Progettista antincendio e EVAC. Intervista a Megazzini di PASO
Al termine del Focus Tour tappa di Bari, S News incontra Roberto Megazzini, Responsabile Tecnico Commerciale di PASO, che approfondisce gli aspetti che legano il progettista antincendio e l’EVAC.
Parlando di EVAC quali sono gli aspetti fondamentali che il progettista di sicurezza antincendio dovrebbe tener presente oggi, sia sotto il profilo normativo che sotto quello del prodotto?
Ottima domanda, che rispecchia perfettamente il taglio e le finalità che ci siamo dati in questo Focus Tour. Il progettista, infatti, cosa vuole sapere o meglio che cosa ha bisogno di sapere? Prima di tutto è necessario inquadrarlo tra il Nuovo Codice, che comunque ancora oggi non tutti conoscono bene, e l’EVAC, ma soprattutto il progetto. Non si parla solo di prodotti. La certificazione di prodotto quasi passa in secondo piano: è ovvio che il produttore vi darà un prodotto certificato. L’importante è il modo in cui realizzare il progetto, e quindi scegliere i prodotti più idonei a quella tipologia di progetto.
Chiarissimo. Come può quindi procedere il progettista antincendio sul fronte EVAC?
Vengono analizzate tante cose: non solo la regola verticale, che dà informazioni in più rispetto a un’attività o altro, ma anche informazioni all’interno del Codice che magari al progettista sono sfuggite. Per esempio, in un’evacuazione per fasi, secondo la tabellina degli IRAI per un livello di prestazione 3, l’EVAC non è considerato, mentre in realtà nel Codice viene sottolineato come indispensabile. Serve perché ti dà la possibilità di gestire l’evacuazione: serve un IRAI di livello 3 e l’EVAC. Questo a volte ai progettisti sfugge.
Capisco quanto sia importante avere ben presente tutto il codice, ma è soprattutto importante abbinare come fare l’evacuazione, e da lì scegliere come realizzare l’impianto EVAC, perché, lo dirò sempre, è questo il mezzo che vi aiuta a evacuare. Quindi, stabilito il piano d’evacuazione, bisogna trovare il miglior EVAC, quello più adatto per l’evacuazione. E poi tante altre cose: la linea ridondata e tante piccole soluzioni che vanno al di là del prodotto. Quindi è un mix tra progettare, che la cosa più importante, e la corretta e vincente scelta dei prodotti che possono servire per la realizzazione della migliore soluzione del progetto. Credo che questo nuovo modo di approcciare con i progettisti sia stato una cosa interessante, anche viste le numerose domande che loro stessi ci hanno rivolto.
Guardando in prospettiva, quali saranno le evoluzioni, secondo lei, sul fronte della prevenzione incendi a livello di soluzioni tecnologiche?
Ho notato questo: oramai l’EVAC è veramente abbinato tanto alla rivelazione. Vanno di pari passo, e sembrerebbe quasi che l’EVAC si stia staccando dall’audio “normale” perché, ed è un po’ che lo diciamo, anche la tipologia di prodotti si sta decentralizzando sempre di più, quindi va sempre più in abbinata con le soluzioni antincendio.
Ovviamente si parlerà di rete, LAN, quindi di funzioni che permettono una monitorizzazione, anche una manutenzione facilitata o informazioni su come sta la mia centrale EVAC.
In realtà vedo un futuro che porterà ad avere un EVAC sempre più allineato nella rivelazione ma che andrà a integrare tutto ciò che è nel mondo dell’audio “normale”. Per esempio, abbiamo visto realizzare casse altamente professionali che vengono utilizzate nel mondo del live, casse che sono state certificate e che sono quindi abbinate all’EVAC. Oggi, infatti, si vanno a realizzare stadi e luoghi per concerti anche con apparecchiature che sono certificate.
Questi ed altri argomenti approfondisce ulteriormente Megazzini nell’intervista completa che segue.
Buona visione!