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CIAS Elettronica: passione ed esperienza di generazione in generazione

CIAS Elettronica: passione ed esperienza di generazione in generazione

S News incontra Raffaele De Astis, il nuovo Direttore Generale CIAS, che presenta l'azienda e l'evoluzione che ha subito nei suoi quasi 40 anni di attività.

Signor De Astis, “since 1974” recita il vostro pay-off, ed in effetti in questi quasi 40 anni d'attività siete divenuti un punto di riferimento sia nel mercato italiano che internazionale. Ci risulta che in questo periodo sia in atto un passaggio generazionale in CIAS, a conferma della solidità del marchio e della vostra storia. Esatto?
CIAS  è cresciuta dal 1974 ad oggi grazie ai soci fondatori che hanno dedicato tutti loro stessi al bene dell’azienda. Sono frasi, queste, che si sentono  spesso ripetere in tanti casi analoghi nell’industria italiana.
In questi anni i soci CIAS  hanno saputo fare sacrifici e scelte difficili. Uniti dalla passione comune che si ritrova in tante piccole e medio imprese italiane, si sono avvalsi della collaborazione di risorse umane competenti e altrettanto appassionate.
L’attenzione e gli investimenti sono sempre stati puntati all’azienda, sia in termini commerciali che di struttura produttiva che di Ricerca e Sviluppo e hanno portato CIAS ad essere uno tra i più importanti benchmark tecnologici nel settore sicurezza a livello globale.
Non ultima l’attenzione alle risorse umane. Già 10 anni fa i soci fondatori, il compianto Bruno Gasparini, Giuseppe Leonardi e Vincenzo De Astis, hanno cominciato a progettare il passaggio dell’azienda in seconda Generazione, verificando la bontà della “stoffa” in casa e cercando anche rinforzi dall’esterno.
E’ cominciato così un lavoro di empowerment delle risorse a tutti i livelli, direzionali e non, e si è preparata la strada per arrivare al momento attuale più che pronti.
Ufficialmente dal 01 gennaio 2013, De Astis e Leonardi Senior hanno lasciato i loro Ruoli Operativi di Direzione Tecnica e Direzione Generale, restando comunque nel Consiglio d’Amministrazione e ovviamente anche a disposizione dell’azienda a livello consulenziale.
Nuovo Direttore Generale è Raffaele De Astis e Vice Direttore Generale Fabrizio Leonardi.

Di che cosa avrebbe bisogno questo mercato, specialmente in Italia, secondo la sua esperienza e considerata la vostra profonda conoscenza dei mercati internazionali?
Tra i problemi del mercato italiano mi viene subito in mente, la non certezza dei crediti e la frammentazione del mercato, il non fare “sistema” per capirci. Inutile dire che è evidente che sia uno specchio del paese e che siano 2 problemi presenti in Italia anche a livello macro. Un settore giovane e piccolo come il nostro purtroppo non fa eccezione. Se la questione del credito è un problema che può essere migliorato con una certa incisività solamente agendo a livello di regole da riscrivere da parte dei nostri governanti, come in molti casi è avvenuto all’estero, per quanto riguarda la seconda questione della frammentazione, si potrebbe agire di più a livello di singole aziende, cominciando a cambiare un po’ la mentalità “campanilistica” o da interesse di bottega che a volte si riscontra nel mercato.  Le Associazioni di Categoria potrebbero certamente dare una spinta anch’esse in questa direzione per cercare un dialogo e un’azione congiunta perlomeno nell’affrontare certi temi.
Sarebbe inoltre auspicabile seguire alcuni esempi positivi che arrivano dall’estero, dove in settori così delicati come la Security, le linee guida imposte per la selezione delle tecnologie e di chi le applica, non sono dettate solamente dal prezzo del bene o del servizio, ma soprattutto dal contenuto tecnologico e dall’affidabilità.

Quali, quindi, le vostre sfide future?
Le nostre sfide, già odierne, più che future, sono volte ad aggiungere al nostro pacchetto d’offerta altre tecnologie di Sicurezza da offrire al mercato con soluzioni sempre innovative, e ad occupare spazi sempre più importanti sui mercati internazionali. Integrazione dei sistemi e connettività saranno le parole d’ordine da qui ai prossimi 3 anni. Nel 2013 CIAS porterà sul mercato domestico un nuovo pacchetto di prodotti, in parte già presentati  in anteprima a Sicurezza 2012, creando un nuovo catalogo CIAS Dynamic che sarà distinto dallo storico pacchetto CIAS Extreme Security. Fulcro di CIAS Dynamic sarà la nuova centrale Quasar: Quasar sarà una Centrale BUS accoppiata di serie con innovativa ed elegante Tastiera Star-Touch attestandosi sul mercato con i medesimi livelli delle analoghe centrali accoppiate a tastiere tradizionali. Diversi livelli di configurazione semplificata e automatizzata, renderanno Quasar installabile in pochissimo tempo e diverse soluzioni smart la renderanno utilizzabile dall’utente finale in maniera intuitiva fin dal primo “tocco”.
Vi sarà un corredo di accessori che renderà l’offerta completa: dal combinatore alle espansioni via radio, passando dalla App per iPhone/iPad, alle chiavi d’accesso RFID fino alle interfacce I/O digitali miniaturizzate.
Nell’Offerta classica Extreme Security, ci saranno altre novità, ma soprattutto CIAS tenderà a conquistare notevoli fette di mercato con l’innovativo e pluripremiato SIOUX, il sistema per protezione di recinzioni più evoluto del mercato allo stato attuale.

Proprio di recente, IMS Research ha reso noto i risultati di una loro ricerca, secondo la quale i volumi relativi al wireless nella videosorveglianza raddoppieranno entro il 2016. Dal vostro punto di vista, cosa potrebbe succedere nei perimetrali?
Il comparto delle protezioni perimetrali continuerà ad avere un trend di crescita importante e le soluzioni saranno sempre più ritagliate sull’esigenza della specifica fascia di mercato. L’integrazione dei sensori da esterno sarà sempre più stretta e il digitale coprirà in generale più del 50% del venduto. Dei distinguo ovviamente si possono fare a seconda della fascia di mercato, dove le coperture digitale/analogico, saranno ovviamente differenziate. CIAS già oggi offre soluzioni per la protezione di siti residenziali/commerciali e soluzioni per la copertura di grandi perimetri come ad esempio centrali nucleari, aeroporti, siti militari, grandi industrie e siti petroliferi. Questa esperienza di campo ci ha fatto maturare la convinzione che sia necessario a tutti i livelli, facilitare la connettività e l’integrazione tra sistemi attraverso reti IP per esempio, piuttosto che bus su Fibra ottica, e non ultimo via Wireless. In quest’ultimo caso, soprattutto quando si parla di siti ad alto rischio vanno ben valutate le criticità relative alla sicurezza ponderando adeguatamente la tecnologia da adottare.

a cura di Monica Bertolo

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