Home » News » Attualità

ASIS: Private Security Contractors e Sicurezza Marittima

ASIS: Private Security Contractors e Sicurezza Marittima

S News ha intervistato Luigi Romano, Vice President di ASIS International per avere il suo punto di vista su un tema piuttosto scottante e di attualità relativo ad alcune vicende, spesso poco piacevoli, che hanno visto protagonisti i Private Security Contractors, ovvero i moderni mercenari.

Signor Romano, qual è il vero volto di queste figure cosi' discusse e di cui si sente sempre più parlare in maniera anche dispregiativa?
“Il mercato della guerra privata ha fatturato circa 800 miliardi di dollari nell'ultimo anno, una cifra stratosferica che ben rappresenta le reali motivazioni di chi di questo business fa parte. Di solito ex militari, ma non solo, anche perche' sono sempre più numerose le persone che per circa 1000 dollari al giorno sono pronti a ricoprire questi ruoli, mettendo a rischio la propria vita, organizzandosi (o facendosi assumere) in societa', chiamate Private Military Companies, che forniscono servizi di protezione armata ad organizzazioni pubbliche e private che operano in aree ad alto rischio quali Iraq, Afghanistan e Libia, assistendo e sostituendo sia le forze armate nazionali che internazionali. La più conosciuta tra le PMC e' la Blackwater Worldwide (ex Blackwater Usa ed oggi XE Services). I suoi contractors sono di solito assegnati ad operazioni di protezione del personale diplomatico in teatri di guerra. Questa compagnia ha subito pesantissime critiche che hanno riguardato soprattutto le sue politiche operative, che definire molto aggressive e' riduttivo se pensiamo a quando venne coinvolta nel “caso al-Nisur” ed all'omicidio di 17 civili durante una sparatoria in piazza nel 2007. Ma di omicidi di civili la Blackwater ne puo' vantare 195 in due anni e aggiungerei anche 200 casi di abusi, torture e violazioni dei diritti umani…ed a sparare erano sempre e per primi i suoi mercenari, criminali che sono stati puniti con una pena ridicola: l'allontanamento dal paese”.

Qual è la legislazione in materia di contractors?
“Purtroppo siamo ancora indietro, ma un grosso passo e' stato fatto proprio in questi giorni grazie anche agli sforzi di ASIS International, la più grande ed importante associazione di professionisti di security nel mondo, rappresentata in Italia da ASIS International – Chapter Italy. E' bene ricordare che la convenzione di Ginevra ed il diritto internazionale di guerra non regolamentano lo status dei mercenari che pertanto non sono soggetti agli obblighi ed ai diritti previsti per le milizie regolari. Per quanto riguarda l'Italia, e' pacifico che l'attivita' dei Contractors e' illegale cosi' come recita l'art.288 c.p. e che le CMP non sono soggette ad un controllo diretto del Parlamento. Non esistendo uno standard internazionale che regolamenti il comportamento professionale ed etico di questi professionisti si e' creata grande antipatia ed astio nei loro confronti anche a seguito di alcuni eventi che li hanno visti protagonisti di maltrattamento, violenza ed abuso di potere nei confronti delle popolazioni civili e Jose' Gomez del Prado li ha addirittura definiti “i nuovi pirati” in un articolo di denuncia poco prima della riunione del GdL intergovernativo sulla Convenzione per regolamentare le Compagnie Militari e di Sicurezza Private che si e' tenuto a Ginevra nell'agosto scorso”.

Diceva che ASIS si sta interessando al problema…
“Esatto. Nel gennaio 2011 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America (DoD) ha commissionato ad ASIS International il compito di sviluppare uno standard di gestione che garantisca la qualita' del servizio dei Private Security Contractors in tutto i mondo. La Commissione sugli Standards e le Linee Guida (Standards and Guidelines Commission) di ASIS International, rappresentata da Roger Warwick,CPP, Membro Permanente del Consiglio Direttivo del Chapter Italy di ASIS International e rappresentante UNI per gli standards ISO 28007 sulla Sicurezza Marittima, ha radunato un gruppo di esperti proveniente da tutto il mondo ed ha sviluppato lo standard PSC.1 “Management System for Quality of Private Security Company Operations” per la gestione di un sistema per la qualita' delle operazioni svolte dalle Societa' di Sicurezza Privata (PSC). Lo standard e' stato strutturato come un documento che puo' essere applicato a livello internazionale, e non solo negli USA, ed e' assolutamente conforme ai principi della ISO, International Standardization Organization, che ha il proprio quartier generale in Svizzera. Lo standard e' stato approvato in toto dal Dipartimento della Difesa USA e pubblicato nel luglio 2012. Il 17 Dicembre 2012, il FOC, ovvero il Ministero degli Esteri inglese ha ufficialmente approvato lo standard ed ha richiesto a tutte le Compagnie di Sicurezza Privata basate nel Regno Unito di conformarsi ad esso, esprimendo altresi' la speranza che anche altri Governi facciano altrettanto, quanto prima. Ad ASIS International e' stato nel frattempo richiesto di sviluppare anche lo standard rivolto espressamente ai problemi della sicurezza marittima, in ottica di protezione antipirateria. E' cosi' che dopo tanti anni, ricordo che una prima proposta era stata avanzata nel 2007 ma mai avallata, verranno finalmente prese misure concrete per mettere il settore civile dei servizi di protezione armata su un sentiero legale ed etico che sia altresi' riconosciuto a livello internazionale. E' nostro auspicio, di Roger Warwick e del Presidente ASIS International-Chapter Italy, Genseric Cantournet, in primis, che anche il Governo italiano adotti e promuova lo standard PSC cosi' come hanno fatto i Governi americano ed inglese. Ne gioveranno tutti e si eviteranno i noti e spiacevoli incidenti di cui siamo tutti e quotidianamente, nostro malgrado, testimoni.”
 

a cura di Alessandra C. Emanueli

Condividi questo articolo su:

Fiere ed eventi

S NewsLetter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime novità della sicurezza.

Ho letto e compreso la vostra privacy policy.