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Women in Security: Gabriela Montero e il Regional Security Management

Gabriela Montero Regional Security Manager ENEL

Gabriela Montero è l’ospite di Women in Security, la rubrica di S News in collaborazione con WIS-Women In Security ed ASIS Chapter Italy, ed il tema che viene approfondito è quello relativo al Regional Security Management, che in ENEL la vede Responsabile di Paesi dislocati su differenti aree geografiche.     

La rubrica Women in Security nasce per esaminare le tematiche del Security Management con un’ottica anche al femminile, grazie ad una serie di interviste rivolte a varie professioniste che si occupano di settori specifici nell’ambito della sicurezza.

“Laureata in ingegneria meccanica presso l’Università Politecnica delle Marche nel 2010, Gabriela ha conseguito un Master in International Public Affairs presso l’università Luiss nel 2022, e dal 2019 fa parte della Direzione di Security di ENEL – sottolinea Anna Villani, Membro italiano WIS di Asis International e madrina del progetto. – Sin dall’inizio della sua carriera professionale si è occupata di sicurezza sotto diversi punti di vista, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro alla sicurezza aziendale rispetto a minacce esogene nel contesto internazionale del Gruppo Enel. In qualità di Regional Security Manager, si occupa attualmente dell’implementazione della strategia di sicurezza aziendale nei Paesi che rientrano nel suo perimetro di competenza, dall’Europa all’Oceania. Di madrelingua spagnola, per via delle sue origini latinoamericane, è appassionata di cucina e viaggi”, conclude Villani.

Procediamo quindi approfondendo i temi del Regional Security Management con  Gabriella Montero.

Come si è appassionata di Security e perché ha deciso di impegnarsi in questo ambito?

Mi è sempre piaciuto vedere il risultato concreto del mio lavoro e per questo motivo mi sono occupata per tanto tempo di sicurezza sul lavoro: operare direttamente con le persone in campo e nei cantieri mi permetteva di toccare con mano l’efficacia di tanti programmi implementati a tutela della sicurezza dei lavoratori.
La curiosità di vedere la sicurezza sotto diversi punti di vista mi ha portata ad approfondirne anche altri aspetti e così ho iniziato a cercare nuove strade che mi hanno permesso di venire in contatto con il mondo della Security, ricco di associazioni e professionisti di grande spessore. Con molta curiosità e rinnovata passione ho imparato dalla loro esperienza e dalle loro conoscenze che mi hanno fatto appassionare a questo settore.

Quali i temi caldi che si trova oggi ad affrontare all’interno della struttura security della sua realtà aziendale?

In qualità di Regional Security Manager responsabile di Paesi dislocati su differenti aree geografiche mi trovo a gestire tematiche molto eterogenee ed in continua evoluzione. Infatti, in un contesto internazionale in cui si susseguono eventi geopolitici ed economici imprevedibili e complessi risulta prioritario il monitoraggio e gestione di eventi che possono rivelarsi critici per l’Azienda. Nello specifico mi occupo di valutare e gestire le minacce ed i rischi per i beni tangibili ed intangibili dell’Azienda e di implementare soluzioni tecniche e gestionali per mitigarli e contrastarli. Monitoro, inoltre, il livello di adozione della strategia di sicurezza aziendale a livello locale: l’implementazione delle procedure di sicurezza, in accordo con la Politica di Gruppo, rappresenta uno degli aspetti fondamentali del mio lavoro, che mi permette di contribuire alla gestione di problematiche globali in modo uniforme, pur valorizzando la specificità delle realtà locali.

Oltre alle conoscenze e competenze, quali le soft skills che maggiormente contribuiscono ai risultati nel suo ruolo?

Collaboro con persone provenienti da differenti contesti culturali e penso che apertura, dialogo e ascolto siano fondamentali per fare squadra e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Capacità di adattamento a contesti e situazioni diverse, valorizzazione del lavoro altrui e capacità di comunicazione con interlocutori differenti, da chi ad esempio si trova a gestire una situazione di crisi al Manager o Direttore che deve avere rapidamente un quadro chiaro di un dato contesto per poter prendere decisioni strategiche, sono a mio avviso le skills che mi permettono di svolgere al meglio il mio lavoro.
È altresì fondamentale saper leggere rapidamente ed efficacemente il contesto geopolitico e di sicurezza del Paese o dell’area in cui operiamo, al fine di identificare la soluzione più idonea da implementare a tutela dei nostri assets, in primis delle nostre persone, e del brand. Per questo scopo, naturalmente, posso dire che la formazione continua è indispensabile per accrescere il bagaglio di conoscenze di ognuno.

Quali a suo avviso i supporti che potrebbero contribuire a migliorare le performances del suo ruolo anche in ottica di welfare aziendale?

In ambito Security accanto ad attività che richiedono la presenza in campo, ce ne sono tante altre che possono essere svolte da remoto, senza per questo compromettere la qualità del lavoro e la propria professionalità.
L’introduzione obbligata dello smartworking durante la pandemia ha dimostrato infatti che la presenza in loco non sempre è sinonimo di qualità. Basti pensare al tempo impiegato in passato per le trasferte, spesso per partecipare a riunioni di sole poche ore, che oggi possiamo gestire online con costi contenuti e gli stessi risultati finali.
Ritengo che il lavoro da remoto, sebbene tra i tanti vantaggi, abbia anche il limite di diradare gli incontri di persona, sia però uno strumento importante nel garantire un adeguato bilanciamento tra vita privata e professionale.
Inoltre, non va dimenticata la prospettiva. Ritengo fondamentale che ci sia ascolto efficace e scambio continuo e reciproco con il proprio Manager, in ottica di crescita personale e professionale nella direzione più funzionale per l’Azienda e per la persona, nel rispetto delle attitudini di ciascuno.

A suo parere, come vede il futuro di questa professione anche in ottica al femminile e quali i consigli che si sente di dare alle future security managers che desiderano intraprendere questa carriera?

Alle colleghe che desiderano intraprendere una carriera in Security posso dire che si tratta di un ambito sfidante e molto interessante, dove è possibile confrontarsi con tematiche sempre nuove.
Il mio consiglio è quello di adottare un approccio proattivo, cercando i problemi da risolvere e anticipandone i punti critici, chiedendosi sempre: Questa situazione può costituire un problema futuro? Cosa posso fare per anticipare la criticità? Ci sono delle possibilità di miglioramento rispetto a quanto è stato fatto fino ad ora? L’attenzione nell’identificare i segnali deboli, la capacità di elaborare modelli per porre in correlazione le informazioni raccolte e l’importanza del fattore umano sono fondamentali in Security. Inoltre, come in ogni ambito professionale, penso che serietà, professionalità e networking siano le carte vincenti per poter lavorare al meglio. Penso di poter dire che da quando mi occupo di Security ho sempre avuto la fortuna di incontrare dei professionisti in possesso di elevate conoscenze e competenze nella sicurezza aziendale, pronti a confrontarsi e soprattutto a mettere a disposizione la loro esperienza. Da ultimo, consiglierei alle colleghe, soprattutto le più giovani, di non avere paura ad affrontare un ambiente ancora prettamente a predominanza maschile. Benché molte aziende abbiano già fatto molto per garantire una rappresentanza significativa al femminile anche in ruoli apicali, ritengo che ci sia molto spazio ancora da guadagnare nell’ottica di affermazione delle proprie competenze, senza mai lasciarsi frenare dalla paura di esprimere la propria opinione in tutte le sedi e a qualunque livello, dimostrando il proprio valore professionale e la propria competenza.

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