fieristiche e 2 workshop internazionali.
L’obiettivo delle attività internazionali è promuovere all’estero il Sistema delle tecnologie italiane supportando le Piccole e Medie Imprese del settore anche su mercati lontani e di forte potenziale di sviluppo.
Anche alcune aziende di ANIE Sicurezza hanno partecipato con ampia soddisfazione a queste attività. L’Area Internazionalizzazione di ANIE, nel corso dell’ultima manifestazione Sicurezza del 2012, ha poi supportato l’Ufficio dell’Agenzia ICE di Milano ne Il’ organizzazione di una visita di operatori brasiliani in Italia.
L’attenzione dell’Area Internazionalizzazione verso le aziende di ANIE Sicurezza proseguirà anche nei prossimi mesi, in particolare con l’organizzazione di una collettiva di imprese italiane ad INTERSEC, manifestazione fieristica di primaria rilevanza nell’Area degli Emirati Arabi, in programma a Dubai il prossimo gennaio.
In un quadro congiunturale pervaso da una crescente incertezza e in un mercato in profonda trasformazione, innovazione tecnologica e apertura ai nuovi mercati si confermano i principali driver per la domanda di comparto nel più lungo periodo.
Tornando al nostro incontro di oggi, focalizzerei l’attenzione su tre punti cruciali: la professionalità, la coesione e il mercato “evoluto”.

Professionalità
La sicurezza è una cosa seria, e merita di ricevere la massima attenzione in termini di efficienza e qualità dei servizi erogati.
Purtroppo, come spesso accade in Italia, molti operatori generici si improvvisano “tuttologi” della sicurezza, fornendo spesso scarsi servizi e pessimi risultati con conseguenti danni di immagine e di professionalità a tutto il comparto della sicurezza.
Produttori e distributori che dichiarano di avere prodotti per i quali non è necessaria la manutenzione o che possono essere installati anche da non esperti. Installatori che operano in questo mercato ignorando l’esistenza delle norme. Sono frequenti le dichiarazioni di conformità per sistemi di sicurezza realizzati nel rispetto della norma 37/08. Non parliamo poi del progetto.

Da qui, l’esigenza di creare una seria e professionale preparazione che coinvolga in modo capillare chi di questo mestiere ne ha fatto una vera professione e che può quindi a pieno titolo fornire servizi di qualità, che costituiscono il circolo virtuoso “bisogno di sicurezza – progettista esperto e qualificato – installatore esperto e qualificato – manutentore esperto e qualificato”.

In un contesto estremamente competitivo, il miglior prezzo non può e non deve essere l’unico sistema di valutazione, non è più sufficiente il saper fare, è necessario un aggiornamento professionale, un salto di competenze per poter imporre la migliore qualità al miglior prezzo.

L’obiettivo è ambizioso ma pienamente perseguibile. Esiste anche un progetto serio nel far evolvere questi corsi fino al pieno riconoscimento della professionalità dell’operatore antincendio – in questo caso del manutentore – nei confronti delle Istituzioni. Questo è un passo in cui crediamo fortemente e sul quale dobbiamo far convogliare le forze di tutte le compagini associative che insistono sulla filiera della sicurezza tecnologica antincendio. Tutto questo a tutela di chi opera con serietà e professionalità nel settore della sicurezza investendo tempo e denaro, risorse aziendali, al fine di garantire al cliente finale quella
qualità di servizi a cui ha pienamente diritto.
E’ un sogno realizza bile, quell’idea di circolo virtuoso.

Coesione
Anie Sicurezza si propone come collante nella realizzazione di un’ unica Associazione di categoria, rispettando la diversità, la pluralità, la molteplicità e, nello stesso tempo, creando l’unità del settore. La diversità non può e non deve creare conflitti.
Se vogliamo difendere la diversità e ci chiudiamo nei nostri particolarismi, nei nostri esclusivismi, portiamo la divisione; e la divisione non fa bene alla nostra causa.
Dobbiamo puntare all’unità secondo disegni condivisi, per evitare di portare l’uniformità e l’omologazione.
“Fare sistema” è l’unica formula che siamo disposti a mettere in gioco.

Mercato “evoluto”
Il mercato si evolve rapidamente; sebbene la logica del prezzo rimanga ancora, come una fastidiosa spada di Damocle sulle nostre teste quotidianamente, il cliente sta “crescendo”.
Per ora in qualità … aspettiamo anche una crescita “quantitativa”.
Rimanendo sulla crescita di qualità, il cliente si aspetta un prodotto, un sistema ed un servizio “efficiente ed efficace”. La domanda è: gli operatori della Sicurezza, OGGI, sono in grado di garantire efficienza ed efficacia? Attenzione. Gli operatori, non la singola azienda. Si, perché la credibilità di un settore passa dalla capacità di Fare davvero Sistema, di costruire progetti di filiera, di avere il coraggio di crescere.

Conclusioni
Il settore della sicurezza in Italia è formato principalmente da piccole e medie Imprese. Le piccole e medie imprese Italiane rappresentano oltre i 95 di tutte le Aziende Nazionali e sono quindi il tessuto connettivo dell’economia italiana, il vero motore trainante.

Ragion per cui nessuna politica mirata a stimolare la crescita dell’Italia può prescindere dai problemi specifici e dalle peculiarità economiche di queste realtà imprenditoriali. Le PMI necessitano di un quadro legislativo di sostegno, che limiti gli oneri amministrativi burocratici e fiscali.

Le politiche del governo devono favorire le piccole medie imprese perché da sole possono diventare un vero volano di sviluppo e con le prospettive economiche di recessione, confermate per il 2013, la piccola impresa potrebbe rappresentare il vero ammortizzatore sociale dell’economia italiana.
La Politica deve guardare oltre la crisi investendo nel futuro.
E investire nelle piccola e micro impresa è guardare al futuro.
Le PMI possono essere alla guida della ripresa economica e trainare l’economia italiana se si rimuovono velocemente gli ostacoli e se si interviene rapidamente con politiche di sostegno vere: abbassare il carico fiscale, dare credito alle imprese, semplificare, ridurre la burocrazia, promuovere nuove politiche industriali per puntare sulla crescita e politiche del lavoro che ne diminuiscano il costo.

Quanto a noi, piccole e medie imprese, non ci resta che continuare a fare del nostro meglio, tenendo presente che l’eccellenza non si identifica con un risultato preciso. Fa parte, piuttosto, dello spirito di un’organizzazione, è un processo che non finisce mai. E, in tal proposito non possiamo che far nostro quanto che diceva Aristotele e cioè che: “Noi siamo quello che facciamo, sempre. L’eccellenza non è un atto ma un ‘abitudine”.

la Redazione

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