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L’evoluzione del Controllo Accessi: la visione di LenelS2, HID e Vodafone

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L’evoluzione che sta vivendo e vivrà il controllo accessi è al centro dell’intervista che segue con Diana Lagori, Regional Sales Director South Europe, LenelS2 – A Carrier Company, Paolo Castiglioni, Europe End User and Vertical Market Manager, HID Global e Marcello Rossi, Head of Sales Luxury, Consumer Goods & Retail, Vodafone Global Enterprise.

Già a Fiera Sicurezza, nel corso dell’incisivo talk show “Cambiare il paradigma per abbracciare la digital transformation” si era affrontato il tema, che ora ulteriormente viene sviluppato al fine di fornire interessanti risposte e spunti di riflessione, grazie ai contributi degli esperti del settore, a partire da Lagori.

Diana Lagori Regional Sales Director South Europe LenelS2

Perché dunque, Lagori, parliamo di “Cambiare il Paradigna”?

Il sistema di controllo accessi è un sistema IT e va introdotto il concetto di sfruttare la potenzialità dei dati di controllo degli accessi per creare valore all’intera azienda.
Infatti, oltre all’operational security, altri stakeholders utilizzano i dati aziendali: la technical security con business continuity e integrità del sistema, nonché la compliance con internal audit e certificazioni. Pensiamo poi alla cybersecurity, che nel controllo degli accessi è cruciale per proteggere i dati, prevenire attacchi informatici, ridurre il rischio di violazioni dei dati e tutelare la privacy e pensiamo ai risk managers, con il loro ruolo critico nella protezione degli interessi dell’azienda, al facility management-proptech, human resources, travel, IT e workplace technologies con strumenti già in uso in azienda.
Oggi il sistema di controllo accessi è ancora legato al concetto di security, con l’utilizzo di badge fisici e di server fisici, e i dati raccolti ed archiviati non vengono sfruttati. Inoltre, c’è una integrazione verso sistemi terzi ridotta al minimo, con un importante ritardo rispetto al mondo IT.

Paolo Castiglioni Europe End User and Vertical Market Manager HID Global

Castiglioni, se con Lagori abbiamo parlato di cambio di paradigma, a lei chiedo: perché l’approccio diventa disruptive?

I nuovi criteri di valutazione degli edifici e i trends che stanno muovendo il mercato immobiliare si basano oggi sulla User Experience, il Well Building, l’ESG ma anche sul ritorno al lavoro in flessibilità, al ricambio e alla ritenzione dei talenti, il tutto ponendo l’attenzione alle certificazioni e conformità.
Tutto ciò ha portato a un utilizzo di quella che è la propria identità all’interno degli stabili, non solo per un uso strettamente legato all’apertura di una porta ma, grazie all’avvento delle credenziali virtuali su smart device, a rispondere a quanto detto prima in termini di flessibilità, sicurezza e user experience.
Se ne sono accorti anche i grandi players mondiali come Apple e Google, dando l’opportunità di poter usare i propri wallets come contenitori delle credenziali e fornire un’esperienza utente tale e quale alla propria carta di credito.
Da cui anche l’esigenza del deployment, attraverso partners che possano legare queste credenziali a più servizi. Entriamo così nel campo degli erogatori di servizi attraverso app.
Da cui il coinvolgimento di altre strutture aziendali al di fuori della security.
Questo nuovo approccio diventa quindi “disruptive” anche nei confronti dell’utilizzo del badge fisico, passando da una soluzione senza valore aggiunto, se non a livello di security, a uno strumento per una migliore esperienza utente.

Chiarissimo Castiglioni. Tornando a lei, Lagori, se queste che avete presentato sono le nuove esigenze, quali diventano le soluzioni?

Le nostre piattaforme di controllo degli accessi sono il fondamento dei sistemi di sicurezza con opzioni di implementazione che incorporano diverse tecnologie, tra cui mobile, cloud, intelligenza artificiale e cybersicurezza.
La nostra architettura aperta supporta centinaia di interfacce di sistemi di terze parti, che estendono le capacità del sistema di gestione della sicurezza.
Unificare e controllare diversi Sistemi di Sicurezza, così come adattarsi a un ambiente in continua evoluzione, richiede un’innovazione continua. I nostri prodotti offrono le informazioni ei servizi di cui le organizzazioni ed il mercato hanno bisogno per proteggere persone e beni.
Ecco perché cerchiamo costantemente soluzioni al di là della tradizionale sicurezza fisica. Questa costante innovazione nel suo portafoglio e la dedizione e l’esperienza della vasta rete globale di rivenditori a valore aggiunto (VAR) hanno sostenuto LenelS2 nel mantenere la sua posizione di primo piano nel mercato per oltre un decennio.

E dal suo punto di vista Castiglioni, in questo nuovo scenario, quali le proposte vincenti?

Sicuramente si andrà sempre più nella direzione di piattaforme sia HW che SW aperte con possibilità di interscambio tramite API delle informazioni, ma sarà anche sempre più importante la personalizzazione basata sull’esperienza che gli utenti finali hanno, da cui anche la disponibilità di SDK.
Noi, come produttori tecnologici, dobbiamo impegnarci a erogare una base tecnologica che sia fruibile da tutti e preoccuparci che sia normata e certificata. Pensate solo al conseguimento di certificazioni Smartcore per gli edifici, oppure certificare HW e soluzioni per poter essere inseriti nel programma Wallet di Apple.
La proposta vincente è sicuramente quella di mettersi tutti attorno ad un tavolo: noi come produttori, avendo una visione del mercato e dei mercati completa, l’utente finale e i partners più adatti per le diverse richieste. Lavorando tutti insieme si risolvono i problemi e questo aiuta anche nella gestione delle varie vie di budget con i differenti “reparti”, all’interno dell’organizzazione dell’utente finale.

Marcello Rossi Head of Sales Luxury, Consumer Goods & Retail Vodafone Global Enterprise

Passando a lei, Rossi, tutti conosciamo Vodafone come azienda leader nella telefonia. Perché quindi Vodafone ha creato un’app per la gestione della Employee Experience, a partire proprio dal tema degli accessi?

Per esaltare la centralità ormai indiscussa dello smartphone come nuovo protagonista della giornata lavorativa.
Oggi, la pretesa di quasi tutti i dipendenti è quella di “poter fare tutto” dal telefono, con “tutto” intendendosi almeno le attività comuni a tutti noi dipendenti: assenze e presenze, note spese, prenotazioni di assets aziendali quali sale, auto, etc.. e naturalmente timbratura del cartellino, che qui si associa anche a un accesso fisico alle aree aziendali, sicuro e protetto dalla biometria. Una biometria in questo caso di facilissima gestione, perché interamente a carico di Apple, e una sicurezza di alto livello grazie al suo Wallet.

Avviandoci alla conclusione, Lagori, quale il suo messaggio finale dopo tutte le considerazioni che sono sin qui scaturite?

Ciascuno può contribuire concretamente al valore della propria organizzazione ponendosi la domanda: cosa succederebbe se? Perché, con i sistemi di controllo accesi by LenelS2 le possibilità sono infinite.

Ed il suo Castiglioni?

Nuove opportunità sono nate nel mondo dell’identità. È un argomento molto delicato e molte volte non semplice da capire, ma l’importante in questa fase è chiedere di condividere le informazioni e accettare alleanze con nuovi partners tecnologici.

Da parte sua Rossi, quale il messaggio conclusivo?

È sempre il momento di sperimentare: il paradigma della sicurezza fisica è nuovamente cambiato e oggi non si può più parlare di sicurezza fisica e sicurezza informatica come di due silos separati.
Le nuove soluzioni affrontano sfide comuni ad entrambi questi mondi ed è dovere di tutti i managers coinvolti far evolvere la propria architettura e collaborare al fine di garantire da un lato la facilità d’uso e dall’altro la massima sicurezza.

Nella foto in alto, da sinistra: Diana Lagori, Monica Bertolo, Paolo Castiglioni, Marcello Rossi, durante il talk show a Sicurezza in fiera Milano.

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