Home » News » Attualità

Pantaleo : il grande evento come un iceberg

Pantaleo : il grande evento come un iceberg

All’Hub delle Tecnologie di Roma, al termine della Tavola Rotonda “Infrastrutture critiche e grandi eventi: rischi, emergenze, continuità, sicurezza” organizzata da S News e dalla Scuola Etica e Sicurezza de L’Aquila, Claudio Pantaleo, Senior Security Manager, ASIS International Chapter Italy e Comitato Scientifico S News, tra i partecipanti alla tavola, presenta alcuni concetti alla base del confronto.

Il grande evento come un iceberg, corretto?
Sì, in effetti è una delle mie rappresentazioni. Il grande evento è ciò che si vede, come quella parte dell’iceberg che è visibile, ma poggia sopra qualcos’altro che è consolidato, ed è il giornaliero.

Ad esempio, prendiamo un’azienda di trasporto pubblico locale, che riceve migliaia di persone nello specifico evento giornaliero, pensiamo a Roma o a qualche altra città, è chiaro che la struttura cittadina è lì presente, operativa. Il trasporto pubblico, ed è l’esempio che ho fatto durante la tavola rotonda, tutti i giorni porterà milioni di persone ed in più c’è ora anche il grande evento, che si aggiunge all’attività giornaliera. Succede allora che diventa fondamentale gestire le operazioni con un’ottica di processo. Il processo security deve essere sviluppato in modo tale che vada dall’analisi dei rischi alla business continuity. Le operazioni correnti dovranno essere fruibili e, non ultimo, l’incidente o gli imprevisti devono essere gestiti: quindi l’analisi del rischio e la business continuty, passando per la gestione degli incidenti.

E la cosa complessa della security è che lavora per efficacia. L’efficienza è importante, perché a scapito di costi saremo anche efficienti in qualche circostanza, ma io lavoro per efficacia: devo essere efficace perché certe cose non accadano.

L’altro elemento caratteristico della security è che tutto ciò che faccio prima, quindi l’analisi dei rischi, imposto piani, installo tecnologie, e quant’altro, andrò a misurarlo al momento dell’incidente: lo misuro dopo, non lo misuro in diretta.

Facendo tutte le cose in modo appropriato, vedrò solo dopo la qualità, quando sarò messo alla prova di fronte a certe circostanze. Ora diventa un processo continuo: studio, analizzo, trovo soluzioni, le implemento, purtroppo le verifico in circostanze di un certo tipo, che potrebbero essere sovrastimate o sottostimate. Accanto a questo, tutto sarà analizzato e predisposto, e deve essere così olistico da non trovarci impreparati, non c’è nulla che dovrà essere una sorpresa. C’è solo un parametro, non c’è il “se accadrà”, ma il “quando”, perché purtroppo le cose accadono.

ASIS International lavora in quest’ambito, nel complesso così allargato, per far sì che le persone dedite ad attività di security, come security managers, o security professionals, che lavorano in questi ambiti abbiano delle best practices di riferimento, dei corsi adeguati, training, e non ultimo, condivisione dell’informazione. Ciò che accade da qualche parte o sta accadendo, bene o male, potrebbe accadere anche qui domani, dopodomani, accadrà certamente, la domanda è “quando accadrà”.

a cura di Monica Bertolo

Nel video che segue l'intervista a Claudio Pantaleo.

Condividi questo articolo su:

Fiere ed eventi

S NewsLetter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità della sicurezza.

Ho letto e compreso la vostra privacy policy.