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CIAS Elettronica: Rivelatori a Microonde e Salute delle Persone

CIAS Elettronica: Rivelatori a Microonde e Salute delle Persone

CIAS Elettronica propone un’interessante e strutturata riflessione sulle annose domande che spesso ci si pone, riguardo all’adombrata pericolosità per la salute che l’utilizzo di rivelatori di intrusione a microonde potrebbe rappresentare.
Le due semplici, ma fondamentali, domande sono:

Perché privilegiare questa tecnologia rispetto ad altre prive di qualsiasi emissione?

• A quale rischio per la salute ci si espone utilizzando questi apparati?

Ad approfondire il tema è Vincenzo De Astis, Executive Board Member, già Chief Technical Officer di CIAS Elettronica e coordinatore del Manuale delle Tecnologie di Sicurezza, II edizione, edito da ASSOSICUREZZA.

Buona lettura!

   la Redazione

RIVELATORI A MICROONDE E SALUTE DELLE PERSONE
La giusta curiosità che pone la prima domanda può essere integrata con una successiva domanda che apre uno spiraglio sulla risposta, e cioè:

• Perché per le protezioni antintrusione delle “infrastrutture critiche”, che rappresentano i siti a più alto rischio, il sistema primario di rivelazione è affidato a rivelatori a Microonde ed in particolar modo alle Barriere a Microonde?

Articolare una risposta è materia profondamente tecnica fatta di principi fisici, formule, numeri, trasposizioni applicative nel campo della sicurezza. Per chi volesse cimentarsi con tali approfondimenti, suggerisco la lettura del capitolo “Rivelatori” del Manuale delle Tecnologie di Sicurezza II Edizione.

Una risposta rigorosa, ma semplice, scaturisce da alcune basilari considerazioni riguardanti le caratteristiche che i rivelatori del sistema antintrusione che si intende realizzare devono possedere.
Sempre dal MTS leggiamo che tali caratteristiche sono: Probabilità di Detezione (PoD), Probabilità di Falso Allarme (FAR) ed infine, ma nient’affatto meno importante, l’eludibilità o la sabotabilità del rivelatore. Dove: PoD (Probability of Detection) fornisce un’indica¬zione sulla capacità del rivelatore di accertare una situazione di pericolo al suo reale verificarsi, e si esprime con un valore compreso tra 0 e 1 dove 1 indica la certezza che ogni reale tentativo di intrusione sia segnalato. FAR (False Alarm Rate) esprime la probabilità che un certo numero di allarmi per ora possano essere segnalati dal rivelatore senza che essi si siano realmente verificati.

Queste due fondamentali qualità devono essere mantenute anche quando le condizioni ambientali, mutando, divengano particolarmente avverse: per esempio quando, specialmente per i rivelatori di intrusione installati in ambiente esterno, si creino variazioni estreme di temperatura, ventilazione, illuminamento, visibilità, ecc.

Queste variabili ambientali, che sono del tutto normali e per nulla controllabili e/o contrastabili, influiscono negativamente in particolar modo sui rivelatori di intrusione cosiddetti “passivi”, cioè, tutti quelli che analizzano, per produrre o meno una segnalazione di allarme, la variazione delle diverse forme di energia presenti nell’ambiente stesso e che abbiamo citato sopra.

Al contrario i rivelatori chiamati “attivi” sono, in linea di principio, assai più immuni alle variazioni delle energie ambientali, in quanto producono e diffondono nell’ambiente, essi stessi, un proprio campo di energia (sonora, elettrica, magnetica, elettromagnetica, ecc.), generalmente assai più stabile e meno influenzabile dalle variazioni delle condizioni ambientali.

Tra i rivelatori attivi quasi totalmente indifferenti alle variazioni delle condizioni ambientali, grazie alla fisica della propagazione delle onde elettromagnetiche a certe frequenze, spiccano i rivelatori a microonde ed in particolar modo le cosiddette barriere a microonde, che sono formate da due parti separate: una trasmittente ed una ricevente, allineate l’una verso l’altra. Questa è una delle due ragioni fondamentali che rendono tali rivelatori la prima scelta nella protezione antintrusione nelle infrastrutture critiche.

L’ulteriore caratteristica di fondamentale importanza è costituita dalla capacità intrinseca del rivelatore di non essere in qualche modo eluso e/o di riconoscere tentativi di mascheramento delle sue capacità di rivelazione. Anche in questo caso i rivelatori passivi ne escono fortemente penalizzati e tra quelli attivi i più difficili da eludere o mascherare sono i rivelatori a microonde e su tutti l’eccellenza dell’inviolabilità spetta senza dubbio alle barriere a microonda. Le ragioni analitiche di ciò sono facilmente deducibili leggendo il capitolo “Rivelatori” del succitato MTS.

Questa è l’ulteriore importante ragione per preferire un rivelatore a microonde, che per poter funzionare deve irradiare nell’ambiente un proprio campo elettromagnetico, anziché un qualsiasi altro rivelatore di tipo passivo, le cui capacità di detezione, probabilità di falso allarme, ed ineludibilità sono decisamente legate a fattori fisici ed ambientali per nulla contrastabili.

In definitiva, un rivelatore a microonde specialmente se di tipo a barriera di microonde, costituisce la migliore scelta in termini di sicurezza ed affidabilità.

CIAS Elettronica è da decenni leader mondiale nella progettazione e produzione di barriere a microonde volumetriche, che cioè con un solo raggio producono un volume di protezione a forma di ellissoide (sigaro), che si instaura tra trasmettitore e ricevitore. Recentemente CIAS Elettronica ha realizzato e produce una rivoluzionaria barriera, costituita da ben quattro raggi a microonde chiamata Micro-Ray. I raggi sono molto coerenti: non si esprimono cioè volumetricamente, come le classiche barriere a microonde, bensì linearmente. I quattro raggi sono distribuiti verticalmente in due colonne, formando così una protezione assimilabile a quella realizzata, mediante una barriera a raggi infrarossi, senza incorrere nelle ben note criticità che queste ultime presentano (sensibilità alla luce solare, degrado della funzionalità in caso di forti nebbie, condense, sporco della cover, ecc.). 

L’immissione nell’ambiente di onde elettromagnetiche suscita però preoccupazioni ed ansie, circa il rischio che queste misteriose onde possano determinare per la salute delle persone.

È sempre bene approfondire tale tema perché la salute è un bene prezioso e la sua salvaguardia sta a cuore a tutti noi.

L’argomento è troppo importante per essere trattato in modo approssimativo, lasciandosi trasportare dall’onda emotiva suscitata da notizie di cronaca gratuitamente allarmistiche, ma nemmeno si deve minimizzare né trascurare di analizzarlo con serietà e dati realmente scientifici alla mano.

Per meglio comprendere i termini della questione è necessario fornire qualche numero. Occorre anzitutto dire che l’intero spettro elettromagnetico si suddivide in due grandi categorie, e cioè quello delle radiazioni non ionizzanti o a bassa energia che vanno dalle frequenze ELH (Extremely Low Frequency) al violetto dello spettro visibile, e quello delle radiazioni ionizzanti o ad alta energia che vanno dall’ultravioletto ai raggi gamma. Le Microonde, che per definizione si estendono in una gamma dello spettro elettromagnetico a frequenze che vanno da 300 MHz (Mega Hertz) a 300 GHz (Giga Hertz) appartengono pertanto, alla categoria delle radiazioni non ionizzanti detta NIR (Non Ionizing Radiation).

Citando solo alcuni ben noti utilizzi di determinate porzioni di questo vasto spettro, possiamo constatare che le microonde sono tra noi ed anche da moltissimo tempo:

Canali TV UHF (Ultra High Frequency) da 470 MHz.

Telefonia mobile utilizza le seguenti frequenze:
• 2G 900 MHz e 1,8 GHz;
• 3G 900 MHz e 2,1 GHz;
• 4G 800 MHz, 1,8 GHz, 2,1 GHz e 2,6 GHz;
• 5G 700 MHz 3,7 GHz e 26 GHz.

Rete locale WiFi: 2.4 GHz e 5 GHz.

Forno a Microonde: 2,4 GHz.

Ponti radio per TV, Audio, Dati: Diverse frequenze da 2 a 13 GHz.

Rivelatori a Microonde: 10,5 e 24 GHz.

L’utilizzo dello spettro è necessariamente regolato mediante una rigida serie di norme tecniche, che ne consentono la condivisione per ogni servizio individuato. Ogni Paese emette la propria specifica regolamentazione che ha forza di Legge dello Stato. In Italia tale regolamentazione si trova nel cosiddetto PNRF (Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze). Ciò attiene all’utilizzo efficiente dello spettro elettromagnetico, dettando quindi la possibilità per ciascun servizio individuato di occupare una certa banda di frequenza e di irradiare ad una certa potenza, questo però al solo scopo di permettere la convivenza dei diversi servizi senza che ci siano tra essi interferenze.

Altri enti si occupano di effettuare studi sugli effetti che le onde elettromagnetiche possono avere sulla salute. Questi enti sono di rilevanza mondiale. I primi studi da essi effettuati risalgono a molti decenni fa e sono costantemente aggiornati, man mano che la mole di dati disponibili si fa più consistente.

Un ente su tutti, l’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) è, per quanto riguarda la protezione dalle NIR, l’organizzazione non governativa formalmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e dall’Unione Europea (UE). Specialmente il suo riconoscimento da parte dell’OMS dà credibilità a livello mondiale alle indicazioni di questo ente, il quale pone come limite, che tiene conto già di adeguati fattori di sicurezza, l’esposizione continuata della popolazione ad una densità di potenza di 1 mW/cm2 per frequenze che vanno da 6 GHz a 300 GHz. Il documento ICNIRP si conclude con la seguente affermazione:

“Non ci sono prove di effetti avversi sulla salute a livelli di esposizione inferiori ai livelli di restrizione contenuti nelle linee guida ICNIRP (1998) e nessuna prova di un meccanismo di interazione, che predice che potrebbero verificarsi effetti avversi sulla salute a causa dell'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza al di sotto di tali livelli di restrizione”. (ICNIRP PUBLICATION – 2020)

La densità di potenza di una barriera a microonde per protezioni esterne di CIAS Elettronica alla distanza di solo un metro dalla parte trasmittente e perfettamente in linea con l’asse di emissione, è di circa 0,002 mW/cm2, che pertanto è ben 500 volte inferiore a quanto richiesto dalle succitate linee guida.

Occorre comunque aggiungere che le reali condizioni di impiego delle barriere a microonde di CIAS Elettronica non conducono mai ad una esposizione continua: infatti esse sono installate in ambienti esterni, dove non è mai prevista la permanenza di persone, se non per il tempo strettamente necessario ad attraversare la protezione, cioè pochi secondi. Inoltre, l’attraversamento della barriera di microonde avviene in genere ad una distanza dalla fonte di energia elettromagnetica molto superiore ad un metro. Si pensi che a soli 10 metri di distanza dalla fonte di energia elettromagnetica, la densità di potenza di una barriera a microonde CIAS è inferiore a 0.00002 mW/cm2, cioè 50.000 volte più basso del limite indicato da ICNIRP, considerando poi la durata dell’esposizione (pochi secondi), ci si rende chiaramente conto della assoluta inconsistenza dell’irradiazione alla quale sono sottoposte le persone.

In conclusione, si può affermare in tutta tranquillità che: i paventati effetti avversi sulla salute di questo tipo di rivelatori sono destituiti d’ogni fondamento e si può pertanto, utilizzandoli, fruire delle loro altissime prestazioni di sicurezza, senza remore d’alcun tipo.

di Vincenzo De Astis,
Executive Board Member CIAS Elettronica

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