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ASIS International, Chapter Italy, e Digitronica.IT: “Executive Head Hunting & Security”

ASIS International

Milano. Si è svolta il 14 novembre nell’elegante ristorante “Il Marchesino” a due passi dal teatro “La Scala” nel cuore di Milano, la tavola rotonda “Executive head hunting & Security: competenze e mercato”, promossa da Digitronica.IT, da sempre al centro delle iniziative di approfondimento e divulgazione nel mondo della sicurezza, insieme ad ASIS International – Chapter Italy, Capitolo di ASIS International, la più importante e numerosa Associazione al mondo  che riunisce più di 37mila professionisti del comparto.

Una serata decisamente speciale durante la quale si è gustato il connubio tra riflessioni sul presente e il futuro del settore security e l'alta cucina dello chef Gualtiero Marchesi e che ha visto le Istituzioni, i professionisti del settore sicurezza, Head Hunters e Direttori HR, nel quadro di un rapporto sullo scenario della sicurezza in Italia e nel mondo.

L'occasione è servita anche come test drive per il nuovo consiglio direttivo di ASIS International – Chapter Italy eletto il 12 Giugno 2012, con al vertice il Presidente Genseric Cantournet, Vice President Security in Telecom Italia.

GLI INTERVENTI

È stato proprio il Presidente ASIS Genseric Cantournet a prendere la parola per primo, introdotto dal Vice President & General Secretary Luigi Romano, dando inizio alla tavola rotonda con un aneddoto di carattere storico: un fatto di cronaca datato 1898, la morte della principessa Sissi. L'imperatrice venne uccisa a Ginevra da un giovane anarchico italiano, giunto in città per uccidere, senza successo,  il duca d'Orléans. La trama di quello che può apparentemente sembrare un mero aneddoto da inserire tra le pagine di cronaca, appare nuovamente il 28 giugno del 1914. Quel giorno l'anarchico serbo Gavrilo Princip assassinò a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, evento che diede inizio alla prima guerra mondiale. Dalla Grande Guerra in poi si instaurò un sistema di alleanze che portò, dopo anni e conflitti, alla contrapposizione tra il blocco sovietico e quello americano. Ancora oggi, nonostante sia trascorso altro tempo e una delle bandiere sia cambiata, il mondo si trova ancora diviso come allora.
Dietro a quella che può sembrare un'accademica lezione di storia, si cela una riflessione sull'intelligence, sottile quanto le ali sbattute dalla farfalla nella teoria del caos. Chi si occupa di intelligence, oltre a gestire una crisi, deve anche – e forse soprattutto – saper cogliere le anomalie. Anomalie leggere come le ali di una farfalla e sottili quanto la lima che uccise l'imperatrice.

L'intervento successivo, incentrato sulla figura del Security Manager, è stato curato dal Dr. Damiano Toselli, Presidente AIPSA e Direttore Security Telecom Italia S.p.A.
Chi si occupa di security deve interagire con un ambiente nuovo nel quale lo Stato si ritrova ad avere un ruolo ridotto in diversi settori mentre molti settori strategici e infrastrutture critiche sono in mano a privati. Per muoversi agevolmente in questo nuovo scenario, vi è necessità di integrazione tra il settore pubblico e quello privato, scenario raggiungibile adottando nuovi standards e un nuovo modo di fare formazione. Imprescindibile è la figura del Security Manager, il quale deve essere dotato oltre che delle caratteristiche competenze (come capacità organizzative, predisposizione al lavoro di squadra e curiosità intellettuale), anche di una personalità multi disciplinare. Come ultimo aspetto, ma certamente non per importanza, viene messa in risalto l'apertura e l'interazione con quello che viene definito il “nuovo mondo della security”, ovvero le università che ospitano corsi di laurea orientati verso questo settore professionale e master in Homeland Security ed Intelligence Economica .

IL CSO

E' un dato di fatto che il livello di rischio per le nazioni e le aziende è cresciuto esponenzialmente con la globalizzazione e la tecnologia,  e pertanto il security manager tradizionale, anche se formato in ambiti molto specialistici come Forze Armate e Forze dell'Ordine, deve evolversi verso nuove competenze. Nasce così  il Chief Security Officer (CSO), una nuova figura evoluzione del Security Manager, con competenze trasversali e skills sempre più strategici adatti ad affrontare i pericoli della globalizzazione.

La stessa norma UNI 10459, 'Funzioni e profilo del professionista della Security aziendale', è in fase di rivisitazione per definire la valutazione e la qualificazione di tale professionista. Oggi la sicurezza di un sistema economico dipende dal suo patrimonio informativo. Gli strumenti, i metodi e le competenze per individuarlo, capire come difenderlo e come gestirlo efficacemente sono gli asset essenziali di un sistema di sicurezza adeguato alle sfide a cui il mercato globale ci costringe. Intercettare i segnali deboli, magari dall'altra parte dell'emisfero, che possono scatenare criticità e disordine richiede know-how ed esperienza specifici. In gioco, non ci sono solo le aziende ma la competitività del sistema Paese.

Globalizzazione, internazionalizzazione e passaggio alla gestione privata di molti settori strategici hanno generato nuovi rischi. E la crisi economica impone di mantenere invariato il livello di sicurezza nelle infrastrutture critiche per acqua ed energia, ferrovie, porti e aeroporti, nonostante una riduzione dei costi.
Perché il manager possa giocare un ruolo chiave nella tutela dell’attività aziendale e ne assicuri la continuità operativa, la security deve quindi integrare pubblico e privato, oltre ad adottare nuovi standard e nuovi criteri di formazione. Il CSO deve conoscere bene il “territorio impresa”, interpretare realtà sempre più complesse, interagire anche in ambito internazionale, saper organizzare il lavoro e gestire il team e possedere buone conoscenza informatiche. Tutto questo mantenendo comunque un forte orientamento al business.

COME SI SCEGLIE UN CSO?

Ma come si individua e si sceglie quindi sul mercato questa figura chiave? Secondo Laura Barettini, partner di Odgers Berndtson Italia, “è importante innanzitutto sviluppare una funzione di leadership e una strategia di gestione del rischio trasversale e integrata per contribuire alla vitalità, al successo e alla continuità dell’organizzazione”.
Questo significa non separare, ma al contrario amalgamare il più possibile la security nelle attività di business e nei processi critici aziendali, evitando di “rinchiuderla” nella gestione degli aspetti tecnologici del rischio. Bisogna inoltre trasmettere il ruolo della security dal concetto di intervento sul rischio operativo alla strategia di gestione del rischio aziendale.

ALTRI INTERVENTI

A prendere la parola sono stati anche il dott. Stefano Orlando, Presidente Thales Italia facendo un excursus sulla figura del security manager e dell'analista di intelligence, ed il Dott. Domenico Famà, HR manager di una importante realta' finanziaria e bancaria mondiale, ed il dott. Mauro Capriata che ha incentrato il suo intervento sulla figura dell'Executive Head Hunter, non semplicemente un cacciatore di talenti. Interventi tutti di altissimo livello che sono stati moderati, in maniera talvolta ironica e tagliente, da Luigi Romano e Franz Foti, giornalista e professore all'Università dell'Insubria.

LE AUTORITA’ ISTITUZIONALI

L'evento ha visto anche la graditissima partecipazione del Generale C.A. dott. Antonio Girone, Comandante Interregionale Carabinieri “Pastrengo” e del Questore di Milano, dott. Luigi Savina unitamente al Col. Salvatore Luongo, Comandante Provinciale Carabinieri Milano, nonostante le emergenze ed i disordini sociali abbiano caratterizzato una giornata di manifestazioni, talvolta violente e di scioperi in tutta Italia.

IL RICORDO DELL’EVENTO

Alle Autorita' istituzionali presenti il Presidente Cantournet, a nome di ASIS International – Chapter Italy, ha voluto dedicare una originale ed elegante targa ricordo dell'evento, in plexiglass intagliato a laser, con sentimenti di stima e riconoscenza per il lavoro svolto quotidianamente dalle FF.OO. Per la sicurezza del nostro Paese.

Questo evento ha certamente rappresentato un ottimo banco di prova per il nuovo consiglio direttivo del Chapter italiano di ASIS International che ha anche registrato il 30% di nuovi membri nei primi 4 mesi di attività. Traguardo raggiunto grazie agli sforzi, alla professionalità e alla perfetta coordinazione e simbiosi tra il Presidente, Genseric Cantournet, il Vice President & General Secretary, Luigi Romano e tutti gli altri Membri del Consiglio (Gianna Detoni, Marco Bavazzano, Roberto De Sortis, Alessandro Lega, Remo Pincelli, Roger Warwick ed il past President, Alberto Limone).

la Redazione
 

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