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“On Combat. Psicologia e fisiologia del combattimento in guerra e in pace” di Dave Grossman. Recensione di Cristhian Re, S News

“On Combat. Psicologia e fisiologia del combattimento in guerra e in pace” di Dave Grossman. Recensione di Cristhian Re

“I principi della strategia, della tattica, della logistica sono semplici in modo davvero assurdo: sono le condizioni effettive che rendono la guerra così complicata e così difficile”. 
[Gen. Lord Wavell]

Recentemente l’amico e fine criminologo Davide Mantovan (Scuola Etica e Sicurezza), pioniere e strenuo fautore in Italia di corsi di “situational awareness” (consapevolezza situazionale), mi svela che le persone si possono ricondurre a tre sole categorie zoologiche: pecore, lupi e cani pastore. Rapito dalla metafora lo invito a spiegarsi meglio. Lui, con un sorriso tra il tenero e il misericordioso, non si limita a rimandarmi alla lettura di “On Combat”, opera di Dave Grossman, ma fa molto di più: mi regala una copia del libro.

Volendo sapere a quale specie animale appartenessi, inizio a compulsare il volume. Nel cercare quella risposta, scopro dell’altro… tanto altro. Cose che ogni uomo (e donna) dovrebbe sapere. Solo scorrendo l’indice capisco immediatamente che si tratta di un funambolico viaggio dentro se stessi, un’avventura picaresca nella selva dei nostri sensi, sin dentro ai nostri organi interni (cuore, cervello, reni, ecc.).

L’autore, colonnello dell’Esercito USA, psicologo e ricercatore di fama internazionale, spiega in 350 pagine esatte cosa accade alla macchina umana in determinate situazioni: stress, pericolo, agitazione, paura, rabbia, ecc. Scopriamo, quindi, che esiste una scala cromatica delle condizioni: bianca, gialla, rossa, grigia e nera. Apprendiamo le ragioni per cui ci tremano le mani e la voce, aumenta il battito cardiaco, si deteriorano i processi cognitivi, le abilità motorie fini e quelle complesse, si perde la visione periferica, la percezione della distanza finanche il controllo di sfinteri e vescica. Grossman mette a nudo l’uomo ponendolo di fronte ai suoi limiti fisici e comportamentali, senza lesinare dettagli crudi e scabrosi.

Egli ci aiuta a comprendere anche fenomeni come il c.d. “pilota automatico”, la paralisi temporanea, la vasocostrizione, particolari distorsioni percettive come il tempo al rallentatore o accelerato, l'incremento dell'acutezza visiva, l'attenuazione o l'intensificazione sonora, la perdita di memoria e altro ancora.

Ci rendiamo conto, così, che l'esercizio e l'addestramento metodici costituiscono la nostra sola forma di difesa e sopravvivenza. Essi, infatti, condizionano profondamente i nostri riflessi e le nostre (re)azioni. E laddove qualcosa andasse storto e non avessimo il perfetto controllo della nostra macchina, possiamo sempre ricorrere alla respirazione autogena, ponte tra sistema nervoso somatico e quello autonomo. Un controllo cosciente, insomma, sulla parte inconscia del corpo per riportarlo alla normalità.

Il saggio di Grossman è un sublime distillato di scienze giuridiche e umane, come l'antropologia, la psicologia, la medicina, la psichiatria, la psicologia sociale, la sociologia e, nel penultimo capitolo a sorpresa, l'esegesi biblica (“NON ASSASSINARE” v/s “NON UCCIDERE”).

Un lungo e magnifico excursus per ricondurci alla bestia uomo che, come appunto si diceva in apertura, o è lupo (che vive per assassinare) o pecora (che vive all'insegna della negazione) o cane pastore (che vive, invece, per quel momento: uccidere il lupo). Quartum non datur.

Caro Davide, se ora – parafrasando Grossman – dovessi rispondere anch'io alla sua ultima domanda, direi di essermi “meritato” il tuo generoso regalo e credo di aver risposto anche al tuo invito di “armare l’anima”, un po' come farebbe uno sheepdog (cane pastore).

di Cristhian Re
 

Cristhian Re

ARCIPELAGO LIBRI
Arcipelago libri è una speciale rubrica a cura di Cristhian Re, nata nel 2016 per parlare di libri. Uno spazio, forse “più grande di altri” (di qui appunto il titolo Arcipelago), dedicato all’approfondimento letterario di settore. Un momento destinato non solo alla riflessione culturale ma soprattutto alla condivisione di taluni concetti e tematiche con i lettori di S News.
 

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