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“La sicurezza elettrica delle case italiane” by Gewiss

In Italia sono installati circa 35 milioni di interruttori differenziali che proteggono le persone togliendo corrente in caso di guasto dell’impianto. Il funzionamento del differenziale dovrebbe essere regolarmente testato premendo periodicamente un pulsante. Tuttavia, nella maggioranza dei casi il test non viene eseguito; inoltre, i differenziali sono soggetti a lunghi periodi di inattività che ne compromettono la capacità di reazione in caso di necessità. Per questa ragione non si può essere certi della sicurezza degli impianti elettrici italiani.

1. L’interruttore differenziale: la protezione dell’impianto elettrico
Secondo l’ISTAT, in Italia ci sono circa 28,8 milioni di abitazioni e circa 2,5 milioni di industrie. Se calcoliamo un interruttore differenziale per abitazione e almeno tre per industria, ne consegue che in Italia sono in uso almeno 35 milioni di dispositivi differenziali che proteggono l’edificio e le persone interrompendo il flusso di corrente di un impianto elettrico in caso di guasto verso terra. Pur essendo molto affidabili, i differenziali non possono garantire una protezione assoluta nel tempo. Le condizioni ambientali, la qualità dell'alimentazione, i lunghi periodi di inattività e l'uso scorretto possono influenzare in modo significativo l'efficacia della protezione, andando ad incidere sul corretto funzionamento.

2. Il Test del differenziale: cosa è e a cosa serve
Una verifica periodica dell’impianto elettrico è opportuna per tenerne alto il livello di sicurezza. Anche un regolare test periodico del differenziale dovrebbe quindi essere effettuato da parte dell’utilizzatore. Per accertarsi del buon funzionamento basta premere il tasto 'T' di prova di cui ogni dispositivo è dotato: in caso di mancato scatto dell’interruttore è bene infatti provvedere alla sua sostituzione o ad apposita verifica da parte dell’installatore elettrico. L'uso regolare di tale tasto è caldamente consigliato dagli stessi costruttori. L’esecuzione periodica del test non solo garantisce che il differenziale funzioni anche in caso di pericolo, ma permette anche di rendersi conto delle reali condizioni delle parti meccaniche che compongono l’interruttore. Tuttavia, spesso l’utente è totalmente inconsapevole di questa esigenza e l’interruttore viene testato in modo sbagliato o non viene testato del tutto.

3. La sicurezza delle abitazioni italiane: realtà o illusione?
Una recente indagine condotta da Demoskopea per PROSIEL dipinge un’immagine poco rassicurante della situazione degli impianti elettrici in Italia. Il 98,3% di coloro che dispongono di un interruttore differenziale confida in un suo adeguato funzionamento; solo il 42,9% conosce l’esistenza dell’apposito tasto 'T' e appena il 24,1% ha effettuato almeno una volta il test. Gli intervistati si dimostrano quindi fiduciosi nel buon funzionamento del proprio impianto, senza comprendere che lo stesso potrebbe non essere sicuro.
Inoltre, è importante aggiungere che le recenti novità legislative introdotte con la nuova norma CEI 64-8, obbligatoria da settembre 2011, prevedono che l’impianto elettrico di ogni abitazione sia dotato di almeno due interruttori differenziali. Nei prossimi anni ci sarà quindi un aumento importante del numero di differenziali installati che si accompagnerà ad un aumento anche del numero di differenziali non funzionanti, visto che a tale crescita non seguirà una maggiore consapevolezza degli utenti.

4. Cosa fare per garantire la protezione
Per accrescere il livello di sicurezza degli impianti elettrici e garantire la protezione dei differenziali sarebbe opportuno:
– liberare l’uomo dall’obbligo di testare l’interruttore. La sbadataggine, la non-conoscenza del problema o la mancanza di consapevolezza sulle possibili conseguenze fanno sì che l’efficienza del differenziale non sia testata a dovere, nella stragrande maggioranza dei casi;
– fare in modo che un interruttore non più funzionante invii all’utente un messaggio di errore che lo informi dell’anomalia.
L’utilizzo di dispositivi in grado di eseguire un auto-test rappresenta una soluzione reale al problema dell’affidabilità della protezione. È pertanto auspicabile l’introduzione di una normativa che ne prescriva l’utilizzo in ogni impianto elettrico.

5. La soluzione: RESTART AUTOTEST e l’autodiagnosi del differenziale
La soluzione a tutto questo esiste già: si chiama ReStart Autotest di GEWISS, il dispositivo di protezione che esegue in automatico il test del differenziale ogni trenta giorni, mantenendo così in efficienza la protezione. Non solo. Grazie al circuito di bypass, è l’unico che effettua la verifica periodica senza togliere la corrente all’impianto.
Inoltre, i sistemi di controllo LED segnalano lo stato del differenziale e, in caso di mancato intervento, tempi di scatto troppo lunghi o contatti saldati, viene segnalato il problema con un messaggio di errore.
Il dispositivo garantisce anche il riarmo dell’impianto: quando la corrente salta a causa di uno sbalzo di tensione o di un temporale, ReStart Autotest la ripristina automaticamente in meno di dieci secondi, dopo aver verificato che non ci siano pericoli per le persone; se l’intervento è provocato da un guasto di tipo permanente, il dispositivo entra in blocco, segnalando l’anomalia mediante una spia luminosa.
Il prodotto è disponibile nella versione a due poli, per applicazioni in ambito residenziale, e nella versione a quattro poli, idonea per applicazioni in ambito industriale e terziario. La funzione Autotest è particolarmente adatta negli ambienti industriali esposti a polveri, agenti atmosferici e sostanze inquinanti che possono ridurre il ciclo di vita di un differenziale non adeguatamente testato; è la soluzione più sicura anche in contesti come negozi, uffici, scuole, ospedali e luoghi pubblici affollati dove è fondamentale garantire la sicurezza delle persone.

6. Conclusioni
L’applicazione di dispositivi con Autotest garantisce la totale sicurezza effettiva dell’impianto.
Infatti la sua innovativa logica di controllo:
– assicura la piena funzionalità del differenziale;
– permette di avere una continuità di servizio senza eguali;
– elimina il numero di interruttori differenziali non funzionanti, offrendo la totale sicurezza di persone e cose.
Una normativa che preveda l’obbligo di installare dispositivi dotati della funzione di autodiagnosi porterebbe ad un incremento della sicurezza degli impianti elettrici e una maggiore durata di utilizzo degli interruttori differenziali stessi.

la Redazione

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