Nuova UNI 9795 dicembre 2021: quali cambiamenti apporta alla progettazione e installazione degli impianti di rivelazione incendio, anche con l’inserimento del TR11607 e del TR11694?
L’approfondimento che segue, a cura di Dario Nolli, Coordinatore Gruppo FIRE di ANIE Sicurezza, fa luce in modo puntuale e specifico sul tema.
Buona lettura!
La nuova UNI 9795 del 2021
Il 2 dicembre 2021 è stata pubblicata la revisione della norma UNI 9795 riguardante la progettazione e l’installazione dei sistemi di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio.
Questa revisione ha apportato molteplici ampliamenti, come l’inserimento dei TR 11607 e 11694, e vari cambiamenti, portando questa a più che raddoppiare i contenuti rispetto alla versione precedente, datata ottobre 2013.
Nell’introduzione, oltre a quanto esplicitato precedentemente, sono state indicate tutte le norme EN 54 pubblicate, comprese quelle non ancora armonizzate (non pubblicate sulla GUUE).
Ampliamenti e chiarimenti che appaiono già nel primo paragrafo, indicante lo scopo ed il campo di applicazione, andando a chiarire che quest’ultimo riguarda soltanto le nuove progettazioni.
I termini e le definizioni sono aumentate, in quanto è avvenuto l’inserimento di quelli presenti nei due TR e tutti quelli considerati importanti ai fini della progettazione ed installazione, logicamente tutti allineati con le indicazioni della EN 54-1.
Per la suddivisione delle aree in zone, non vi sono stati mutamenti per quanto riguarda i parametri dimensionali e numerici, ma vi è stato un cambiamento importantissimo, ovvero quello di permettere linee indirizzate con rivelatori automatici e pulsanti manuali, a patto che questi siano su zone logiche distinte, e questo anche per i dispositivi di segnalazione C e i moduli di attivazione G.
Per quanto riguarda l’obbligo di linea chiusa è stata inserita l’indicazione che tale possibilità è necessaria anche nel caso di presenza di più di una tecnica di rivelazione (funzioni A e D della EN 54-1).
La norma ha apportato anche profondi cambiamenti nelle indicazioni di installazione dei rivelatori puntiformi di calore, andando ad inserire la tabella che identifica la loro classe di appartenenza in funzione della temperatura di esercizio (normale e massima) e della loro temperatura di risposta statica (minima e massima) e modificando l’altezza d’installazione di questi proprio in funzione della loro classe.
Cambiamenti hanno riguardato anche i rivelatori puntiformi di fumo, per i quali non risulterà più possibile l’impiego oltre i 12 metri di altezza. Per tali rivelatori sono state date anche indicazioni per il loro posizionamento nel caso di elementi sospesi (velette) e nel caso di controsoffitti a griglie aperte.
Per i rivelatori lineari di fumo le modifiche hanno riguardato una differente impostazione del paragrafo, con l’inserimento di una tabella indicante le differenti possibilità di posizionamento e l’aggiunta di molti disegni raffiguranti esempi applicativi.
La parte riguardante i rivelatori lineari di calore non ripristinabili e ripristinabili è stata arricchita di indicazioni dimensionali, sia come altezza di montaggio che come raggio massimo di copertura, parametri che variano in funzione del tipo di rivelatore (ripristinabile o no) e nel caso dei ripristinabili considerando la loro classe di appartenenza e se con integrazione o meno.
Per i sistemi di rivelazione di fumo ad aspirazione, le modifiche hanno riguardato l’inserimento del TR 11694 all’interno della UNI 9795 e il possibile superamento dei 32 punti di rivelazione per macchina, nel caso di campionamento ad oggetto, nei quadri elettrici, per i locali aventi dimensioni inferiori ai 20 m² e nelle applicazioni ove si utilizza la rivelazione a multi-livello.
Per i sistemi di segnalazione acustica ed ottica vi è stato l’inserimento del TR 11607 e talune indicazioni nel caso della presenza contemporanea di un sistema di diffusione vocale.
Quanto sopra indicato rappresenta le principali modifiche, ma non certo la totalità che ha riguardato anche talune nuove indicazioni sui sistemi radio, le nuove normative riguardanti le tipologie di connessione, nuove indicazioni sulle verifiche dei sistemi e le nuove appendici C (tipologie di prova dei sistemi ad aspirazione), D (elenco delle norme armonizzate) ed E (scelta del rivelatore in funzione dell’altezza del locale).
Riassumendo: tante modifiche e tante novità per migliorare la progettazione e l’installazione degli impianti di rivelazione.
a cura di Dario Nolli, Coordinatore Gruppo FIRE di ANIE Sicurezza