Home » News » Attualità

L’Energia del Futuro? Risposte daIl’Energy Transition Outlook

L’Energia del Futuro? Risposte daIl’Energy Transition Outlook

L’Energia del Futuro e la spesa mondiale in energia sono tra i focus dell’Energy Transition Outlook di DNV GL che rivela che nel 2035 il picco nella domanda mondiale spingerà a rimodellare gli investimenti energetici.

L’Energia del Futuro: In sintesi
– La maggiore efficienza derivante dall’elettrificazione contribuirà a far diminuire la domanda energetica dell’umanità a partire dalla metà degli anni 2030
– La spesa globale in energia in rapporto al PIL crollerà del 44% entro il 2050
– Il mix energetico si sposta rapidamente verso la decarbonizzazione; il carbone ha già superato il suo picco, il petrolio lo raggiungerà nel 2023 e il gas naturale diventerà la maggiore fonte singola di energia dal 2026. Entro la metà del secolo, rinnovabili e combustibili fossili rappresenteranno la stessa quota di forniture
– La transizione sarà rapida, ma non tanto da mantenere il surriscaldamento sotto i 2 ⁰C: l’unico modo per realizzare a livello mondiale gli ambiziosi obiettivi dell’Accordo di Parigi sarà una combinazione di diverse misure rigorose

L’Energia del Futuro: l’analisi e possibili soluzioni
A partire dal 2035 la spesa mondiale in energia in rapporto al volume dell’economia è destinata a rallentare bruscamente: lo rivela l’Energy Transition Outlook di DNV GL. Lo storico cambiamento nella domanda energetica è in gran parte da ascrivere alla rapida elettrificazione e alla conseguente maggiore efficienza. La decarbonizzazione del mix energetico si rifletterà nelle tendenze d’investimento, che entro il 2050 vedranno triplicare le somme investite in rinnovabili. Mentre quelli relativi alle fonti fossili si ridurranno di un terzo . Nel complesso, l’incidenza della spesa energetica sul PIL scenderà così rapidamente che entro la metà del secolo il mondo spenderà il 44% in meno rispetto a oggi.
E se a partire dalla rivoluzione industriale crescita economica e utilizzo dell’energia sono cresciuti in parallelo, questa relazione è destinata a interrompersi definitivamente nel 2035, quando la domanda energetica comincerà a scendere mentre il PIL continuerà ad aumentare.

“L’impressionante transizione energetica che sta iniziando a svilupparsi dovrebbe attirare maggiormente l’attenzione dei vertici pubblici e privati. Mentre gli investimenti e le politiche favoriscono sempre più il gas e le rinnovabili, la rapida elettrificazione del sistema energetico apporterà guadagni di efficienza a tassi che supereranno quello del PIL e della crescita demografica. Nel giro di mezza generazione da oggi, il risultato sarà un mondo che ha bisogno di molta meno energia”, sottolinea Remi Eriksen, Group President e CEO di DNV GL. “La transizione è innegabile. L’anno scorso sono stati aggiunti più gigawatt di nuova energia da fonti rinnovabili che fossili e questo si riflette negli orientamenti degli investitori”.

In futuro i combustibili fossili continueranno a rivestire un ruolo importante, ma ridotto rispetto ad oggi, e si prevede che la loro quota nel mix energetico scenderà dall’attuale 80% al 50% entro la metà del secolo, mentre l’altra metà sarà fornita dalle rinnovabili. Il gas naturale diventerà la singola fonte di energia più importante entro il 2026 e soddisferà il 25% dei bisogni energetici mondiali entro il 2050. Il petrolio raggiungerà il picco massimo nel 2023, mentre il carbone lo ha già raggiunto. Il solare fotovoltaico (16% dell’offerta energetica mondiale) e l’eolico (12%) cresceranno fino a diventare gli attori più significativi tra le fonti rinnovabili e insieme arriveranno a soddisfare la maggior parte della nuova domanda di energia elettrica.

La tendenza all’elettrificazione sta già conquistando il settore automobilistico. Entro il 2027 metà delle nuove auto vendute in Europa sarà alimentata a batteria e lo stesso traguardo sarà raggiunto cinque anni più tardi in Cina, India e Nord America, traducendosi in una riduzione complessiva dal 27% al 20% nella quota di domanda energetica dovuta al settore trasporti.

La minore richiesta di energia si rifletterà anche sugli investimenti, dove si prevede che la spesa complessiva scenderà al 3,1% del PIL globale rispetto al 5,5% attuale. Dato che i combustibili fossili rappresenteranno una fetta più piccola di una “torta” a sua volta ridotta, la spesa crollerà di circa un terzo, a quota 2.100 miliardi di dollari. Una riduzione compensata da una crescita tripla delle somme destinate tanto alle rinnovabili (2.400 miliardi di dollari) quanto alla rete (1.500 miliardi di dollari).

Si prevede inoltre che il pianeta si riscalderà oltre il limite dei due gradi previsto dall’Accordo di Parigi, ma in compenso l’economicità della transizione energetica renderà disponibili i capitali necessari a implementare misure straordinarie per ridurre ulteriormente le emissioni carboniche: non esiste infatti una singola “arma definitiva” e per combattere il cambiamento climatico e occorrerà far crescere insieme l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (carbon capture and storage, CCS).

“Per creare un futuro sostenibile, dobbiamo capitalizzare i costi accessibili della transizione energetica per adottare misure straordinarie. Si sta aprendo una finestra di opportunità per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi incrementando l’efficienza energetica, le rinnovabili e la cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, ma dobbiamo agire subito,” aggiunge Eriksen.

Come viene elaborato l’Energy Transition Outlook?
DNV GL, realtà che opera sia con il settore delle rinnovabili, sia con l’Oil & Gas, ha ideato un modello del sistema energetico mondiale, l'Energy Transition Outlook, ormai ritenuto una voce imparziale di riferimento sul futuro dell’energia. Il modello, incentrato sul feedback delle dinamiche di sistema, copre la domanda e offerta a livello globale oltre che l’utilizzo e interscambio di energia all’interno e tra dieci regioni del mondo, integrando l’intero sistema energetico – dalle fonti all’uso finale – e simulando le interazioni tra le sue componenti. 
Giunto alla seconda edizione, il modello è stato ulteriormente affinato e le nuove previsioni hanno rivelato una tendenza più accentuata verso l’elettrificazione (45% della domanda energetica per vettore rispetto al 40%) mentre la domanda totale di energia è prevista solo in leggera crescita (6%).

DNV GL

la Redazione

Condividi questo articolo su:

Fiere ed eventi

S NewsLetter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità della sicurezza.

Ho letto e compreso la vostra privacy policy.